15-03-2018, 16:49
Non in molti potevano vantare un viaggio riuscito in un altro piano, in buona parte affidato alla fortuna e al tatto con cui trattare una delle entità più volubili e perfide del creato.
Loro erano tra quei pochi e Lei in fine disse persino di si.
"Imparentata con cose carine"
Nella tranquillità di una giornata invernale a Myth Drannor si trovò a ripensare a quelle parole dette con leggerezza ma che in qualche modo al tempo in cui le udì la infastidirono oltre misura. Adesso erano un pensiero divertente sul quale ridere, ora, che i suoi parenti li aveva visti e conosciuti ed erano tutto meno che cose carine ma non li avrebbe rinnegati, non più.
Osservava sua madre, si era finalmente destata e dopo più di un secolo aveva fatto ritorno a casa. Si rese conto di quanto le somigliasse e non vedeva l'ora di conoscerla e di farsi conoscere, chissà cosa avrebbe pensato di lei e di tutta quella storia? E a cosa serviva quell'antico bracciale se poteva riaverla in carne ed ossa? A niente.
Era solo un cimelio simbolo di patti, sacrifici e tantissima sofferenza.
Osservava sua nonna e suo padre, che non vide mai in vita propria piangere così a lungo e soprattutto, farlo di gioia. Erano entrambi stati in grado adesso di darsi pace e di ritornare a vivere e a sorridere, pensando ad un'alba nuova. Stupiti, grati e orgogliosi come non erano mai stati.
Ripensò al suo compagno e all'amico, entrambi erano disposti a sacrificare più di quanto lei avrebbe loro permesso e si scoprì a sorridere di gratitudine, alla fortuna che glieli aveva posti lungo il cammino anche nei giorni più bui, quelli in cui non sapeva più chi era e chi sarebbe diventata.
Nityalar non era più la stessa Nityalar.
Quello però fu un bene perchè adesso elfa o fata, non aveva alcuna importanza e proprio come il Kerym le disse, era soltanto Nityalar e, a prescindere, Iolaa dell'Akh'Velhar.
[Grazie kakashi per la firma <3]
Vanyrianthalasa Guenhyvar