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[Xenia] Sono tutte illazioni e maldicenze
#11
17 Kythorn, 1387

Questa faccenda della prostituta sta diventando sempre meno chiara. Ho scoperto come Leliana sia poco utile in questi casi, più pronta ad indicare cosa le cose non siano, che quello che possano essere. Ma su un punto ha ragione: si basa quasi tutto su ipotesi, e voci spesso di terza mano. Non è il massimo su cui lavorare.
Più passa il tempo, meno speranze abbiamo di ritrovarla. Noi poveri mortali abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere, o almeno tutto quello che siamo riusciti ad immaginare. Ora tocca ai grandi studiosi, a loro ed alla loro arte.
Mi sono fatta coinvolgere da un ideale, per una volta. E probabilmente è stato un errore.
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#12
13 Flamerule, 1387

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Sono allucinata da come gli avventurieri di qui affrontino i problemi. E scritto da me, che in genere scappo o mi do all'alcool e ad altre sostanze, è quasi ironico.
Jenny è fottuta, da ogni punto di vista. Il diavolo pare sia stato ucciso, e così ogni possibilità di salvare la donna. La cosa triste è che non ce l'ho nemmeno con loro per averlo fatto, visto che il piano alternativo consisteva nel trattare con una creatura che a detta di tutti esisteva solo per fregare il prossimo.
Hanno cercato di convincermi ad affrontarlo con loro, ma ho rifiutato. Mi dispiace per quella donna, davvero, ma sarà un'altra voce nella lista di brutte cose avvenute, da dimenticare.
Naturalmente esiste una giustizia divina in tutto questo, perché al successivo incontro, per un altro lavoro, praticamente chiunque si è sfilato. 
Le cose non vanno bene. Non sono più vicina a trovare Robb di quanto lo fossi lune fa, ed ho scoperto che Fjolnir, dopo avermi rifilato mille supercazzole sul suo onore del clan, aveva scelto come compagna Renfri. Buon per lei... ma davvero, quella che addentava i coboldi?
La quantità di gente che ha cominciato a rompermi le scatole perché bevo troppo è aumentata. 
Ho incontrato un sacerdote del Cavaliere Rosso (che, a dispetto del suo nome, è una divinità femminile) che sostiene come aver frequentato l'accademia militare ed entrare in uno dei più grandi eserciti del mondo fosse uno spreco del suo talento, di come suo obiettivo fosse diventare un prescelto della sua divinità. Ed io? Io ero al Velo per ubriacarmi.
D'altra parte le giornate vanno riempite con qualcosa, come d'altronde i vuoti dentro noi stessi...
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#13
29 Flamerule, 1387

Jenny è morta. Immaginavo sarebbe successo, ma in qualche modo, il fatto che sia avvenuto così presto, mi ha sorpreso. E mi ha lasciato con uno sgradevole senso di colpa.
Non lo provo molto spesso, ho imparato ad evitare di farmi coinvolgere emotivamente, ma quella povera donna non aveva fatto niente per meritare ciò che le è successo. Molte finiscono comunque male: percosse, sfruttamento, abuso di sostanze. Tymora sa quante ne ho viste, e che avrei potuto benissimo trovarmi nella medesima situazione. 
Alakai ha detto che se l'avessimo portata subito a Myth Drannor, probabilmente si sarebbe salvata. Forse è vero, non ho idea di come funzioni. Ma abbiamo dato troppo peso all'indipendenza di quella povera donna, alla sua libera scelta. Ideologia.
Isabel me lo ripeteva sempre, mentre m'insegnava a leggere, scrivere e far di conto. "Impara. Così sarai utile, e non soltanto un pezzo di carne da usare e gettare via". Ma mi ripeteva anche: "Sono solo numeri. Note. Rendiconti. Non affezionarti a niente e nessuno."  Sostenuto dalla donna che dichiarava di essere mia madre, è un altro buon motivo per bere.
Ma aveva ragione. Il messaggio era corretto. Ho commesso degli errori, credendo a qualcosa e pensando che gli altri sapessero quello che stavano facendo. Anche oggi stesso, non ho tenuto conto di quanto ai triadici piaccia stare a discutere sotto il loro portico. Volevo solo evitare l'ennesima discussione tra avventurieri, che puntualmente si è verificata. Spero di aver dimostrato al paladino, con ciò che gli ho dato, come non fossi là per far del male a nessuno. 
Ma il sotterfugio ti porta solo fino ad un certo punto. Ci sono anche altri modi per ottenere ciò che si vuole.
Suppongo, per quanto l'abbia lasciato da anni, che i metodi del Gate siano ancora dentro di me. 
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#14
26 Eleint 1387

E' molto che non scrivo, per mancanza di voglia e di avvenimenti degli di nota. 
Questa presunta guerra con la città volante aleggia nell'aria, difficilmente se ne parla apertamente, ma tra i sussurri ed i pensieri degli avventurieri è una costante. Immagino alcuni ci sperino, per farsi valere, coprirsi di gloria o semplicemente guadagnarci qualcosa, ma io non riesco a vederci niente di buono. Mi è stato insegnato che tutto diventa un'opportunità, dal punto di vista giusto, ma io di certo non commercio in forniture d'armi o vettovagliamenti per l'esercito. Gli avventurieri mi hanno preso per una specie di fonte d'informazioni, mi chiedono costantemente di scoprire qualcosa dal sottobosco della città, ignorando probabilmente quanto difficile sia portare a termine qualcosa tra soggetti che pensano solo al proprio tornaconto personale e che molto spesso si disprezzano a vicenda. Comincio a ritenere questa non sia una via percorribile, di dovermi trovare qualcos'altro da fare. Qualcosa che almeno mi renda qualche soldo. Nella vita sono stata in parecchie grandi città portuali, e c'era sempre qualche sbocco, qualche modo di procurarsi le cose senza dare nell'occhio. Qualche lavoro da fare. Ma qui è come se fosse tutto congelato, non capisco se sono io a sbagliare l'approccio, se siano più diffidenti nei confronti degli stranieri di quanto credessi, o se semplicemente vengo tenuta fuori per un qualsiasi motivo. 
Sono qui da diverse lune oramai, e sono più povera di quando sono arrivata, e nemmeno di mezzo passo più vicina a scoprire qualcosa su Robb.
Stranamente, in questa depressione totale, mi ritrovo sempre più spesso in compagnia di Eitinel e Velyahn. Donne più differenti non potremmo essere e, dato che la solidarietà femminile in natura non esiste, non capisco effettivamente cosa ci leghi. Forse solo i capricci di Tymora, che per divertimento ha voluto mettere insieme la strana, l'ingenua e la poco di buono. Sembra il titolo di una ballata da quattro soldi.
E così Eitinel mi ha portato in quelle cripte, che non vedevo da... quella volta. L'ho fatto perché ho voluto affrontare la cosa, scacciare dalla mia mente il ricordo delirante di quella notte. Ma non ha funzionato molto bene. Continuavo a vedere ovunque quella stessa nebbia, quella moltitudine di porte che conducevano ovunque, tranne che alla salvezza... e quella creatura che m'inseguiva, le sue mani artigliate che uscivano dai muri. Le sue zanne che affondavano. E la sua voce... la sua voce che mi chiamava. Che mi faceva promesse. 
Ma non è possibile. E' sicuramente colpa della suggestione, dell'alcool. Ho rimosso molto di quella notte, ma quella creatura è morta. Da anni. Il grande maestro se n'era assicurato.
E' solo lo shock.
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#15
13 Marphenot 1387

La ruota gira, la vita è fatta di alti e bassi. A grandi rischi corrispondono grandi traguardi, ma non sempre ci si riesce.
Una volta, quando non conoscevo nessuno, mi piaceva sedermi sulla panca di pietra della piazza di Ashabenford, quella di fronte all'ingresso della sede dei Trovatori, ed osservare le persone passare. Donne indaffarate sempre di corsa, con o senza bambini strillanti al seguito. Uomini meno di corsa, ritrovarsi in capannelli a discutere di cose per loro di primaria importanza, come i prezzi del grano. Le alte voci dei commercianti, ai banchetti tutto attorno, a proporre frutta, pesce, tappeti, chi più ne ha più ne metta. Una versione più in piccolo delle città a cui ero abituata, ma pur sempre riconoscibile. 
Ora sono tornata su questa panca, a riflettere. Anche gli avventurieri paiono gradire la piazza e, come se ne discuteva con Vaghar, per motivi forse ignoti. Ignorano il freddo, la pioggia, la scomodità dello stare in piedi, le gole che si seccano, quando ci sono locande a portata di mano. Una volta la locanda era il posto favorito dagli avventurieri, per scambiarsi pettegolezzi, trovare ingaggi, bagnare le gole secche. O qui le persone sono strane, o deve essere successo qualcosa di molto brutto nelle taverne.
Qualcuno si ferma sempre a parlare, cercando qualcosa da fare. Vengono proposte spedizioni in questo o quel posto, ma per quanto l'occasionale massacro di umanoidi o la saltuaria pacificazione di morti inquieti possa risultare lucrativa, bisogna trovare qualcosa di più specifico, scavare negli eventi di queste lande, smetterla di muoversi a casaccio.
L'impegno ed io non andiamo molto d'accordo, ma vedremo cosa si potrà fare. E' passata quasi una luna da quando ho ridotto il bere, i tremori alle mani sono praticamente scomparsi, i sudori anche. Il senso di morte un po' meno. Mi devo dare una quantità ben precisa di quanto bere al giorno, tendo a perdere il controllo facilmente, ma così sono più funzionale. 
Isabel diceva sempre che bisogna rendersi utili, in modo da non finire in miseria per strada. E' il momento di esercitare un po' di controllo.
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#16
23 Ukhtar 1387

Ho quasi perso il conto dei giorni. 
E non perché ho bevuto, o mi sono fatta.
Quando bevo un bicchiere mi devo costringere a non finire l'intera bottiglia, ma non è diverso dal veder passare la sfarzosa carrozza di un nobile, pensare alla sua vita, e sapere che non sarà mai la tua.
Ti ci abitui.
Impari ad accettare che la vita è una serie di vicissitudini al di fuori del tuo controllo. Ma puoi creare dei piani, uno dentro l'altro, come gli strati di una cipolla.
Quando intravvedi le nubi della tempesta all'orizzonte, è meglio trovarsi il rifugio più sicuro. 
Se poi devi fare qualcosa per meritartelo, poco male. 
Mi aspettavo i mannari. Ero preparata. Avevo due, se non tre piani al riguardo. Qualche vecchia conoscenza.
Ciò che non mi aspettavo era lui.

[Immagine: bc985bfa680e194ef26c15b50422d0c1.jpg]

Comparso dal nulla, a fronte di un massacro.
Mi sono sentita in trappola. 
Avessi parlato, avrebbe capito che non sapevo nulla, e la mia vita non avrebbe avuto più valore.
Avessi mentito, sono sicura l'avrebbe capito e mi avrebbe uccisa.
Avessi provato a fuggire, sono certa mi avrebbe raggiunto e fatto a pezzi, come un gatto gioca con il topo.
Grazie a Tymora se n'è andato, sicuramente lasciandoci vivi per spargere il terrore con il nostro racconto.
Quasi tutti vivi.
Non mi piace sentirmi in trappola.
Non mi piace non sapere che pesci pigliare.
Non mi piace affrontare qualcuno senza avere un vantaggio su di lui.
E quando sono infelice, c'è un prezzo da pagare.
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#17
Si può essere qualcosa di differente da ciò che la vita ci ha reso? Non è stata forse la volontà divina a dirigerci verso una strada piuttosto di un'altra?
Tutto ciò che è bello, prima o poi, deve finire?
«Cos'aveva di speciale quell'uomo?»
Non mi ero mai posta prima la domanda. Robb non aveva... ha, non ha niente di speciale. E' quella la sua caratteristica. Non è particolarmente bello, né spicca per carattere o arguzia.
E' stato semplicemente un brav'uomo, credo. E' stato gentile con me, senza volere niente in cambio. Forse è stato tutto quello che serviva. Un uomo diverso da tutti quelli che avessi conosciuto nella mia vita.
«Forse, per trovarlo, dovresti pensare come lui. Diventare un po' come lui.»
No, no, non è possibile. Io sono la somma delle mie esperienze, di una vita fatta di stenti prima, di azioni di cui non vado fiera poi. La sopravvivenza è l'unica cosa che conta.
Ma con lui... era diverso. Mi sentivo differente. Non avevo bisogno di provare nulla a nessuno. Facevo poco, e pur conducendo una vita frugale, mi sembrava di avere molto.
«Da come lo descrivi, deve aver trovato in te una persona decente!»
No, no, non è possibile.
Non lo è.
Lo è?
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#18
1388

Ho perso il conto dei giorni. 
Questa guerra è strana. E' la prima che combatto, quindi chiamarla "strana" forse non è il termine adatto. Non ho un termine di paragone.
Ho sempre pensato la guerra fosse un turbinio di paura, sangue e morte. Ho visto il sangue, ho visto qualcuno morire, ho provato paura di fronte al drago. Ma, drago a parte, non è stato nulla di differente a quanto abbia sperimentato nei bassifondi del Gate o su certi vascelli. 
Forse è il potere di questo tanto nominato mythal a tenerci in una bolla. O forse sono gli elfi stessi, con il loro esercito ed i loro generali. Mi sento come sospesa nel tempo e nello spazio, a portare avanti una lista di cose da fare dettate dagli elfi, distanti e distaccati. Forse semplicemente non gli piacciamo, e non manifestano con noi sconforto o dolore. E' possibile.
Ma non vedo nulla di tutto questo nemmeno negli altri volontari. Sono agitati, pianificatori, pronti a sgomitare per farsi notare, direi. Non ho mai visto un briciolo di ansia in loro, nessuna di quelle sensazioni che dovrebbe portare la consapevolezza che oggi ci sei, domani chissà. Avanzano strategie e tattiche tra le più disparate, arrivando perfino a cercare di sacrificarsi per la gloria, e la risposta più comune che riceviamo è il sarcasmo.
Questo esercito è l'unico degno di nota in questa regione. Per loro stessa ammissione, sono in grado di affrontare da soli i draghi. Hanno generali, tra loro fila, che hanno combattuto creature inconcepibili per riprendersi Myth Drannor. A cosa gli serviamo?
Proprio per queste ragioni ho cercato di tenermi fuori dalle grandi battaglie, ed ho partecipato a quelle che ritenevo potessero essere missioni che avrebbero fatto pendere i piatti della bilancia in nostro favore. Forse in un caso o due ci siamo riusciti, anche se il mio è stato solo un piccolo contributo. Ma all'ultima...
Non avevo mai rischiato così tanto. Ho visto Wren svanire nelle ombre, ma quelli erano qualcosa di diverso. Letali, abili. In certo senso, alieni. Ed ora conoscono la mia faccia, nonostante non fossi il loro bersaglio.
Immagino sia il prezzo da pagare quando ti mischi con la tua gente, Robb. I patti che sto stringendo per trovarti. 
Se ti è successo qualcosa, il responsabile pagherà. Chiunque sia stato. Dovessi dedicare il resto della mia vita a trovarli, ad addestrarmi per farlo. E se qualcuno o qualcosa si troverà sulla mia strada, ne pagherà le conseguenze.

[Immagine: 73c3959b67e71445af822ebc555865f2.jpg]
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#19
Data sconosciuta, 1388

Mai mi sarei immaginata di trovarmi invischiata in qualcosa di simile. Ho avuto la mia dose di disavventure, certo, ed il motivo principe per cui ho lasciato il Gate è stato proprio il pestare i piedi a chi non avrei dovuto. Una lezione importante da imparare, che a quanto pare ho dimenticato.
Una missione personale mi ha portato nelle Valli. Una missione su contratto mi ha portata a partecipare ad una guerra. Di nuovo la missione personale mi ha coinvolta in questo casino con i maghi d’ombra. Con le divinità.
Una volta sarei fuggita, avrei lasciato che si arrangiassero. Non credo negli eroismi personali, una persona sola non fa la differenza. Una come me, poi, al massimo peggiora le cose.
Tuttavia.
Quella stronza dall’apparenza ingenua mi ha incastrato. Gliene do credito, è stata brava. E farà meglio a pagare il suo debito.
Mi sono rifiutata di tendere un agguato ad un demone, o diavolo, quel che era, perché lo ritenevo al di sopra delle mie competenze. Ed ora mi ritrovo ad aver a che fare con maghi d’ombra e città volanti. Il demone non sembra più una minaccia così grande.
E’ frustrante vedere gli studiosi spaccarsi la testa, cercando di capire cosa stia cercando di fare il nemico per anticiparne le mosse. E’ ancora peggio sapere di non poter contribuire alle loro disperate ricerche..
Ma quel sicario con la fissazione per le maschere aveva ragione su una cosa: anche i nemici sanguinano, anche loro possono morire. Questo non li rende meno pericolosi, ma almeno non sono invincibili.
Se non dovessi tornare dalla prossima missione, che chiunque trovi questo libercolo cerchi Robert Livingstone, cacciatore di Elventree, disperso dalle parti di Mistledale, e glielo consegni. Se non ne siete in grado, inviatelo ad Elventree.
Robb, se mai leggerai queste parole, sappi che resti un bastardo. Ancora non ho deciso cosa ti farò, quando ti rivedrò. Ma forse sei davvero stato la cosa migliore capitatami nella vita.


[Immagine: 41e0292f9bb2ee734e4c44c7c7cc87ee.jpg]
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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#20
23 Ches, 1388

La guerra è finita, e sono iniziati i festeggiamenti. Non sono sicura di sentirmi in vena di festeggiare. 
Forse sto invecchiando, quale orrore. Forse è solo stanchezza. Forse penso ai morti che ho visto, tra i quali Ethan. 
Ne ho conosciuti tanti come lui, spavaldi al di fuori, teste calde, probabilmente rotti dentro. Molti hanno fatto una brutta fine. Perché dovrebbe fare differenza? 
Forse perché ho incontrato sua madre e suo fratello, e mi sono chiesta cosa lo avesse portato a fare quello che faceva. Aveva una famiglia, una casa, gente che gli ha voluto bene. Perché rischiare tutto per una vita incerta? Per cercare l'avventura? Perché farsi dei nemici?
Io non mi sono lasciata niente alle spalle, o quasi. Per me, questa vita, è stato un miglioramento, un rischio calcolato. Calcolato dopo un errore. 
Forse Jasmine si chiede che fine abbia fatto, dopo tutti questi anni. Forse ho dei fratelli o delle sorelle, da qualche parte. Ma per me sarebbero completi estranei. 
In un certo senso sono come Jenny, forse è per questo che la sua morte mi brucia ancora. Avrei voluto aiutarla, ma ho solo contribuito a peggiorare le cose. Chissà se qualcuno ha mai avvertito la sua famiglia a Scardale. 
Io non farò la loro fine. Un idealista, morto per salvare un pezzo di roccia dal valore simbolico, ed una puttana caduta nelle mani sbagliate. Io calcolo, controllo, cerco il vantaggio. E mantengo la mia parola, in linea di massima. Un professionista non può fare altrimenti. Ma non posso agire in base alle pure ideologie. Basta guardare che fine ho fatto fare a Jenny, o che morte Ethan ha trovato per se stesso.
E so benissimo di stare soltanto ripetendolo a me stessa, perché ho violato numerose volte questa mia morale. Con gli shade me la sono vista brutta, molto brutta, ed ancora non so cosa ne abbia guadagnato. Faranno meglio a pagare. 
Questa vita è così confusa che non posso fare altro che navigare a vista, ma resta meglio di quanto mi si prospettava al Gate.
Eran Blackmore

"Come i bambini, bisogna minacciarli" - DM Artemis, 2022
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