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[Darsa Naur] Voci crepitanti dell'anima
#21
RINTOCCHI DI MORTE

Dopo quella traumatica esperienza, dormire era impossibile per le Lame. Mentre Aldric era sveglio in preghiera, lei rifletteva e scriveva al suo diario. In quella circostanza lo aveva portato con sé a Peldan's Helm, dovendo attingere ai suoi appunti per una missione.


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Luogo: Terra delle bestie
Evento: Interferenza in atto tra il Piano materiale e il Piano Remoto
Causa: ignota, il Piano Remoto non dovrebbe essere direttamente collegato al nostro sistema. 
Durata: ignota

Impossibile stabilire cosa abbiamo vissuto con esattezza. Non erano le nostre paure o i nostri incubi, erano quelli di una sola persona. Non so come sia giunto il Piano Remoto a collegarsi col nostro, questo fenomeno doveva già essere in atto indipendentemente da noi. L'attrito dei due mondi era perfettamente udibile come un suono statico, assordante tanto da non permetterci concentrazione. Veniva dal punto di collisione o varco che dir si voglia. Raffigurato come l'enorme occhio incastonato in quella voragine, che ci fissava, rigurgitando le sue aberrazioni aliene e trasmutandoci in esse pezzo per pezzo.

Tutto questo non fa parte del nostro mondo reale e concreto.
E' stata una notte interessante... carica di conferme e rivelazioni inaspettate, per chi sa vedere oltre la follia.

Curiosamente il suono è cessato proprio quando lei vi si è avvicinata. Come due sfere che ruotano avvicinandosi e sfregando tra loro, nel momento in cui trovano un'ancora, si fermano. Perché lei? Ma è ovvio, lei è affine a quel mondo, la sua mente gode e si alimenta della stessa caotica follia. Dovevamo ucciderla realmente? Quello a prescindere.. ma non ci avrebbe risparmiato quello lo spettacolo raccapricciante. Il sipario si era già aperto portandoci tutti, lei compresa, nella tetra follia di quel piano fuori dal tempo e da ogni logica.

Tutto questo fa parte di un luogo remoto completamente alieno che interferisce col nostro mondo
Brava continua a ripeterlo, copri gli occhi, tutti gli occhi letteralmente, col tuo velo di razionalità... torneranno da dove sono venuti?

Percorrevamo lo spazio di un mondo parallelo in cui ciò che compievamo si era già compiuto. Non vedevamo un futuro già scritto ma probabile. Estremamente probabile e preciso, si è compiuto seppur con minime differenze. Una parodia dell'esatta definizione di follia.. e di riflesso.. della stessa condizione esistenziale di Majuk. Chissà se lei l'ha colta... Analizziamola.

Tutto questo porta alla follia chiunque lo attraversi quindi è solo nelle nostre menti.
Oh ecco da dove viene tutta questa indifferenza per l'orrore, i deliri, i corpi dei tuoi cari compagni... ma si, ironizza pure se ti aiuta a negare!

Gli occhi, miriadi di occhi ovunque. Vedevamo il mondo attraverso i suoi occhi, distorto e deforme. Perché distruggerci? La follia ti porta a distruggere chiunque ti stia intorno, anche chi ami. Ti rende potente, indistruttibile e inarrestabile ma ti consuma. Marciva e sanguinava divorata dalle sue stesse fauci. Passo dopo passo, scandendo il tempo con ritocchi di morte. Autodistruzione? Ti lascia sola e da sola muori. Perché il simbolo di Aldric? Antagonismo. Lui è l'emblema della tirannia e distruzione del caos e della follia.

Tutto questo non è reale. Non è reale. Quelli non sono loro. Non sono reali.
Si si ho capito.. questo mondo non è reale bla bla bla.. Ma voi si. Eccome se siete reali! Oh eccolo qui, un turbamento! Assaporiamolo..

Ognuno è stato ucciso in modo un po' simbolico. Prima Aldric il braccio di Bane, smembrato. Julius trafitto dalla sua stessa spada. Exem la testa del gruppo, ha perso la testa.. Sek baciato dalla morte. Nathan a cui ha strappato il fervore dal cuore. E tu? Non ho trovato il mio cadavere ma la scritta indicava che sarei dunque fuggita. Com'è stato, in effetti, con Nathan che infatti abbiamo trovato all'inizio. Le bruciature sui corpi che avevamo incontrato all'andata indicavano che avevamo combattuto.. almeno fino a quel muro.

Tutto questo è solo nelle nostre teste. Nulla è accaduto di tutto questo.
"maledetto, maledetto. Lo sapevo che avrei dovuto bruciarlo subito. ci ha portato a morire. Che il suo dio se lo mangi. Maledetto Aldric" 

Era la mia grafia, sono sicura, ma non mi riconosco in quelle parole... Certo, le ho fatte io! Quando mai tu sei riuscita a fuggire? Ma non mi sono salvata, il corridoio era pieno di aberrazioni. E dunque come sei morta? Non sono stata uccisa da lei ma dalla follia di quel mondo. E chi ti ci ha spinta? Aldric. No. Majuk.

AH AH AH AH AH
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#22
LAME D'ARGENTO

Il furore mi invase rapidamente, come una scatola di fiammiferi accesi, riscaldando ogni nervo del corpo. Le spalle e il busto divennero ardenti ed in breve il calore fluì lungo le mie braccia, fino alle le mani, sciogliendo le catene della mia volontà. Mi voltai verso loro e le fiamme seguirono il mio sguardo. Urlai infuriata e una vampata di fuoco eruppe da me colpendoli in pieno. 

Un dolore tagliente mi attraversò la pelle in più punti, era una lama che mi colpiva ripetutamente e superficialmente, facendosi sentire nell'ira. Sollevai le braccia roventi per ripararmi e chiusi gli occhi alcuni istanti concentrandomi: l'istinto mi imponeva d'invocare subito la magia più potente, la ragione mi suggeriva che era una pessima idea. 

Più forte la voce imponente del sacerdote riportava all'ordine le parti separandoci. Riaprii gli occhi e per alcuni la stanza era come velato dal sangue e dal rosso dei miei occhi accesi. Restai immobile a ridosso del muro, respirando profondamente nello sforzo di riprendere il controllo di me stessa. I tagli già rimarginavano, il dolore spariva, la rabbia scemava.

Solo a terra restavano i segni sporchi di quanto accaduto. Mentre le ultime scintille di calore defluivano dal mio corpo, la stanza riprendeva i suoi colori normali. Guardai ancora un istante le impronte sporche di sangue sul pavimento, le bruciature sul tappeto, il nero sul muro. Provai vergogna e me andai. 

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Non abbastanza in fretta, sentii la sua mano sulla mia spalla trattenermi con forza. Mi voltai verso di lui infastidita e in risposta strinse la presa con entrambe le mani sulle mie braccia. Il contatto col guanto d'arme era distaccato, in qualche modo disgustoso per la sua freddezza. In contrasto con le sue parole decise a non lasciarmi andare per nessun motivo.

Chiusi le mani a pugno, combattendo la rabbia che si riaccendeva. Ovviamente incolpavo loro, la loro stupidità. Se l'erano cercata, non mi avevano dato scelta. Il calore fluì nuovamente lungo le mia braccia ancora trattenute dal sacerdote. Insisteva sull'importanza del mio ruolo, un tassello di un grande mosaico, in attesa che mi calmassi.

Sapevo esattamente cosa aveva innescato la mia rabbia, da diversi giorni bruciava sotto la mia pelle in attesa di consumarsi come un piccolo focolare. Da quando eravamo fuggiti da quel mondo di follia, in cui l'unica cosa reale eravamo noi e le scelte compiute. Scelte che con ogni probabilità sarebbero state definitive la prossima volta. Ed io.. per niente al mondo sarei rimasta impotente a guardare un'altra volta.

Sono stanca di essere ascoltata da loro solo imponendomi. Aldric si aspetta troppo da me. Io.. sono come mio padre, non sono fatta per essere paziente! Non fanno che ignorarmi, negarmi ogni iniziativa e nemmeno hanno idee migliori. Convinti di essere un gruppo sanno solo pensare a se stessi e si offendono pure di fronte alla verità. Idioti... No, debole io. Nemmeno in grado di vincere me stessa.
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#23
LA VESTE DEL FOLLETTO

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Ero piuttosto incuriosita da quel pacco che mi era stato affidato affinchè lo esaminassi. I loro racconti in merito erano decisamente confusionari, ma la provenienza era fin troppo chiara. La corte d'inverno... riesco a sentire accapponarsi la pelle di Aldric al sol pensiero. Folletti! Davvero, lo sento forte e chiaro.

Corte d'inverno.

A sera mi recai nella stanza presa da Sturm in locanda e, per l'occasione, lo sbattei fuori. Con una piccola magia aumentai le mie abilità e aprii il pacco. Stesi la veste con cura sul letto osservandola. Era una lunga veste nera dal taglio elegante che lasciava davvero poco all'immaginazione con la sua semitrasparenza e.. freddezza. Ritrassi la mano istintivamente, rendendomi conto di come fosse stata intessuta.
Pronunciai alcuni incantesimi per scoprirne di più. Non aveva marchi magici e il suo potere non era pericoloso, era difensivo. La cosa si faceva interessante. Sollevai la veste e la confrontai con la mia figura davanti allo specchio. La creatura che la indossava aveva una corporatura simile ma più abbondante ai piani alti. Avevo un ultimo controllo da fare per sicurezza, ma volevo prima capire meglio come fossero venuti in possesso di tale oggetto. E men che meno avrei azzardato a farlo da sola.

Folletti.

Tornai dagli altri e mi narrarono di come si fossero imbattuti in tal creatura, che quasi ammazzava Aslaug. Delle prove a cui erano stati sottoposti così per noia. di come Renfri marcisse e Sturm miagolasse. Infine, di come le avessero dato il loro sangue per salvarsi, con troppa leggerezza io dico. Ma succede... quando pure il mago presente zoppica tra le gambe di una creatura fatata.
Ignorando i duroni di Sturm, decisi di provare l'abito con l'unica persona in grado di aiutarmi senza sbavare. L'unico di cui avessi imparato a fidarmi davvero, a dispetto del suo animo nero. Inizialmente si stupì, quasi infastidito dalla mia disinvoltura. Ma io ero seria e... penso abbia capito. Non l'avrei chiesto a nessun altro e infatti non mi deluse.
Ovviamente lui avrebbe preferito distruggere la veste e la creatura che lo indossava, ma il suo incanto era innegabilmente utile per chi, come me, combatteva senza armature. Aldric restò attento e pronto a intervenire mentre attivavo il potere della veste e la sua oscurità mi avvolgeva. Tuttavia non successe nulla di imprevisto. A parte forse qualche parola tra noi, per una volta indisturbati.

Corte d'inverno e folletti.

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Quando Sturm mi raggiunse a Essembra, dimenticandosi dell'invito alla mia offerta, gli resi la veste. Ora aveva da sdebitarsi almeno due volte con me, quando avrei avuto bisogno delle sue abilità combattive, lo avrei chiamato. Nel mentre, attendevo che decidesse a chi destinarlo ed ero assolutamente certa che non avrebbe scelto in base alla sua maggiore utilità... Avevo già chiarito con lui che non mi sarei prostituita per un vestito, dunque non ci contavo molto, per quanto interessata ad averlo. Aldric naturalmente era più prudente e preferiva lasciassi stare. Io no.
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#24
IL CORNO POTORIO

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Durante l'inaugurazione della nostra nuova sede ad Hap, Aslaug aveva bevuto da quel corno che custodiva gelosamente, senza mai lasciarlo un solo istante. Neanche per pulirlo dopo averlo raccolto da terra. Neanche per studiarlo. Lo reggeva così tra le mani, comodamente seduta sul divano della sua stanza, tendendo a portarlo verso le labbra ogni secondo di più.

Dev'essere davvero buono quel nettare, provalo anche tu..
Ma non ci penso nemmeno!

Il corno potorio apparentemente era ricavato da un unico pezzo di legno, un lavoro ben fatto a mio avviso. Impossibile controllarlo da vuoto, appena veniva svuotato dalle avide labbra della ragazza, subito si riempiva di nuovo del suo nettare alcolico. Non vi erano simboli, neanche invisibili, per quanto potessi vedere facendoglelo rigirare più volte tra le mani.

Dai.. che vuoi succeda?
Che la trasformi in baccante ad esempio.

Le sue capacità magiche erano ovviamente di creare all'infinito quel liquore, ogni volta che viene svuotato. Il contenuto è vincolato in qualche modo al suo interno, l'unico modo per estrarlo è farlo bere da un umanoide senziente. Non potevo raccoglierlo in fiale, o assorbirlo con delle spugne e nemmeno sporcarci un dito.

E allora? Mi pare sia già capace di farti passare notti memorabili!
Non ho certe tendenze, era solo curiosità accademica.

Concentrai le mie attenzioni sul "Nettare degli dei". Non era magico, era di origine vegetale con un alto tasso alcolico. Lasciai Aslaug bere più volte, fino a quando il corno offrì il sangue. Neanche quello sembrava magico ma era misto al liquore. Dall'aspetto poteva appartenere a qualunque creatura con sangue simile a quello umano.

Naturalmente, anche la spalla del prete fa parte dei tuoi studi?
Bhe... lui non si lamenta. Ecco, fallo bere a lui se ti riesce!

Ero piuttosto sicura che il nettare servisse solo a ingolosirla. Del resto qualunque alcolico crea una sorta di dipendenza a chi ama bere già di natura. Era il sangue l'anomalia sospetta e temevo fosse il suo, misto a quello della ninfa. Purtroppo però non percepivo auree magiche neanche su di lei. Cercai di convincerla a non berlo ma sapevo bene lo avrebbe fatto, doveva svuotare il corno dal sangue per avere altro nettare. 

Dai un sorsettino solo, per amor della conoscenza...
Un sorso solo per completezza di analisi.
Combattendo contro me stessa e la tentazione di assaggiarlo, le proposi di dividerlo coi suoi compagni Ruathen. Magari proponendo qualche sorta di festeggiamento dopo una buona caccia, già che era sangue. In tal modo ne avrebbero ingerite quantità minori, rallentandone gli eventuali effetti negativi. Infine le promisi che avrei svolto delle ricerche appena possibile, ma prima...

Aslaug posso? Si dai fammelo bere! Un sorso solo, non di più.
Ubriachiamoci col sangue nel fuoco! Giusto per sentire il sapore del nettare. Fuoco e sangue!
Poi vado che Aldric mi aspetta. Si dai ubriachiamo anche il prete!
Posso vero? Si dai bruciamo anche il corno! No il corno no!

Eddai mollalo un attimo!

Qualunque cosa vivesse in me, ora con me reclamava a gran voce il liquore insanguinato ad una Aslaug spero già molto brilla.

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Mi sono ubriacata.

Non so bene quando. Insomma ho sorseggiato il liquore sanguigno e per quanto forte bhe... non mi dava alla testa. Al più mi dava voltastomaco l'idea di che fosse... ma ero molto, molto curiosa. C'era qualcosa in me che lo bramava, che si compiaceva nel sentirne quello strano retrogusto metallico. Per quanto preferissi non farlo bere tutto solo ad Aslaug, mi fermami dopo due sorsi, perchè...


Non volevo perdere il controllo.

Quando il corno si riempì di nettare ero convinta ormai di reggere bene. Così ho sorseggiato ancora. E ancora. Perchè non mi sono fermata? Non so dire con esattezza quando ho iniziato a ridere. Ballare forse, mica mi ricordo. Forse Aslaug mi ha picchiata? Non lo so, devo controllare, sono ancora troppo.. 
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Dio che male lo stomaco. Me lo merito. Spero solo che Aldric non mi abbia vista in quello stato e men che meno mi veda in questo. Devo rimettermi in sesto e non ho nessuna intenzione di presentarmi così nemmeno al Tempio del Lord. Tempio di Gond, andrò lì. No che poi mi chiedono del recupero che attendono... Tempio di Tempus. Andrò lì e tanti saluti.
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#25
L'ANELLO DI E. R.

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La maga rossa Daleskaya Beshraim è tornata a proporci un incarico per conto del Khazark. Dopo averci propinato un contratto vincolante a vita da 5000 monete di penale, ci ha spiegato la questione. Una sciocchezza di importanza per loro ma che ci avrebbero ricompensato con 3000 monete per "benevolenza"... che gli venisse un'ulcera... nonché occasione per valutare il nostro operato in vista di future collaborazioni. Trattasi del furto di un anello sottratto ad un loro cliente, abbastanza "affezionato" da meritarsi un'indagine oltre che il loro rammarico. Tuttavia l'anello era solo un gingillo dotato di un incanto di difesa minimo, il simbolo dell'enclave e le iniziali del proprietario E.R.
L'acquirente riporta Piumanera come luogo del misfatto, avvenuto quattro giorni prima. Vi si era fermato solo un giorno, andandosene al tramonto. Subito fuori il villaggio, si era accorto di non avere più l'anello ma è sicuro di averlo avuto con se dopo aver acquistato qualcosa al "mercato centrale"... ovvero due bancarelle, una chiusa e una piena di ciarpame inutile. Successivamente ha avuto altri incontri: due bambini che gli sono corsi vicino e lo hanno urtato, una donna che litigava con il suo spasimante che lui pare aver consolato con un fazzoletto, una guardia con cui si è intrattenuto al tramonto a condividere del tabacco, un'anziana a cui ha portato la borsa.

Costretti alla massima discrezione, piuttosto che far domande a ognuno di loro, ci siamo cimentati con mezzi alternativi localizzando subito l'anello in una casa vicino al fiume. Qui vive Kathrine De Mar, una paesana sfortunella che si stava giusto intrattenendo sull'uscio col suo nuovo "quasi" fidanzato, Ser Lotam Rastielle di Shadowdale. Volevo entrare in casa direttamente con loro così da agire sulla coppietta indisturbati da occhi esterni, tuttavia Exem si intrufolò in casa mentre ciarlavamo. Qui trovo la borsa dell'uomo sotto il letto, oltre a dei vestiti pregati, conteneva due pacchetti incartati e un libro che portò via. Nei pacchetti vi era l'anello rubato, inconfondibile, e un bracciale.
Kathrine era gentile e cordiale, mentre lui si comportava come si confà a un nobile capriccioso, cosa che non mancava di ostentare e che Aslaug trovò strana. Solo in seguito scoprimmo che a Shadowdale, per disposizioni stesse del lord, non esistono casate nobiliari. A tutti era sembrato assolutamente convincente. Parlando con la coppia riuscii a percepire i loro pensieri, nessuno dei due era una cima d'acume. Pur con domande mirate, egli pensava solo che le avrebbe fatto un bel regalo ed era preoccupato che gli rovinassimo la sorpresa. Infine ci pagò affinchè convincessimo una druida a lasciargli libera la collina per una serata romantica. Cosa che facemmo, conoscendo anche la cacciatrice amica di Kathrine per un disguido su quale fosse il colle. Disse che il sera era giunto un paio di giorni prima di noi e si era quasi subito intrattenuto con Kathrine. Eppure non era una donna particolarmente bella, era una come tante.
Durante la cena ebbi modo di esaminare gli oggetti. Il bracciale era una sorta di bandana di stoffa intrecciata, privo di magie o diciture. Sembrava pregiato e ben curato, poi scoprimmo che valeva 10 monete. Rivoltai e strappai il libro in cerca di messaggi o codici segreti, niente. Ne uscì solo un segnalibro molto sottile in legno di fattura elfica, posto nel primo quarto, come se chi stesse leggendo il libro non avesse molta fretta. Il libro era l'autobiografia di Ser Chariot Mawnilogh di Waterdeep. Un mercante poco famoso che ha aperto una rete di commercio tra i paesini più sperduti della Costa della Spada scegliendo i luoghi il cui artigianato locale potesse completarsi a vicenda. A fianco della moglie Savannah completano il quadro i due figli Ysin e Ivonne, che furono una delusione dal punto di vista imprenditoriale. Morì poi di vecchiaia senza meritarsi alcuna menzione letteraria.

Al ritorno dalla cena, Rastielle era palesemente nervoso, tuttavia non faceva alcuna menzione di un furto subito. Comprensibile in presenza di Kathrine, con cui parlammo mentre egli era già entrato in casa. Rientrando lo fece uscire, e qui fu ancora più strano. La sua mente risultava protetta da un "Vuoto Mentale" ed era come se per lui l'anello non fosse esistito tra i "regali" per Kathrine. Aldric riuscì a percepire la presenza di una veste dei maghi rossi nelle vicinanze, che si è teletrasportata via quando ci siamo avvicinati. Prima di andare parlammo ancora col mercante, il quale disse che Kathrine era rimasta sola. I suoi genitori erano infatti stati opportunamente uccisi dai drow pochi giorni prima.
Tornammo all'Enclave consegnando l'anello e quando pensavo ormai il Vuoto mentale fosse terminato, provai a scrutare Rastielle. La sua mente sembrava nuovamente protetta, così provai a scrutare Kathrine. La vidi seduta a tavola di casa sua con la cacciatrice. Si faceva consolare per come il suo fidanzato sia stato veloce a entrare nella sua vita e anche a uscirne: pare le abbia detto che doveva allontanarsi da Piumanera per un impegno urgente ma entrambe concordano che non lo rivedranno più. La cacciatrice maligna sul fatto che se ne sia andato dopo aver ottenuto quello che voleva, ma Katherine specifica che tra loro due non c'è stato niente perché attendevano il fidanzamento ufficiale.


* * *

So per certo che la mente della coppietta non può essere così acuta da fare un Vuoto mentale, mi avrebbe stordita. Evidentemente è stata Daleskaya, che non voleva indagassimo sull'anello nemmeno per conto di Rastielle, anche se tutta questa segretezza ci impediva di trovare il suo ladro. Cosa che le fu fatta presente consegnando l'anello. Avrei in realtà preferito attendere e cercare di capire anche chi fosse questo E.R., ammesso sia mai esistito... il mercante non ricorda di lui. 

Penso che per scomodare l'enclave dovrebbe farne parte o essere un cliente davvero facoltoso. Cosa diavolo ci andrebbe a fare in un buco come Piumanera uno così? Inoltre ogni sua azione mi è parsa gratuitamente benevola e non è da tutti. Come a voler dirci che i loro clienti sono gente per bene...

Probabilmente Aldric ha ragione a ritenere sia stata tutta una messa in scena per metterci alla prova... tuttavia... uccidere una famiglia solo per questo mi pare un po' eccessivo. Che abbiano approfittato di una casualità? Per quanto agli altri non freghi più nulla essendo concluso il compito, io voglio fare tutto il possibile per capire se Aldric ci ha visto giusto. Tornerò a Piumanera col favore della notte.


* * *

Tornata a Piumanera con Aldric abbiamo fatto qualche domanda in giro riguardo la morte dei genitori di Khatrine. Pare siano stati trovati uccisi da frecce drow, sulle colline di Hap, da alcuni avventurieri. Questi hanno avvertito la milizia che poi ha comunicato il decesso alla figlia e questa ne ha disposto la cremazione. Perché fossero lì e da dove tornassero non è specificato, forse si erano allontanati o persi, o forse si sono attardati per qualche ragione. La notizia era giunta a Piumanera da svariati giorni prima della nostra indagine, dopo che erano spariti da un'intera decade. Come dice Aldric, probabilmente la loro morte è solo una casualità, sfruttata dalla maga rossa.
Abbiamo poi parlato con Kathrine, con la scusa di avvertirla amichevolmente che Rastielle era un impostore. Pare che lo abbia già capito dopo che è sparito, è convinta non tornerà mai più e che la sua storia fosse un'esagerazione. Probabilmente la cacciatrice l'ha aiutata ad aprire gli occhi innamorati. Intanto su di lui vige ancora uno scudo contro le mie divinazioni. Ho riguardato pure il segnalibro e il bracciale ma sono di fattura troppo generica per ipotizzare una loro provenienza specifica.


* * *

LA BESTIA

Quando cerchi la verità, ne componi un mosaico aggiungendo pezzi solo se basati su certe argomentazioni logiche comprovate. Infatti il più delle volte resta incompleto nei dettagli. Io non mi accontento mai del quadro d'insieme, i dettagli sono importanti. Tutti. Devono rientrare tutti in una teoria per essere ritenuta esatta. Se anche solo un dettaglio stona, posso giustificarlo come casualità o coincidenza del destino. Ma io non credo nel destino, non credo alle coincidenze, credo alle CAUSE che portano a CONSEGUENZE. Quelle di cui me ne sbatto quando la causa sono io.. Io posso.
Ci sono cose che non sai spiegare razionalmente, ma che senti a livello viscerale. Domande assolutamente prive di importanza che però ti ossessionano, tamburellandoti nella testa come campanelli d'allarme. Come se intuissi ci sia altro da scorpire o qualcosa di errato nella tesi da tutti considerata valida. Infatti, i geni di cui mi circondo piuttosto che darmi credito preferirebbero frenarmi. E dato che non mi fermo neanche morta, inevitabilmente si scopre che io avessi ragione infine. Ma guarda un po'!
Due erano i dubbi a tormentarmi ancora dal precedente, due le risposte che ho avuto da quella saccente maga. Perchè Piumanera? perchè la morte dei genitori? Ora vienimi a dire che sia un caso che quella bestia fuggita bazzichi per le colline di Piumanera. Vienimi a dire che sia una coincidenza che i De Mar siano stati trovati morti da quelle parti proprio in quei giorni e che siano stati cremati. Dillo e ti immolo il cervello per farne uso migliore!

...il silenzio regnava sovrano nella stanza...

Nessuno può domarmi! Nemmeno Il Sacerdote! Io mi fido solo di chi prima mi guarda le spalle e poi me la fa pagare, al più. Quella spocchiosa rossa non conferma e non smentisce e per me è già una conferma. Ho ragione! E come si permette quel prete a definire "sterili discussioni" il pieno diritto di farsi valere? Ma che siamo, burattini? Il prossimo contratto penale o firmo col pugnale infuocato! Non le sta bene? Che se ne vada da altri allora! Ma "gli altri" lei stessa li ha trovati deludenti. E' lei che ha bisogno di noi! NOI dovremmo dettare le NOSTRE condizioni! NOI!

...solo un debole crepitio delle braci la scherniva...

Ora ne sono certa. L'enclave ha mandato altri a cacciare il loro "cucciolotto" in fuga e io credo siano stati proprio loro a trovare i corpi dei De Mar e che questi siano stati attaccati dalla bestia. Questi avventurieri però hanno commesso l'errore di avvertire la milizia. Così come Besharim ha osservato il nostro operato, avrà osservato il loro. Magari esponendo la persona a lei più fidata, la sua inseparabile guardia. Probabilmente ha avuto lei le gentili interazioni di E.R. per carpire informazioni. Avrà scoperto così della povera Khatrine rimasta sola, e magari suggerito la cremazione dei corpi incolpando i drow...  Si lo so questa è un po' tirata ma perchè no? I tempi coincidono! Tutto quadra! Tutto!
Ora non so se davvero E.R. si sia perso l'anello, già che guarda caso aveva un incanto difensivo ottimo per equipaggiare una guardia... poteva essere il suo davvero. Oppure ne ha dato uno a caso ad un attore per interpretare Ser Rastielle e metterci alla prova. Tanto per assicurarsi che fossimo adatti al vero incarico: sbarazzarsi dei loro panni sporchi. Questo si che giustificherebbe tutte le precauzioni prese e firme nei millemila contratti. Tutto quadra! Tutto!
Ser Rastielle... la sua identità è ancora un mistero per me. Besharim assolderebbe un tipo con dichiarati pochi scrupoli per poi lasciarlo andare chissà dove? Anche se ben pagato o vincolato da contratti per tacere.. dovrebbe controllarlo. Ancora adesso le mie divinazioni non raggiungono Ser Rastielle e questo può significare solo due cose: o è morto o è protetto. Da morto è un problema risolto. Da vivo dovrebbe proteggersi quotidianamente e non credo sia in grado di farlo da solo. Quindi dovrebbe tenerselo "a portata magica". La sua guardia di nuovo? Perchè no? Forse questo spiegherebbe pure come mai incredibilmente un maschio non abbia neanche insistito a "consumare" con la dolce Kathrine... d'accordo è tirata anche questa. Ma quadra! Sono tutti porci quelli!


...Bussano a quest'ora della notte, chi sarà mai? Andiamo a vedere...

Aldric, potremmo anche andare sulle colline cercando il luogo dell'attacco ai genitori di Kahtrine, ma temo che la pista ormai sia troppo fredda essendo passati almeno 15 giorni o più. Tuttavia, da qualche parte dovremo pur cercare. Tipo dove girano voci di altri attacchi... Assoldiamo Derek? Mi deve un favore e quindi non occorre prenda parte al compenso. Così se dovesse farci comodo anche un'altra spada, potremmo rivolgerci a Julius che ho giusto mezzo assoldato per me. Aslaug do per scontato arriverà di corsa, la conosciamo.


* * *


*La scheda originale che era in sede viene bruciata nel camino dopo la consegna. Una sua copia viene aggiunta in una pagina nascosta del diario, il testo è invisibile*

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#26
LA PAROLA E' IL SIGILLO, LA LAMA IL MEZZO


"...Ogni membro delle Lame d'Argento è dotato di un pugnale identificativo di appartenenza al gruppo che viene consegnato al reclutamento. Questi pugnali vengono forgiati da Nathan in argento alchemico con un anello in fondo all'elsa. A un gioielliere locale verrà commissionata l'incisione sulla lama del motto, uguale per tutti: "La parola è il sigillo, la Lama il mezzo.". Infine ogni singolo pugnale verrà personalizzato incastonando nell'anello una decorazione diversa..."

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Tenevo sul palmo una delle lame d'argento che avrei consegnato ai miei compagni. Schiarendo la gola, gioielliere si cimentava in un'appassionata descrizione artistica della tecnica della niellatura, con cui aveva decorato delle medagliette incastonandole poi nell'elsa. I pugnali erano decisamente ben fatti da Nathan e in questo vi era stato aggiunto l'intarsio di una piccola testa di lupa nera su fondo ramato. Il metallo sembrava quasi brillare al contrasto, un po' come il fuoco del suo spirito libero. Era lei. Non dubitavo le sarebbe piaciuta: Aslaug, la lupa rossa.
Annuivo meccanicamente alla spiegazione prolissa del gioielliere, ma ovviamente avevo smesso di ascoltarlo più o meno alla prima frase. Conoscevo già quest'antica tecnica di lavorazione artistica dei metalli preziosi, consistente nel riempire i solchi di un’incisione a bulino su una superficie metallica con un composto nero. Il niello appunto. Fatto di rame, argento, zolfo, bla bla bla e forse anche piombo. A contatto col metallo caldo, il niello si scioglie e penetra indelebilmente dell'incisione. Magnifico.
Presi poi dal banco un altro pugnale completamente in argento. Sulla cima dell'elsa stagliava un occhio completamente nero. Era stilizzato ma ben fatto e traspariva l'attenzione dello sguardo, sicurezza nell'anima. Gli occhi sono lo specchio dell'anima per chi sa vedere, in qualche modo lo trovavo perfetto per lui, che sa vedere, oltre che guardare. Era sua l'idea di questi pugnali distintivi, sua la creazione delle Lame d'Argento, sua la fondazione della sede. Poche parole e tanti fatti. Speravo davvero che a Exem non dispiacesse la scelta.

Il gioielliere spiegava ancora la levigatura e, posando il pugnale perplessa, mi resi conto di qualcosa che non sapevo. Ovvero come facessi a sapere già quelle cose. Qualcosa in me insisteva che invece sapevo anche quello. Ma come faccio a sapere ciò che non potrei mai sapere e sapere di saperlo anche se non lo so davvero? Ovviamente è impossibile. Il mio aggrottare della fronte indusse il commesso a ripetere la spiegazione con più chiarezza. Oh per gli dei.. basta!

Dall'esitare del gioielliere compresi che mi stavano avvampando gli occhi per l'ansia e li abbassai sul bancone. In breve notai la loro luce spegnersi nel riflesso di un anello d'ambra esposto. Mi concentrai su di esso, scacciando dubbi, paure e zittendo le voci. A parte quella del gioielliere che esaltava l'ottima scelta. Gli chiesi di incastonarlo nell'elsa successiva, senz'altro aggiungere al suo fascino unico e semplice. Unico, perchè nessuna resina di questo tipo è uguale all'altra. Semplice perchè il suo ruolo non necessitava di inutili "merletti". Così era Aldric, sacerdote del Signore Nero, e sicuramente avrebbe apprezzato l'ornamento. Il gioielliere sorrise concorde. Ovviamente.
Sicuramente tra i libri letti da piccola, non c'era nulla di così tecnico. Ma neanche nei tomi che ho studiato dopo.. essermi liberata. Nessuno di loro trattava di futilità così dettagliatamente. Eppure nella mia mente erano impresse le parole esatte di un libro. Pensai che forse me ne aveva parlato Sek Nefer, ma no era improbabile. Cercai il suo pugnale ricordandomi poi che stava provvedendo da sé ad applicarci il proprio Sigillo Arcano. Il gioielliere mi chiese la moneta nanica da incastonare nella lama di Zigrin, gli dissi di attendere, poichè ancora non era tornato. Mi diede allora un altro pugnale, con una stella a nove punte di incastonata nell'elsa. Era fatta di ossidiana nera e la sua valenza simbolica è piuttosto grande in quando il 9, già di per sé, rappresenta la perfezione. Raffigurato poi in una stella a nove punte, viene citato in alcuni testi sacri come il simbolo della fede stessa. Quella di Nathan.


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Infine mi occupai del mio pugnale. Presi dal banco un anello liscio d'argento e controllai con cura che non avesse graffi. Dissi al gioielliere di incastonarlo appena pronto, ma non avevo voglia di andare in laboratorio e poi tornare. Così mi misi all'opera lì sul posto, formulando uno dei miei incanti preferiti e gli porsi l'anello finito. Un attimo dopo mi resi conto che gli stavo tenendo sotto il naso un anello infuocato senza peraltro bruciarmi le dita. Per metà imbarazzata e l'altra metà divertita, gli spiegai che si trattava di una "comunissima" Fiamma Perenne, che faceva luce ma non calore. Pertanto era assolutamente sicura e molto scenografica, cosa che dimostrai stringendolo tra le mani e posandolo infine sul legno del banco. Compiaciuta di incutere timore e preoccupata che chiamasse le guardie, pensai che forse era il caso di uscire e lasciarlo lavorare in pace.

Ovviamente il mio pugnale è il più bello di tutti ma che volete.. la classe non è acqua!
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
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#27
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Gli incarichi arrivano, più o meno graditi, ma ancora siamo propensi ad accettarne più di quanti vorrei. In particolare non non credo di essere l'unica a mal sopportare le infinite clausole e penali previste nei contratti coi Rossi. Ci siamo già imposti un motto preciso che rispettiamo senza bisogno di garanzie aggiuntive. Senza costrizioni che mal sopporto, io, che ho giusto messo al rogo l'ultimo che mi ha ingabbiata. Perchè siamo noi a doverci adeguare a metodi stranieri in casa nostra!? Tanto più che è l'enclave ad aver bisogno delle Lame, non il contrario.
Per Aldric invece i modi dei Thayan non sono così dissimili dai mezzi usati dalla sua chiesa. Sono parte dell'ordine necessario perchè un'organizzazione potente come l'enclave funzioni a dovere. Mi sembra che egli percepisca chiaramente la mia insofferenza e la imputa alla parte caotica e instabile che ancora ha troppa presa in me. Se davvero voglio seguire l'ordine, a suo dire, la sola parola non basterebbe mai. Devo imparare che l'ordine talvolta si impone anche con la burocrazia. E che la parola deve essere registrata.

"L'ordine spesso somiglia ad una gabbia, e solo risalendo la sua cima potrai controllarla. A tua volta però sarai sempre governata da una gabbia superiore e solo impressionando chi controlla questa potrai risalire la scala gerarchica."

Salire di grado fino alla gabbia maestra che nel caso del sacerdote un giorno, per tutto il Faerun, è ovvio chi sarà mai... Dunque un giorno faremo in modo di essere noi Lame a dettare le regole. Chi non le accetterà potrà benissimo rivolgersi ad altri e restarne deluso. Proprio come i Rossi. Ascolterò dunque le parole di Aldric e accetterò i suoi insegnamenti assimilandoli come meglio posso. Anzi, posso già iniziare a utilizzare io stessa questo metodo e applicarlo ai miei prossimi contratti... perchè no? Visto che funziona...
Nella lunga notte passata con Aldric avevamo toccato questo ed altri argomenti. Ma solo uno è rimasto senza risposte, per le quali non è ancora tempo. Che io sia sicura non ci sia altro sotto o che ne sia sicuro lui che me lo permette, importa poco al momento. Giorno dopo giorno, sotto la sua guida imprigiono le scintille delle mie pulsioni come miseri. Insetti. Nell'ambra! La stessa ambra con cui gli ho ornato il pugnale guarda caso, ma anche la stessa del colore dei miei stessi occhi. Gli occhi di una genasi. Pronti a riaccendersi in ogni istante come fuoco.

Il fuoco inarrestabile di chi non si fermerà per nessuno. MAI prima di aver distrutto l'intera stirpe dei Tankas!
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
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#28
LEZIONI ARCANE

Ho accettato di dare alcune lezioni di magia a Derek. La sua richiesta mi ha un po' stupita inizialmente, tuttavia penso di poterlo accontentare. Come compenso gli ho richiesto partecipazione attiva e gratuita ad una specifica caccia in programma, potenzialmente pericolosa. Non so con esattezza cosa si aspetti di apprendere, teoria e pratica sono cose differenti. Esercitare l'arte magica non è cosa facile, non basta qualche lezioncina. Richiede anni di studio ed esercizi. Richiede una vita, non qualche giorno. Ad ogni modo questo è un suo problema.


Citazione:
*Al tuo simpatico assistente dell'emporio viene lasciato un quaderno di papiro coi bordi bruciati e la copertina di pelle di qualcosa carbonizzato. In effetti anche le scritte della prima pagina, l'unica compilata, sembrano bruciate.*

LEZIONE I

E così hai deciso di imparare qualcosa sull'Arte Magica. Molto bene, preparati a sudare. Perchè vedi figliuolo, la conoscenza arcana fine a se stessa è solo pura congettura teorica. Buona a far aprir le lussuriose gambe di nobili donzelle ignoranti, inebriate da paroloni che suonano tanto altisonanti quanto inutili, almeno a libido soddisfatta. Ma sappiamo entrambi che il vero potere è molto più di una bella donna da conquistare e far tua. La magia non sarà mai tua. In effetti neanche Aslaug, ma questo è un altro discorso. Passiamo a qualche vaccata preliminare.

La Magia è ovunque e in nessun luogo.

La Magia è diffusa in tutte le terre conosciute e pure quelle sconosciute del Faerun. Essa si prefigge lo scopo di influenzare gli eventi e dominare i fenomeni fisici, nonché le creature viventi, inanimate e non morte servendosi di mezzi soprannaturali, rituali appropriati e alcuni inappropriati. Praticamente con la magia puoi fare tutto e proprio per questo non si concede a tutti, a differenza di Aslaug. Tu sai che c'è perchè ne vedi gli effetti. Ma puoi studiarla quanto ti pare, essa non sarà mai alla tua portata se non ne saprai essere degno.

La Magia ti chiede tutto e non vuole niente.

Ogni incantatore arcano che si rispetti è in grado di manipolare la Trama, ovvero l'essenza stessa della dea della magia Mystra. Essa è come un fuoco che ti arde nelle vene, no aspetta quella è la droga. La magia è come il Fuoco più puro, eterno e inarrestabile che plasma col calore il tempo e lo spazio stessi. Un braciere che ti chiede tutto per accendersi e che ti brucia pure. Se non segui le sue regole. Pretende da te una precisa sequenza di gesti e parole, vuole la tua concentrazione e a volte pure materiali. Ora, dopo tante boiate, passiamo alla regola più importante.

La Magia è il mezzo non il fine.

La magia non se ne fa niente di te. Essa ti consumerà pure velocemente se farai di lei lo scopo stesso della tua esistenza. La magia è un mezzo per l'ottenimento di un fine. Se la rispetti, ti risponde. Se la pretendi, ti distrugge. Se la studi, eh niente, magari la impari, magari no. Che ne so. Diciamo che io sono una persona umile e non perderò tempo a tirarmela per qualcosa che è assolutamente lampante: io posso. E tu?
Ho imparato a manipolare la Trama prima ancora di imparare che alzare il dito medio non è cosa consona. Cosa che non ho mai imparato del resto. E ho assimilato talmente tante conoscenze che almeno la metà neanche ricordo quand'è che le ho studiate o dove. Ma sono certa che se dopo le mie lezioni avrai capito almeno metà di queste e metà di questa metà le saprai mettere in pratica. Bhe, sarà un ottimo risultato.

La Magia, ennesima frasetta priva di senso cui viene dato un significato a caso ma importante.

Ora fa una bella cosa. Evita di farmi scrivere poemi su qualcosa che altri hanno già scritto per noi e puoi quindi benissimo trovare in qualunque biblioteca. Quindi vai in biblioteca e studia tutto quello che puoi sui Piani Esterni, in particolare sui Nove Inferi di Baator o la Fossa, Inferno, o come vuoi chiamare l'origine del libro. No, non gli Strati dell'Abisso che quelli sono pure infiniti e non ti servono a nulla. Spero tu sappia la differenza tra demoni e diavoli, altrimenti studia anche quella perchè se dopo me li confondi, al diavolo ti ci mando io.


PS. Passeremo alla lezione II solo dopo che avrai reso grazie a Kossuth con un'adeguata offerta al Tempio. E se vedi una che mi somiglia intenta alla sua bassa manutenzione, fingi che non sia io.


Ho preso l'argomento un po' alla larga considerando la profonda ignoranza in merito del guerriero. E' un guerriero e come per ogni guerriero la sua massa muscolare è inversamente proporzionale alla massa cerebrale. Derek comunque mi sembra risponda bene alle lezioni, è piuttosto ricettivo. Che sia una dote o solo un incentivo dato dalla sua brama, non saprei dirlo. 
Non credo abbia intenzione di imparare qualcosa del Piano Infernale, gli serve solo conoscerne il linguaggio per i suoi scopi. Ad ogni modo spero che con questa scheda possa farsi un'idea di cosa sta andando a stuzzicare. La magia che andremo a toccare è corrotta dal male in un modo che nemmeno io comprendo appieno.


Citazione:
*Al tuo simpatico assistente dell'emporio viene richiesto il precedente quaderno di papiro al quale la genasi aggiunge il seguente scritto per poi riconsegnarlo.*


LEZIONE II

Complimenti! Con la placata dell'altro giorno ti sei guadagnato l'approfondimento senza andartelo a cercare. 
Considera questa tiritera assolutamente inutile e noiosa, ma buona per farti capire in che guai ti stai cacciando.
Ti basti leggerla e ricordare che chi non risica non rosica, ma manco rosicchia.


Demoni e Diavoli
Essenzialmente sono entrambi espressione della malvagità e bruttezza, ma la differenzia sostanziale sta nelle loro convinzioni, comportamento e organizzazione. Diavoli e demoni sono nemici più o meno da quando esiste la nozione di tempo e si scontrano in una guerra finalizzata al totale genocidio e annientamento. Perchè combattono? ovviamente per il potere, tuttavia le origini di questo conflitto, detto Guerra Sanguinosa, sono talmente remote da non averci capito una ceppa manco io.
Tutte le fazioni dei piani inferiori sono coinvolte nella faida, da chi cerca di trarne potere, profitto o semplicemente si trova schiacciato nel mezzo. Ma gli intrighi e l’opera di arruolamento si estendono fino Piani Superiori ed anche nel nostro Piano Materiale, dove la corruzione dei mortali serve come anime da consumare per accrescere il potere di una delle due parti. Si dice che i celestiali si siano fatti sbaragliare come pippe e quindi attuino la politica del "lasciamo che il male si consumi da solo". Alle divinità invece non potrebbe fregar di meno e, a seconda della loro indole, agiscono differentemente ma sempre in maniere indiretta e marginale.


Diavoli
I Diavoli sono una razza di immondi, antichi nemici dei demoni, di tutto ciò che è caotico, e di tutto ciò che è buono. A differenza dei demoni, hanno una rigida scala di comando. I Nove Inferi stessi, noti anche come Baator, sono dominati in ordine gerarchico dai suoi Signori Infernali e si contrappongono per forza di cose all'Abisso dominato dagli Arcidemoni in modo schifosamente caotico.
I Baatezu sono la razza di diavoli più diffusa e potrebbero avere un aspetto umanoide. Esistono anche altri tipi di diavoli e giustamente non me ne viene in mente manco una a parte le simpatiche donnine dette Erinni che servono i diavoli e corrompono gli umani.

Potrebbe esserti utile ricordare che i Diavoli sono vulnerabili all'argento, ma per il resto possono rivelarsi molto potenti e pieni di resistenze o immunità, oltre che a poteri magici e sovrannaturali.

Demoni
I Demoni invece sono la più diffusa razza di immondi. Sono nativi dell'Abisso gongolano tra malvagità e disordine scandalizzando Aldric. Non hanno padroni, a parte i Signori dei Demoni e le divinità che riescono a controllarli.
I Tanar'ri sono la sottorazza dominante fra i demoni e possiamo definirli incarnazioni della crudeltà. Sebbene ci siano diverse eccezioni, hanno tutti una forma vagamente umanoide e molto brutta. Non che i diavoli siano queste gran bellezze. Esistono anche altre creature demoniache, tipo le Succubi che ti piacerebbero davvero tanto. Soprattutto da morte.

Potrebbe esserti utile ricordare che i Demoni sono vulnerabili al ferro freddo, ma per il resto possono rivelarsi molto potenti ecc ecc.


Siamo arrivati al cuore delle lezioni, ciò che veramente gli interessa: la lettura di un tomo misterioso e oscuro. 

Citazione:
LEZIONE III

*La genasi osserva il tomo posato sul tavolo. Tocca la copertina nera come la notte, fredda come il ghiaccio. Un brivido la percorre fin nell'animo e sussulta, ma lo apre iniziando la lettura.*

Impiegai un istante a metterne a fuoco le parole e comprenderne il senso. Conoscevo la lingua dei diavoli ma quanto leggevo, andava ben oltre le mie aspettative. Non era un libro comune. Era guida, forse un diario autobiografico. Era qualcosa che andava a esplorare alcuni aspetti del male senza alcuna censura. Doveva contenere una vasta quantità di materiale, ogni suo contenuto era pregno di viltà, spregevolezza. Era ripugnante persino per me che credevo di essere abituata a tutto. Ripugnante e... interessante!

Guardai Derek per ripetere quanto avevo letto e.. per staccare gli occhi da quelle oscure parole. Ero spaventata, anzi eccitata. E' possibile essere entrambe le cose? Evidentemente si. Volevo bruciarlo fino a ridurlo in cenere e sentivo il bisogno di leggerlo fino all'ultima parola. Ovviamente, feci la seconda cosa.

Qui leggo cose come incantesimi e riti che non avevo mai sentito prima. Ed alcuni di cui avevo letto qualcosa di vago da qualche parte. Ma mai così in dettaglio. Questo compendio è una raccolta di alcuni dei più orribili, nefandi e dannatamente utili aspetti del male che io abbia mai visto! Derek qui non si parla di "cattiverie" ma del male puro e semplice. Vi sono riferimenti a magie di orribile depravazione e pratiche malvagie atte all'ottenimento di grandi poteri. Ma come puoi immaginare, tutto questo ha un prezzo.
E' un potere che ha origine antiche e viene dagli Inferi, un potere che viene dalla magia nera e pratiche deviate. Pratiche di estrema violenza e sacrifici, assuefazione e dolore. Chiede il tuo stesso sangue e qualcosa in più. Quanto ti spiegherò non è cosa di cui far parola mai, mai con nessuno, per nessun motivo. Non è roba per paladini, deboli di cuore e schizzinosi. Sei sicuro di avere la forza di leggerlo?

Lo chiedevo più a me stessa che a lui. Perchè mi rendevo conto che l'autore aveva appuntato in queste pagine dei segreti oscuri certo, ma dettati da una creatura potente. Una creatura che non appartiene a questo mondo. Un essere infernale dei cui scopi non posso esserne certa. Un sospetto di che tipo di essere fosse l'avevo pure ma non potevo certo identificarla, mica frequento certa gente io!

Derek se vuoi che te ne parli e prosegua la lettura, devi essere sicuro di volerlo davvero. Perchè ciò che ti potrò insegnare con questo libro, non ti lascerà mai più una volta appreso. Ti cambierà nel profondo, porterà via da te ogni blando riflesso di luce possa ancora attardarsi nel tuo cuore. Certo sono fatti tuoi ma mi pare che tu abbia una relazione... c'è forse amore tra voi? Naaah non voglio nemmeno saperlo. Ma se questi riti cambieranno te stesso, lo faranno nel profondo e se l'ami davvero, si rifletterà anche su di lei. Non so come.
So solo avrai un grande potere ad un prezzo che non mi è del tutto chiaro. La magia nera si nutre di te stesso, del tuo Io e della tua stessa anima. Robette sopravvalutate dopotutto... Ad ogni modo il tuo cuore sarà nero, bla bla bla e non avrà spazio per molto altro. Ti chiederà sacrifici corporali anche, vorrà il tuo sangue e la tua sofferenza. Inoltre una volta iniziato non so mica se potremo fermarci, di sicuro non potremo mai più tornare indietro. E dunque, sei sicuro di voler cambiare davvero?

Sapevo che era lui a rischiare, non certo io, ma quasi speravo cambiasse idea e si fermasse. Non avevo paura del libro, era solo un libro. Avevo timore di come lo avrebbe trasformato. Conoscevo Derek, così com'era ora e sapevo che al termine non sarebbe più stato lui. Sfogliai allora le pagine a seguire velocemente, come quando vuoi leggere il finale di un libro...

*Improvvisamente le mani della genasi lasciarono scivolare le pagine e il tomo si chiuse. Rimase a fissarlo come se avesse visto qualcosa di inaspettato, o forse non avesse visto qualcosa di aspettato.*

Sai Derek, dopotutto credo che non sarò io a decidere quando sarai pronto alle lezioni successive. Lo farà il libro. Già. In effetti questo mi impedisce anche di dirti fino a che punto dovremo spingerci, fin dove ci porterà. Posso vedere solo quanto sto leggendo, i suoi capitoli mi sono celati. Capisci? Questo va oltre il mio potere ma è comprensibile. Racchiude segreti! Misteri che sono stati svelati da una creatura il cui potere va oltre il mio. Un essere infernale che ha dato un potere grande e capacità oscure all'autore, le stesse che promette ora a te. Dunque che facciamo, proseguiamo?
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#29
APPUNTI

La prigioniera è legata e bendata, ma ancora in buona salute. E' seminuda, incredibilmente non per opera di Sturm. Almeno credo. E' spaventata ma sicuramente in forze a giudicare da quanto urla. Stupidamente. Perchè spreca fiato ed energie implorando pietà? E' ovvio che non la lasceranno mai andare. La facevo più forte e orgogliosa questa creatura ma è solo un patetico quadretto.
Nessuno può più sentirla o salvarla, l'unica pace che le resta sarà la morte. Lo avrà capito... perchè non prendersi l'unica vittoria che le resta? Morire degnamente, in silenzio. Togliendo ai suoi carnefici la soddisfazione di sentirla implorare, gridare, piangere. Oh.. bhe se proprio deve urlare, potrebbe maledirci e insultarci tutti, potrebbe pregare la sua Quercia fino all'ultimo o bestemmiare il Signore Oscuro.

Egli intanto sta facendo emergere la sua debolezza in modo meccanico. Una sequenza ordinata e crescente di supplizi che ripete qui, oggi, come fosse la sua milionesima volta. Un supplizio fatto di lame, fuoco e parole. Non credo intenda davvero convertirla, come potrebbe? La sta umiliando, vuole che rinneghi il suo credo, il suo io, ammettendo la superiorità del Tiranno. E ci sta riuscendo.
La cacciatrice non è qui, non credo le piaccia quanto sta accadendo. Il rosso invece è accademicamente distaccato, pare assista ad una lezione. Il mercante sembra soddisfatto, ma non credo stia godendo del dolore inflitto.. sta.. mh. Sta pregustando il raggiungimento dei suoi obiettivi.

Dobbiamo voltarci, la vuole sfidare sbendandola. L'ultima difesa della bellissima creatura ha colpito il mercante che è rimasto a guardarla. Ma il supplizio continua, come fa lui a resisterle tanto? Posso sentire e immaginare quanto accade... è svenuta finalmente. Vedo che le ha cavato un occhio, ed è ancora belliss... khf#t y§wz gh@#


*** pensieri ***

AHAHAHAHAH MA DAI !!
Non credevo potesse usare quella capacità anche senza un occhio, eccheddiavolo!
Vedo, vedo.. suppongo non ti serva più il taccuino per gli appunti mh? *lo getta*
Bhe posso ancora sentire e annusare.

L'odore di sangue carne bruciata, gemiti e urla crescenti... sublime... comincia a piacermi quell'umano sai?
Dovrei averne paura, dovresti temerlo!
E perchè? Io ho ucciso il nostro carnefice.

Aspetta.. è già morta? Si ma non ha finito. Finiamo noi..
Che il fuoco purifichi il suo essere riportandolo allo stato primario!

Brucia anche il prete!
No oggi lui è forte, oggi il mio fuoco non lo toccherà.
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#30
LIBERAZIONE DELLE LAME

Il vecchio sembra ormai rassegnato a seguirci, non che abbia molta scelta così legato e imbavagliato. Non ho nulla contro di lui ma di certo, preferisco la vita dei miei compagni alla sua. E poi ha già vissuto abbastanza. Non che attaccarci contribuisca a darmi qualche senso di colpa in merito. Infatti MERITA di morire male! Non so perchè quel mago misterioso lo voglia morto, forse semplicemente per non spartire il bottino o forse altro, non ha importanza. Importa che sia di parola. Per questo gli porterò il suo uomo vivo, nel caso ci stia osservando. Affinchè non gli venga in mente di uccidere i miei compagni nel mentre. Dannazione Aldric, perchè ti esponi sempre tanto?

Pivelli! Vi siete messi nei guai come pivelli! Questi tizi sono ben equipaggiati, organizzati e numerosi.
Esatto! Uniamoci a questa banda e dimentica quegli incapa.. TACI.

Sturm è di guardia e io dovrei riposare ora. Ripartiremo alle prime luci dell'alba verso Essembra coi destrieri fantomatici. Il ragazzone si è comportato pure bene, svolgendo quanto richiesto senza inutili discussioni. Anche se le cose non sono andate perfettamente come speravo, quegli uomini non dovevano attaccarci dannazione! Non dovevano neanche esserci! Prima o poi i loro corpi salteranno fuori ma dubito fortemente avremo problemi, ho usato le dovute precauzioni. Se la sono cercata loro eh Una volta a destinazione completerò personalmente la richiesta del mago e sarà meglio sia di parola. Se qualcosa andrà storto, confido in Aslaug.

Sei sicura che loro farebbero lo stesso per te? Nathan e Aldric.. assolutamente si.
Dunque non ti fidi totalmente di Exem? Interessante... Non lo conosco bene come gli altri.
O forse è per il suo affetto verso la signorin.... Buonanotte.


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La vicenda si è conclusa in modo totalmente diverso da quanto mi aspettassi. Il mago ha apprezzato i miei metodi perfetti e.. ha ucciso il prigioniero semplicemente puntando un dito. Mi rendo conto di avergli tenuto testa, giorni addietro, solo perchè non voleva ucciderci... ma ormai.. l'importante è che sia stato di parola. Per quanto spietato e senza scrupoli. Vi ha usati per i suoi scopi. Ovvio, è un mago. Ma non era lui Gustav... non sapremo mai chi sia quest'uomo ma non importa. Chissà che un giorno non ci assoldi seriamente.

I miei metodi lavorativi sono stati apprezzati, tanto da offrirci un compenso. Dopotutto abbiamo fatto quanto non voleva far da solo pur potendo. Ci ha fatti scegliere tra il loro bottino e un incantesimo per me. Sul momento erano restii ma poi i miei compagni si sono mostrati grati, lasciandomi ottenere quanto volevo. Assieme... a... un delizioso coniglietto. Cosa?! Si. Ora non mi resta che andare da Aldric e continuare a gongolarmi per quanto mi è debitore.

Credevo dovessi fargli completare l'arma.. Si ma poi sarò nuovamente in debito.
Oh per gli dei basta! Fatela finita!
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