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Sulle strade del racconto: Il diario di Erevan il Bardo.
#2
-La Battaglia al tempio di Moander ; un Cantastorie contro i demoni-

Ieri è stata una giornata davvero incredibile. Come Bardo, ho sempre cercato avventure e storie da raccontare, ma mai avrei immagino di trovarmi coinvolto in una battaglia contro dei demoni. Eppure, li mi sono trovato, al fianco di un piccolo gruppo di coraggiosi avventurieri, pronti a fronteggiare il male nella sua forma più pura per cacciare qualche tesoro.
La nostra avventura ci ha portato alle rovine di Moander, un antico tempio che un tempo era dedicato ad una divinità disgustosa e nefasta, fortunatamente ormai dimenticata. 
Le pareti screpolate e le tracce di decenni di abbandono conferivano al luogo un aspetto ancora più inquietante. Tuttavia, la nostra curiosità e fame di fortuna ci spinse senza indugio al suo interno.
Il nostro gruppo era composto da vari avventurieri provenienti da diversi percorsi di vita.  L'agile Zynira dalla spada affilata e le dita agili, Morwen l'elfa che poteva tramutarsi in lupo, silenziosa e austera, il saggio Jassin il druido , il potente mago Asher il liquorista e Jack delle meraviglie e poi c'ero io, armato solo della voce e del mio liuto con canti e storie di coraggio.
Appena varcammo l'ingresso del tempio, un aria carica di magia oscura ci avvolse. Sapevamo che non sarebbe stato facile. Ogni passo che facevamo verso l'interno era un passo più vicino ad un pericolo imminente. Sentivo il mio cuore battere con un misto di paura e sgomento.
Mentre avanzavamo tra i corridoi bui, i nostri sensi si affinarono. Prestammo attenzione ai sussurri che sembravano provenire dall'oscurità stessa e alle trappole che potevano essere disseminate lungo il nostro cammino, affrontammo innumerevoli demoni, tra giovani succubi e lanciatori di frecce, fin quando non giungemmo alla camera centrale del tempio, dove la Succube più potente ci stava aspettando.
La creatura emanava una bellezza e un aura seducente, ma i nostri cuori restarono saldi. La battaglia iniziò. I nostri colpi si susseguivano contro le sue arti magiche e sue artigli affilati, il mio Liuto risuonava nell'aria, incantando i miei compagni e donando loro coraggio e forza!. Il Demone si dimostrò un avversario formidabile, ma la nostra determinazione era incrollabile. Eravamo una squadra ben assortita, unita dallo stesso scopo, distruggere il male e arricchirci senza pietà. Con ogni colpo, ogni incantesimo e ogni nota musicale, ci avvicinavamo sempre più alla vittoria. Dopo l'intenso scontro, finalmente sconfiggemmo la Regina Succube, il suo grido di disperazione echeggiò attraverso l'intero tempio in rovina. La sua presenza malvagia si dissolveva nell'aria, lasciando dietro di sé solo un senso di vittoria ed eccitazione.
Oggi il mio sonno è stato agitato, so di avere sognato qualcosa ma l'ho completamente dimenticato, ho impresso nel mio cuore ancora quella sensazione di paura ed eccitazione , mi sento come attirato da qualcosa che ignoro e non comprendo, prima che la scintilla dell'ispirazione si dissolva, ho scritto una canzone, di getto senza nemmeno pensarci troppo.


Nella notte silente, un sogno sfuggente,
Eccitante e inquietante, mi scivolò nella mente.
Un viaggio misterioso, un'esperienza fugace,
Ma di quella visione, non ho memoria ma solo un risveglio audace.

Nel velo dell'oblio, si cela l'emozione,
Un intreccio di sensi, sfuggente come un'illusione.
Le immagini sfumate danzavano nella mia mente,
Ma il loro ricordo sfugge al mio presente.

Forse vagavo solitario in terre lontane,
In cerca di tesori nascosti, sogni che sfuggono alle mani.
O forse ero un protagonista in un dramma sussurrato,
Cuore in tumulto, anima in subbuglio, un destino intrecciato.

Le emozioni conflittuali danzavano nel mio petto,
Eccitazione e timore, un balletto completo.
Ma il sogno è svanito, come nebbia al mattino,
E la memoria di quel viaggio sfuma come vino.

Come fumo tra le dita, sfuggente e veloce,
Il sogno si dilegua, lasciando un vuoto atroce.
E la memoria del viaggio, un ricordo che sfuma,
Nell'abisso dell'oblio, lentamente si consuma.

Resta solo una scia di desiderio e mistero,
Un'eco lontana di qualcosa di vero.
Un sogno che mi ha sfiorato, senza lasciar traccia,
E nella mia anima, solo un'ombra si disperde e mi lascia.

E così, nell'oscurità dell'oblio, si dissolve il sogno,
Ma la sua essenza resta intatta, un segreto profondo.
E mentre affiora il ricordo di ciò che non ricordo,
L'eccitazione rimane un tesoro nascosto.
[img][Immagine: Firma-erevan.jpg][/img]
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RE: Sulle strade del racconto: Il diario di Erevan il Bardo. - da Kickapoo - 12-07-2023, 21:21

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