[L] Per Velyahn

[DharmaBuns]

Velyahn, sono dovuto partire per Essembra.

Ho scoperto cose importanti, forse c'è ancora una via per aiutare il ragazzo.  Un tentativo folle, ma è tutto ciò che ci resta. Mi dispiace non poterti rivelare di più  al momento ma di questa storia meno se ne parlerà e meglio sarà per tutti.  Spero di riportare informazioni utili.

C'è un'altra faccenda di cui occuparci, però.
Avevi ragione: E. ha un amuleto ma non sa cosa sia, gli hanno detto di indossarlo e lui ha ubbidito, fa parte del suo contratto.
Quel poveretto ha una sorta di maledizione: se rivela troppo prova dolore, al punto da fargli comparire delle ferite profonde dal nulla. Credo che qualcosa di simile sia stato fatto anche sul ragazzo. Anche la nonna ha un amuleto di qualche tipo. 


Pensi sia possibile fare qualcosa per E. ? Non credo che corra un qualche pericolo, finchè non rivela informazioni.  Tuttavia , vorrei aiutarlo, ma io sono inutile con le magie. Se ti riuscisse di capire qualcosa su questo incanto di cui è vittima te ne sarei grato. Ma un'eventuale vera e propria "guarigione" di E. dovrà aspettare la fine della storia: se agissimo ora annullando l'incanto desteremmo troppi sospetti. Tutto in apparenza deve restare normale.
Mi raccomando: nessuno, eccetto Rei, sa di questa cosa. Valuta tu da chi farti aiutare, ma categoricamente questa informazione deve restare riservata, o E. potrebbe rischiare non solo il posto di lavoro, ma anche la vita. Annette potrebbe essere di grande aiuto, ma non credo sia possibile ottenere il suo aiuto senza rivelarle dettagli.

Un'altra cosa: la divinità è Milil,  è confermato. Ho chiesto ad Annette di cercare di contattare un loro tempio:  forse potrebbe giovarsi del tuo aiuto , magari tu riesci a farla ragionare.

A.

PS: distruggi la lettera.

[Shalyss]

L'elfa lesse rapidamente la lettera, aggrottando la fronte più volte ed emettendo infine un lungo sospiro.
Ricopiò la lettera in una strana lingua, infilando la copia in un ammasso di altri fogli e annotazioni che portava con sé prima di distruggere l'originale assicurandosi che le fiamme la consumassero fino all'ultimo millimetro.
Infine, recuperò le sue cose e uscì in silenzio dalla locanda.