Valutazione discussione:
  • 3 voto(i) - 5 media
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
[Daphne Ellsworth] Annotazioni, fatti, storie
#31
E così, la faccenda della droga e delle streghe ha finalmente avuto una fine, ma si tratta di una fine che lascia l'amaro in bocca. I lucertoloidi sono liberi dal giogo delle streghe, liberi di razziare, di sottomettere le altre tribù, e anche di mangiare i cervelli dei nostri nemici - invito che, ci tengo a specificare, era stato esteso anche a noi.

Abbiamo moltissime informazioni: abbiamo riportato a Hillsfar tutto il contenuto della libreria delle streghe, inclusi i loro appunti sulla droga. Abbiamo anche scoperto che le streghe da tempo non collaboravano più con Maalthiir, e che anzi si erano tenute l'ultimo carico. Abbiamo scoperto che Maalthiir adesso è un lich.

Cosa non abbiamo scoperto, allora? Beh, le streghe sostenevano di avere indizi su dove si trovi il filatterio di Maalthiir. E' palese che volessero solo salvarsi la vita, ed è altrettanto palese che creature così malvagie andassero uccise. Ma dovevano proprio morire quel giorno? Abbiamo perso la possibilità di ottenere maggiori informazioni su Maalthiir e su come sconfiggerlo, perché Valen le ha immediatamente attaccate e uccise.

Per quanto trovi sciocche le sue azioni, non posso realmente biasimarlo per questo. Non si può chiedere a un paladino di rimanere indifferente di fronte al male, non più di quanto si possa chiedere a un pesce di utilizzare le sue branchie per respirare l'aria della superficie. Rimane solo la triste constatazione di come la cieca aderenza a un dogma renda le persone cieche e incapaci di decidere per sé, in base alla situazione. Non sono forse Deneir ed Oghma divinità più illuminate, se buona parte di ciò che chiedono ai loro fedeli è di ragionare con la propria testa?

Ad ogni modo, nelle segrete della torre abbiamo trovato gli esperimenti delle streghe: creature mezze lucertoloidi e mezze umane, o anche peggio, morte probabilmente a causa degli esperimenti - o semplicemente di inedia.

Abbiamo anche fatto un'altra scoperta interessante: un piccolo forziere, delle dimensioni di un portagioie, protetto da un'aura schiacciante di abiurazione che non sembra corrispondere a nessun incantesimo noto. Secondo Leonides si tratterebbe, in base alla fattura, di un oggetto legato al perduto impero di Raumathar, che in passato si estendeva nelle zone che oggi corrispondono al Rashemen e al Thay. Un oggetto molto lontano da casa, dunque. Stando alla leggenda, i maghi di questo impero erano estremamente capaci nel combattere i demoni; in effetti, una tale perizia magica giustificherebbe la creazione di un apposito incantesimo di protezione da apporre sul forziere.

Ovviamente, come può la rigida mente di un paladino interpretare una tale informazione? Ritenendo che l'oggetto sia pericoloso, da studiare in segreto, permettendo al minor numero possibile di persone di accedervi e accedere alla conoscenza.

Al di là del fatto che non c'è alcuna prova né indizio che l'oggetto sia effettivamente malvagio o pericoloso - è troppo piccolo per contenere una creatura, come una gabbia, e d'altra parte maghi così capaci e potenti non avrebbero avuto bisogno di intrappolare un oggetto o artefatto, l'avrebbero semplicemente distrutto - trovo particolarmente irritante e supponente il fatto che, dopo avere - giustamente - seguito il dogma del suo dio uccidendo le streghe, si sia ottusamente messo di traverso per impedire a noi di compiere il nostro dovere, portando il forziere alla Gilda, studiandolo e condividendo le informazioni.

Ad ogni modo, al momento non ho alcun indizio su cosa vi sia effettivamente all'interno del forziere; se dovessi fare un'ipotesi, tuttavia, direi che si tratta di un'arma, un oggetto od artefatto che possa aiutare nella lotta contro i demoni. Suppongo che lo scopriremo studiandolo.
[Immagine: daffy2.jpg]
Cita messaggio


Messaggi in questa discussione
RE: [Daphne Ellsworth] Annotazioni, fatti, storie - da VivinC - 09-11-2021, 16:16

Vai al forum:


Utenti che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)