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[Darsa Naur] Voci crepitanti dell'anima
#37
MAGIONE DI AENCAR - ANIME CONDANNATE


Attratti dai suoi tesori abbandonati, i miei compagni hanno voluto fare subito una seconda incursione in quel luogo nefasto. Non mi garbava l'idea di tornare così presto in quei sotterranei bui e freddi, ma le ricchezze si che mi garbavano, eccome se mi garbavano! A chi non garberebbero? Dunque sono andata approfittando per centrare Julius con una palla di fuoco, nella speranza che un giorno impari a far da muro invece di rincorrere maghi in gonnella. Diciamo che la scusa era buona.
Fu un bene sia andata con loro, tesori a parte. A volte dovrei pensare di più alle conseguenze delle cose, ma non posso mica pensare a tutto io. Ma la maga sono io. Ah si c'è anche Sek, vero. Comunque mi accorsi di qualcosa di strano nel comportamento degli spettri che infestano quei luoghi ameni. Sembravano attratti come falene da Derek, non poteva essere un caso. Una semplice prova, nascondendo la sua spada succhia anime nella mia borsa magica, rese evidente la cosa. Ma siccome sono poco furba, gli ho reso la spada.
"Sicuro non vuoi usarla?" son sempre anime in più. "Se lo meritano quei bastardi" pensai ricordando cosa nascondevano nelle segrete. E così fece Derek, brandendo l'arma contro quelle anime già condannate. Si precipitavano contro di lui come fosse una sorta di salvatore che avrebbe posto fine alla loro dannazione eterna. Ignare che la spada le avrebbe condotte ad un tormento ancor peggiore. Dalla padella alla brace, letteralmente.

La magione stessa sembrava destata dalla sua presenza fin dal nostro arrivo. Sbattendo le porte fino a farne esplodere schegge taglienti. Pareva un invito. Un pochino pressante forse. Dovevamo entrare e percorrere ogni corridoio buio, visitare ogni sua stanza gelida, trafiggendo anime su anime e ragni su ragni. Pure quelli incorporei. C'erano porte che si aprivano da sole, porte che ci si chiudevano dietro, porte che mortacci loro si sprangavano isolando chi era dietro. Tipo me. Ovviamente.
Ora, si da il caso che quando lamento che faccio in tempo a morire prima che riescano ad aprire una porta chiusa, non è che dico per dire. Sono lenti come la morte! Potevo resistere agli attacchi di quello spirito ma al suo tocco infame, un po' meno. Penetrava le ossa, gelava il sangue, come se ti risucchiasse la vita con le sue tetre dita. Devo essere svenuta o semicongelata, non lo so. Quando ho riaperto gli occhi c'era Aldric che pregava. O bestemmiava? Una delle due. Solo quando cominciammo a uscirne improvvisamente le anime sparirono.
Era strano ma non capivo. Sentivo il cuore più pesante passo dopo passo, come se mi sentissi in colpa per qualcosa. Non so neanche cosa. Sono una brava ragazza che ha causato un po' di morte e distruzione, incendiato qua e là... ma solo per ottimi motivi. Potrei essere stata presente a qualche tortura e omicidio di cose carine ma chi sono io per giudicare? Si ecco forse potrei sentirmi in colpa per aver guidato Derek verso l'oblio della sua anima, ma tanto l'avrebbe fatto comunque.

Davanti a noi ci si parava un celestiale con una spada più grossa di quella di Derek. Gli feci nascondere la sua nella mia borsa magica mentre Aldric dava il meglio di sé, no anzi il peggio di sé. Ma no è stato grande, poteva farci ammazzare tutti! Insomma è stato utile, ha catturato l'attenzione della creatura per il tempo necessario. Ma il celestiale non voleva noi, ne lui, voleva solo Derek. Risucchiando le anime dei morti per alimentare gli inferi in tale quantità, abbiamo destato la sua attenzione ed aveva percepito il cambiamento in Derek. Nella sua di anima. Aldric è stato incosciente a sfidare la creatura, ma gli ha tenuto testa. Non mi aspettavo di meno.
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
[Immagine: d74f984f6804a4af70519c18280b3419.jpg]
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RE: [Darsa Naur] Voci crepitanti dell'anima - da Denoela - 27-02-2018, 12:53

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