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[Dm Q] Veleno tra malariti
#1
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Riaprii gli occhi al tempio, a quanto pare curata dal Sacerdote dell'Unicorno di Elventree. La prima cosa che vidi fu il volto irsuto del Braciere che mi aveva portata fin qui e per pochi interminabili istanti, quelli necessari a metterlo a fuoco, mi sembrò qualcun'altro. Il volto altrettanto irsuto del mio vecchio mentore, a cui voglio un bene dell'anima e che se mai rivedessi qui, allora sarei davvero nei guai. Non avevo segni di ferite e nemmeno sangue sul giacco di mithral, mi spiegarono che ero stata vittima di un incantesimo di morte. Odio tanto potere in un solo gesto...
Ebbi modo di riprendermi per bene nei giorni successivi tornando a Hillsfar, poi andai dall'alchimista con tanti artigli carichi di veleno e ben poche speranze. Infatti Phil mi disse che non voleva più collaborare con noi, vuoi per la situazione in cui era la Ghianda e per la pericolosità di tale veleno. Non insistetti, dopotutto ci aveva già detto che il suo aiutante Jan era stato male e rischiato grosso per fornici le indicazioni a noi utili su tale sostanza. Nemmeno io volevo morissero altri. Così alla prima occasione in cui riuscii a incontrare Eitinel, le lasciai gli artigli spiegandole che l'antidoto dovevamo farcelo da noi. O meglio, lei e chi altri capiva qualcosa di alambicchi.

Mi sarebbe piaciuto parlare con Ariah, sapere se lei aveva avuto più fortuna con la caccia a Georg e dirle di quanto avevamo scoperto noialtri. Mi aveva chiesto lei di occuparmi del veleno con Eitinel e gli altri qui mentre sarebbe stata a Elmwood. Troppo lontano per azzardare un viaggio in questo momento, avevo altre cose importanti di cui occuparmi oltre a questa. Così feci un giro al campo sud per vedere se la situazione migliorava o i malati necessitavano di qualcosa. Cura a parte.
Da quanto avevo inteso dai racconti dei compagni, quel grosso licantropo non era affatto Georg e c'era un altro tizio a dargli la caccia. Un sacerdote di Malar, quello che Eitinel aveva fatto volar via con mezza foresta...  Può darsi che le circostanze ci portino a dar la caccia allo stesso infame, un rinnegato a quanto pare, ma è un pur sempre un malarita e merita questo e d'altro! Dopo che io e Darry siamo finiti a terra, i nostri compagni ci hanno tratti in salvo ritirandosi appunto a Elventree. Non avevo idea se quel tizio avesse dunque fermato il rito o meno, nel qual caso dovevamo farlo noi al più presto. Avevo però un altro impegno cui far fronte prima.

Per questo mi recai intanto al campo sud, dove Brandi trotterellava libera e felice tra i non umani. Cercai qualcuno tra i curatori a cui chiedere come procedeva la situazione e di cosa avessero bisogno. Cura a parte. Chiesi dunque se la gente che stava male cominciava a diminuire o aumentava e se i cacciatori cominciassero a trovar meno animali avvelenati. Sarebbe stato un segno. Poi avrei atteso Luth in locanda, al suo ritorno ci saremmo incontrati per insegnargli "il mestiere" e forse avrebbe avuto notizie migliori sulla loro caccia!
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
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#2
Dopo aver incontrato Syalisse e aver ucciso la bestia di Georg per un paio di giorni Luth e Ariah che procedettero verso Est, tra la vegetazione spesso intaccata dalla piaga che ormai conoscevano, ma nonostante il loro impegno non avevano ancora trovato nessuna traccia del passaggio del druido.

L'unico particolare notato in quella desolazione erano stati degli alberi di faggio che parevano senza vita sul cui tronco c'erano dei segni da cui colava un liquido purulento.

Arrivati ad una zona dove un strana nebbia si alzava dal suolo provarono a proseguire ma nella coltre sempre più fitta le forze sembravano abbandonarli e presto Ariah dovete intervenire per curare Luth che stava male.

Non potendo proseguire decisero di ritornare sui loro passi fino alla grotta dove avevano lasciato i loro compagni, che ritrovarono seduti attorno ad un fuoco ormai guariti dalle ferite.

Esausti Luth e Ariah si sedettero e, mentre si rifocillavano, raccontarono ai compagni quanto avevano visto per poi abbandonarsi ad un riposo che non poteva più essere rimandato.
[Immagine: fXe3pco.jpg]
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#3
"Il druido mi sembra molto potente da quel mi raccontate..
Queste "nebbie" che indeboliscono fino ad uccidere chi le attraversa sembrano frutto di poteri straordinari.
Qualcuno ha qualche idea di come potremmo condurlo vivo davanti alla sacerdotessa di Selune per poi essere giustiziato?" disse Xovar pensoso
1 - Xovar
2 - Charles
3 - Morgan
4 - Raphael
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#4
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La città era appena stata liberata dal giogo di Zhentil Keep e c'era molto da fare, soprattutto a livello organizzativo. Mordak era appena uscito dalla locanda dopo aver parlato e ascoltato la gente quando arrivò un uccellino da Eitinel. Capì che veniva da Ariah così mi chiamò per uscire e... infilarci in una quercia per ritrovarci in un'altra di Elventree. Annette, Ariah, Darry, Luth e Zed erano già lì a discutere sul da farsi riguardo le nebbie. Fu occasione per mettere insieme i pezzi, purtroppo anche loro avano perso le tracce di quel cane rinnegato chiamato Georg.
Poco dopo, Zed schizzava a caso nel cielo in groppa ad un destriero magico. Sembrava divertirsi molto ed io fui altrettanto contenta che per un po' se ne stesse occupato senza far danni. Il suo "compito" era di riportare informazioni sulla diffusione della nebbia, non che la cosa fosse fondamentale, tanto che fu affidata a un tontolone che andò subito nella direzione sbagliata. Così che Annette e Darry dovettero rincorrerlo in groppa anch'essi ad equini magici volanti.
Noialtri seguimmo Luth e Ariah tornando ad est, nel punto in cui avevano salvato la driade Syalisse. Una creatura di rara bellezza selvaggia che non avrei voluto incontrare così, trovandola stesa e morente, vittima del veleno di quel bastardo. Ariah passò dal pianto disperato alla furia in meno di 10 minuti ed Eitinel tentò di salvarla pietrificandola. Un po' estremo e tanto rischioso ma le normali cure non avevano funzionato. E nemmeno il decotto di salice, non sulla driade almeno, ma avrebbero dovuto procurarsene dell'altro per provare a curare i faggi malati.

Nascondemmo la driade tra foglie e rami per proteggerla. Intorno avevo notato delle tracce, oltre alle nostre e quella druida c'erano impronte feline ma erano più vecchie. Probabilmente la driade le stava seguendo e a giudicare dal risultato, doveva averla trovata. Forse dovremmo cercare dove proseguono per seguirle a nostra volta ma non sono sicura ci porterebbero da Georg, più probabile si inoltrino nella nebbia.

Ne parlai agli altri.
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
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#5
Xovar, tornato, si imbatté in Eitinel, Ariah, Haidar e Zed che, assieme a qualche altro avventuriero si erano dati appuntamento alla locanda il diamante nel letame per capire come oltrepassare una nube velenosa creata da Georg e i suoi seguaci.

Dopo un breve confronto verbale, Ariah affidò a Xovar il modo di superare quella nebbia facendo qualche ricerca.

Gli indizi raccolti da Xovar erano:

1 - Ariah raccontò che Luth una volta avventuratosi nella nebbia era stato il primo a cadere avvelenato e in fin di vita
2 - Eitinel raccontò che le nebbie erano generate da delle statue incantate magicamente, dei mezzi busti per l'esattezza.
3 - Se una di queste statue venisse spostata la nebbia cesserebbe di essere prodotta e si diraderebbe.
4 - Una volta diradata, senza aver spostato la statua dell'indizio 3, la nebbia si riforma velocemente
5 - Non è possibile vedere attraverso alla nebbia perché molto fitta
6 - Eitinel non era sicura fosse una nebbia magica

Gli indizi 1 e 5, dopo qualche ricerca, avevano condotto Xovar all'incanto Arcano di evocazione "Nube Mortale" di V cerchia.

La nube mortale uccide istantaneamente le creature deboli e debilita quelle resistenti, come Luth, fino ad ucciderle. 
Non aveva dubbi a riguardo.

Gli indizi 2 e 4, dopo qualche ricerca, gli fecero pensare agli effetti dell'incanto arcano di evocazione "Nube Maleodorante" di III cerchia il quale, se reso permanente ma diradato da un leggero vento, si riforma in 10 minuti.

Riguardo l'indizio 6 Xovar aveva dei dubbi riguardo quanto detto da Eitinel, non riusciva a comprendere come si riuscisse a creare un tale effetto naturalmente senza l'aiuto di un qualche incanto.

Quindi, se le sue ipotesi erano giuste le soluzioni potevano basarsi su:

- Qualora un leggero vento portasse via la nebbia avrebbero solo 10 minuti per disattivare la statua o le statue che generavano le nebbie
- Forse un incanto di dissolvere magie avrebbe diradato la nebbia solo temporaneamente, ma era da verificare 
- Entrando in contatto senza opportuni accorgimenti si incorrerebbe nella fine fatta da Luth, venendo debilitati molto velocemente fino alla morte
- L'immunità ai veleni rende possibile l'attraversamento della nebbia
- Anche attraversando la nebbia si avrebbe difficoltà a colpire gli avversari rischiando che 1 colpo su 2 vada a vuoto

Tornò dai compagni alla locanda sperando di essere stato utile. Su queste informazioni si potevano tirare su alcune strategie.
1 - Xovar
2 - Charles
3 - Morgan
4 - Raphael
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#6
Mentre tornava dal tempio di Mielikki diretto alla locanda dove finalmente avrebbe potuto riposare Luth ripensava a quanto era accaduto in quella giornata.

La partenza del gruppo diretto là dove avevano trovato al nebbia malefica e durante l'avvicinamento il silenzio che si sostituiva ai rumori del bosco prima attutiti e poi completamente spariti.

Seguendo il loro piani Eitinel si era alzata in volo al di sopra della nebbia tornando con informazioni utili per poter proseguire, nel frattempo Luth aveva mostrato ad Ariah delle impronte di felino che però erano ormai vecchie di parecchi giorni e che quindi non aveva senso seguire.

Le indicazioni delle Ghianda li aveva portati a ovest e sconfitti alcuni grossi ragni si erano trovati a dover decidere come proseguire e era stata ancora una volta Eitinel, dopo un lungo volo che li aveva fatti preoccupare, a fornire indicazioni per scegliere la via.

Si trattava di addentrarsi nella nebbia e Luth non aveva accolto con entusiasmo la notizia visto che già aveva avuto un'esperienza con quel maleficio, ma non poteva lasciare i compagni e quindi li aveva seguiti con passo deciso.

Non era servito molto per capire che Luth e Xovar stavano indebolendosi e faticavano a tenere il passo dei compagni che con l'uso di  qualche pergamena e altri incantesimi avevano dovuto intervenire per rimetterli in grado di proseguire.

Poi gli scontri con i leopardi neri di Malar, grossi felini aggressivi e resistenti, e per Luth ogni scontro era stato un tormento, metteva a segno qualche freccia poi non riuscendo più a tenere saldamenete l'arco le frecce partivano come impazzite con traiettorie impreviste, con una aveva rischiato di colpire Ariah.

Più di una volta Luth aveva dovuto fermarsi posare l'arco e appoggiarsi ad un albero o inginocchiarsi per riprendere un po' di forze e in più di un'occasione solo grazie all'aiuto di Echo che lo sorreggeva aveva potuto proseguire, ma la volontà di arrivare al druido per onorare la promessa fatta al tempio di Selune ogni volta era uno stimolo a riprendere il cammino.

Sconfitti gli ultimi felini la scoperta che la nebbia usciva da un buco profondo, la perlustrazione di Eitinel per cercare di scoprire cosa si nascondesse all'interno e poi l'ultimo assalto delle belve di Malar e alla fine uno degli assalitori fatto prigioniero e pietrificato.

Restava da eliminare la nebbia quindi Ariah, con l'anello di Echo, si era calata nel buco mente Eitinel le volava accanto e dopo una ricerca che pareva interminabile finalmente il ritrovamento e la distruzione della statuetta.

Era finita, il trasporto di della creatura pietrificata su di un disco fluttuante di tenser e il ritorno ad Elventree per Luth, che ormai fuori dalla nebbia stava riacquistando le forze, erano state quasi un passeggiata rispetto al resto della sua giornata.
[Immagine: fXe3pco.jpg]
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#7
Il viaggio da Elventree non fu facile.
Raggiunsero l'orlo della nebbia attendendo minuti interminabili che Eitinel tornasse volando con alcune informazioni importanti.
Tutti i loro piani di oltrepassare la nebbia senza intossicarsi si rivelarono vani e si addentrarono moribondi nella coltre.

Raggiunto il centro, affrontarono i guardiani di una statua che sprigionava quei fumi velenosi ed Eitinel pietrificò un lupo mannaro enorme.
Visto che erano nell'epicentro della nube, distrussero la statua attenuando le nebbie e decisero di portare quel misterioso lupo al tempio di Selune per identificarlo.
1 - Xovar
2 - Charles
3 - Morgan
4 - Raphael
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#8
Trasportare la statua a Elmwood si era rivelato tutto sommato semplice e non pericoloso, l'unica difficoltà era nata dal peso che più volte aveva messo in difficoltà il gruppo, ma arrivati al tempio di Selune i fatti si erano succeduti con una tale rapidità che Luth aveva difficoltà a ricordare molti dettagli.

Dopo aver legato e bloccato la statua prima di riportarla alla sua consistenza originale per l'interrogatorio durante il quale avevano avuto la conferma che si trattava proprio di Georg e avevano raccolto informazioni sulle sue motivazioni e sul rito che lo aveva trasformato.

Ma c'era stata anche l'interruzione per l'arrivo del sacerdote malarita con i sui scagnozzi e la loro richiesta di consegnare Georg a loro che sapevano come ucciderlo, poi dopo il rifiuto c'erano state le minacce e lo scontro evitato.

Alla fine se ne erano andati ma solo dopo aver annunciato che se entro 5 giorni non lo avessero consegnato li avrebbero cercati uno a uno e uccisi, la minaccia era seria perché anche i componenti del gruppo più forti ed esperti parevano temere molto il sacerdote ed erano preoccupati per un eventuale scontro.

Ma la priorità era la ricerca di una antidoto per cercare di salvare Syalisse, quindi presi dei campioni di sangue di Georg si erano divisi per portarli a chi ritenevano fosse in grado di analizzarli e cercare di produrre qualcosa che neutralizzasse il veleno.

Tornati ad Elmwood la triste scoperta che nessuno aveva una soluzione e che avevano solo raccolto qualche informazione utile ma non sufficiente per neutralizzare il veleno e restava solo una speranza, il campione che Echo, Luth e Xovar avevano lasciato al padre di Adrien e la possibilità che lui potesse analizzandolo trovare un rimedio.

Ma i giorni erano passati e ora non restava più molto tempo per la scadenza dei 5 giorni concessi dai malariti e occorreva decidere la sorte di Georg, quasi tutti sembravano d'accordo per consegnarlo, solo Ariah appariva decisa a non farlo anche a costo di dover affrontare il sacerdote e i suoi.

Dopo qualche ora di riposo Luth era di nuovo in piedi con un pensiero che lo assillava, doveva cercare Ariah e parlarle non per farle cambiare idea, cosa per la quale non credeva di essere in grado, ma per cercare di capire meglio le sue motivazioni pronto eventualmente a cambiare lui la sua posizione.

Uscì per cercarla sicuro che anche lei non stava dormendo.
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#9
Si erano spinti ancora una volta troppo oltre? Quali azioni erano disposti a compiere pur di trovare la cura per Syalisse? Se anche ce l'avessero fatta, Syalisse avrebbe accettato quel prezzo e li avrebbe potuti perdonare per ciò che era stato fatto nella speranza di poterla salvare? Dubbi, paura, sfiducia  e la determinazione nel voler salvare la vita di Syalisse ma decidere quale fosse la scelta giusta da compiere e quale il limite da non superare non era mai facile in quel mondo ammorbato da violenza e oscurità.

Campioni per altri esperimenti è a questo che era stata ridotta una vita, artigli e sangue, le braccia di Georg loro prigioniero erano state amputate tra le grida di rabbia e dolore di una creatura menomata, in una scena di spasmodica e allucinata violenza resa ancora più terribile dal contrasto con ordini ed esecuzioni portati avanti con un apparente freddezza che svuotavano da ogni umanità senza appello a giustificazioni.

Alla fine era stato fatto, nella maniera più brutale, rapida e peggiore possibile, ma avevano i loro campioni, dolore rabbia e veleno sublimati in sei ampolle disperse in ogni angolo della ragione, distribuite a sapienti e alchimisti nella speranza di trovare la cura per le condizioni disperate di Syalisse che avrebbe aspettato, ignara di tutto, protetta dal quel guscio di pietra dove nemmeno la crudeltà e brutalità di quel mondo l'avrebbe potuta raggiungere . 
Darius.


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#10
In quei cinque giorni lo studio dei campioni si era rivelato stancante e complicato.Assieme ad  Eitinel e con le informazioni raccolte dal gruppo che si era rivolto ad ogni genere di studioso, avevano prodotto teorie, speculazioni, sperimentazioni, imbattendosi in vicoli ciechi e rischiosi tentativi, senza mai ottenere nulla che si avvicinasse lontanamente ad un antidoto che potesse salvare Syalisse. La sola cosa certa restava la consapevolezza di trovarsi di fronte a qualcosa di terribilmente potente. Il rituale di sangue  di cui sapevano ben poco, eseguito su Georg lo aveva trasformato in qualcosa di unico e terribile, una nemesi della vita stessa protetto e reso inarrestabile dalla Dea Talona, una creatura immortale pervasa da una aurea costitutiva divina e intrisa di veleno in ogni frammento del suo essere.
Lo studio dei vari elementi a disposizione le aveva alla fine portate a prendere in considerazione la possibilità d'impiegare i poteri di consacrazione. Se Alamarayne con la benedizione di Selune fosse riuscita a  contrastare e indebolire l'aurea dissacrante di Talona e la sua influenza sul veleno che stava uccidendo Syelisse loro avrebbero forse potuto curarla.

In quanto a Georg, lui voleva solo proteggere la sua gente in fuga dal reame remoto, voleva solo che sopravvivessero, ciò che aveva fatto lo aveva fatto per loro, la loro storia non era differente da quella dei Mistriani, per loro alla fine era giunto a valicare quell'indefinito confine tra ciò che è giusto e sbagliato, aveva perso la fiducia, la speranza,  aveva dimenticato cosa significhi essere umani, era divenuto un mostro, un assassino e alla fine qualcosa di addirittura peggiore ed ora doveva essere fermato definitivamente e gli unici in grado di farlo sembravano essere i Malariti, suoi ex compagni che ora gli davano la caccia, loro conoscevano il modo di neutralizzare quel potere di decadimento  e per Annette sembrava che quella dovesse essere la loro scelta, la scelta corretta, per fermare Georg ed evitare alle persone di Elmwood di essere coinvolti in uno scontro con i Malariti.
Darius.


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