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Le Ombre
#1
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Ti muovi, passeggi, attraversi mercati, piazze affollate, vedi gente. 
Ti muovi, guardi la gente nelle piazze affollate, senti. 
Ascolti i loro chiacchiericci, ti muovi tra loro, nessuno ti vede eppure tutti vedono tutto alla luce del sole.
Mercati pieni di cianfrusaglie venute da ogni dove, colorate, variopinte ad ogni prezzo. 
Mercatini a tema per le festività, mostre di artisti sparse per i vicoli dov'è più facile trovarle. 
Tu chi sei? 
Sei l'uomo che accompagna la sua dama? 
Sei la dama che accompagna l'uomo? 
Sei la l'amante che ama la dama o l'uomo?
Sei l'artista delle opere che mimetizzato osserva i viandanti incuriositi? 
Stai comprando qualcosa?
Stai vendendo più cose?
Il giorno scorre rapido, due gocce di pioggia, poi è notte, poi fa freddo ed è l'alba, tu chi sei?
L'alba? O il tramonto?
Quest'uomo guarda. Vive di vissuti altrui. E cresce di esperienze estranee. 
Sei ogni cosa eppure gli altri non la vedono, perché vedono solo quel che vogliono vedere!
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#2
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Se i tuoi occhi riescono a distinguere le ombre,

Se le ombre si muovono,
Le mani si toccano,
io e te facciamo l'amore così tanto da sentire dolore
La luce che attraversa le assi e ci colpisce disegnandoci sul pavimento.
Ombre di una notte incise su uno sfondo di legno calpestato. 
Apro gli occhi,
la terra è ruvida, la polvere tanta, strizzo gli occhi per capirne di più.
le bestie sono tra noi, alcune siamo noi, altre invece vorremmo farle senza dubbio fuori. 
Dammi un nuovo volto per avere altre vite
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#3
La guerra è insita nei viventi. 
C'è guerra tra formiche, piante e persino api. 
Come tutti gli eventi prima che essi inizino sei una persona, quando essi si completano, sei un'altra. 
C'è stato modo di misurarsi con abili guerrieri, premurosi cerusici, zelanti menestrelli e potenti maghi. 
Di imparare a muoversi nella mischia, osservare le metodiche di chi caccia, di chi fa da prima linea, di chi studia le strategie. 
Circolano voci circa donne rapite, gli indizi sono cupi, criptici. 
Si intrecciano e disegnano un quadro che vede i due Ogre Blu come pedine di qualcuno più scaltro, più subdolo, maggiormente insidioso. 

La notte che scortammo il mago Alakay, una volta fuori dal cimetero dei morti viventi siamo stati assaliti da sicari che mai avevo visto. 
Quest uomo ne ha ucciso due, ma quelli vivi sono riusciti a scappare e a portar via i corpi. 
C'è una strana fitta trama in tutta questa faccenda.

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#4
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Le Ombre sono tra noi. 
Si fondono con noi, siamo loro, sono noi. 
Sinuose, terrorizzate dalla luce, 
ci spiano, scrutano le nostre mosse. 
Le ombre le abbiamo dentro
fanno parte di sogni divenuti incubi, 
passati che per fortuna sono ormai passati. 
Tymora mantieni salda la forza delle mie mani 
e vedrai luccicare il cremisi dei miei nemici. 
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#5
Padre, in ogni luogo qualcuno vive la sua battaglia. 
Le valli sono crogiolo di genti e culture, 
sono vive e colorate, piene di creature. 
Padre, questa maschera fatta di molteplici volti 
ha dato se stessa per queste valli. 

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#6
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Non avevo mai visto una maschera dello Specchio lunare

Creata dal fervente seguace di un dio a me sconosciuto ed  
indossata da chi vuole dare un volto alle malefatte compiute. 
Fa proprio questo, come uno specchio! 
Il suo creatore voleva che quando i razziatori del villaggio 
sarebbero stati trovati, mentre perdevano la vita guardando il "volto" del loro punitore, 
avrebbero potuto vedere l'immagine di loro stessi riflessa. 
Un pò a significare che ognuno è artefice del proprio destino
Geniale pensai...
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#7
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Westgate, da qualche parte nei quartieri Poveri, mesi prima:

<<Vorrei poter essere chiunque io voglia, vestire i panni, muovermi come chiunque io desideri, essere ognuno che io reputi interessante o utile>>


Così Qualcuno mi disse: 

<<Solo chi realizza di essere nessuno può camminare tra gli altri essendo chiunque>>

All'inizio pensai che quell'individuo mi stesse sbeffeggiando, si stesse prendendo gioco di me. 

<<qualcuno penserà: "costui è un ciarlatano, quasi sicuramente è matto". Oppure, "si sta prendendo gioco di me, non posso fidarmi!", queste frasi torneranno in mente 2 o 3 volte, poi sorgeranno nuove domande nella mente di colui che intende diventare Nessuno.>>

<<Lentamente>> Continuò, con tono privo di emozione alcuna <<Colui che intende diventare chiunque dimentica chi è, ma soprattutto tende a rimuovere "chi è stato", pulendo la sua mente da stereotipi o preconcetti culturali ed emotivi>> 

Nella mia mente, o nella mente di chi ero stato, realizzai settimana dopo settimana, che per essere "nessuno" dovevo perdere ogni cosa...

Ma realizzare e fare sono parole che racchiudono significati ed energie molto diverse tra loro. 

Qualcuno, durante le notti umide, nella penombra di un'ampia sala illuminata da candele mi rimproverò:

<<Chi è se stesso non può essere altro che se stesso, solo chi accetta di essere nessuno può aspirare a diventare "chiunque">> 

Fui costretto a mendicare, spinto ad elemosinare, puzzando come una bestia tra i vicoli sudici di quella città piena di topi. 

Debole il mio corpo, fragile il mio spirito, distrussi ogni idea di me perdendomi nello sconforto. 

<<Per essere nessuno bisogna sopprimere ogni entusiasmo, lasciare che la mente proceda in equilibrio tra il facile ed il difficile, adoperando un continuo esercizio dentro se stessi.>>

E ancora: 

<<Un essere che comprende il segreto della sua finzione può scorgere la verità negli occhi di chi desidera. >>

Il giorno in cui smisi di riflettere sulle frasi di Qualcuno e iniziai a lasciarle "fluirle" in me realizzai che essere Nessuno non era l'obiettivo da raggiungere, ma il mezzo che poteva permettere a Chiunque di fare qualcosa di più elevato.
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#8

Un paio di sere prima ad Ashabenford:

La locanda appariva tranquilla, era una sera piuttosto serena come molte altre.

Alcuni inquilini uscivano dalle stanze per dirigersi verso il piano terra per cenare, altri arrivavano dopo un lungo viaggio con i loro bagagli costipati.
Un via vai vivo di gente di ogni estrazione sociale, razziale e culturale.
Avventurieri, cacciatori, mercanti, maghi stanchi, cerusici servi del loro dio.

*Toc toc toc*

Una breve, appena percettibile, percussione si avvertiva dalla stanza accanto.

<<una Persona cerca un Uomo>> disse una voce.  

<<quest Uomo ascolta una Persona>> In risposta dall'altra parte.

La discussione fu breve, rapida, ma risoluta. 
Si svolse come una danza di parole, un miscuglio di sibili incogniti, privi di alcuna inflessione emotiva, che potevano voler significare tutto senza dire alcun che.


<<Chiunque abbia un buon motivo per farlo è in grado di portare a termine qualsiasi compito>>

disse davanti ad un vecchio specchio in una delle stanze della locanda un giovane Cormyriano dai capelli corti e dall'aspetto curato prima di andar via.

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#9
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Westgate, quartieri poveri, diversi mesi prima:


<<Talvolta un uomo riflette sui passi compiuti nel corso della sua vita, rimane nell'ombra a lungo, poi si aiuta con il barlume di una fioca luce per scorgere allo specchio e cercare di comprendere chi è. 


Ho visto Uomini, donne, cercare di ricordare chi fosse l'individuo che lo specchio rifletteva e giorno dopo giorno impazzire, poiché quando diventi nessuno puoi diventare chiunque, ma c'è un lato malato che alberga in agguato nei meandri della mente che può trascinare sia Nessuno che Chiunque verso la follia!
 
Dunque, se lo scopo di un individuo è diventare Chiunque egli voglia agli occhi degli altri, per far sì che sia possibile è necessario che perda ogni cosa, comprese le idee che ha di se stesso. 

Ciò che ha rimosso è perduto, ciò che ha realizzato è trovato.

Ogni uomo, perfino il più comune, se ci riflette bene, sa di non essere lo stesso individuo agli occhi di chi lo conosce. 

Una volta un giovane uomo di nome Vincent rubò dell'oro ad un usuraio e lo diede ad un vecchio mendicante affinché potesse sfamarsi. 
Agli occhi del primo era un vile malfattore, agli occhi dell'altro un benefattore generoso. 

Ricorda:

Chiunque, con consapevolezza, è in grado di comprendere che sta indossando una maschera, i deboli si sentono prigionieri sotto questa maschera che la società, le leggi, gli obblighi morali gli impongono di indossare, gli astuti invece percepiscono il potere di una maschera e se ne liberano per trovarne altre a loro piacimento, di loro gusto, al fine di potersi muovere con fluidità tra i tessuti delle relazioni delle genti del Faerun, non essendo mai la stessa persona, ma avendo sempre il medesimo Obiettivo!>>
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#10
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L'intreccio di eventi, i colpi di scena, l'inaspettato epilogo. 
Tutto Molto curioso. 
Siamo maschere che danzano in un teatrino come ombre proiettate dalla luce di una candela magica. 
Possiamo essere chiunque e nessuno, esattamente come ogni individuo:
Tu sei un paladino?
Io sono un carnefice. 
Tu sei un agricoltore?
Io sono una dama di compagnia. 
Tu sei un alto militare?
Ed io sono un incubo senza volto.
Un'ombra mi segue.

Per essere chiunque, si deve prima accettare di essere nessuno..
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