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Myth Drannor - pre reset
#1
Popolazione: circa 10.000 (elfi 60% umani 15% mezz'elfi 10% halfling 7% gnomi 3% altri 5%)
Governo: Monarchia
Religioni: Seldarine
Allineamento: tutti non malvagi

Myth Drannor è stata liberata ed è tornata ad essere una città abitata dal Popolo il 22 Kythorn del 1375 con la conclusione della Crociata e la sconfitta dei Daemonfey e l'uccisione di Sarya Dlardrageth.

Nei due anni successivi è stata teatro di una imponente opera di ricostruzione e di un notevole boom demografico che ha richiamato nuovi abitanti da ogni dove rendendola nuovamente la città multiculturale e multirazziale che fu nel suo periodo di maggior splendore.

La città è protetta da un Mythal, un'opera di Alta Magia elfica, i cui effetti sono però quasi totalmente sconosciuti ai cittadini comuni, è noto però che renda il clima dell'abitato più mite e piacevole rispetto ai luoghi circostanti e che operi un effetto di caduta morbida su tutte le creature viventi.

La città è governata da Lady Ilsevele Miritar figlia di Lord Seiveril Miritar, l'Alto Sacerdote di Corellon che promulgò e guidò la Crociata contro i Daemonfey, ad affiancarla nell'opera di governo vi è un Consiglio formato da alcune delle personalità più in vista della città tra cui spiccano il Capitano Starbrow dell'Akh'Velahr (L'esercito del cormanthor), l'Alto Mago Araevin Teshurr e l'Aradoness Thilesin Beruthiel di Corellon.

La città è raggiungibile sia grazie alla Strada del Canto che la collega alla Strada del Mare della Luna sia grazie ad un cerchio di teletrasporto, frutto dell'opera di Araevin Teshurr e degli altri maghi elfici, tra la capitale e la cittadina di nome Elven Crossing nella Valle di Misteldale.


Luoghi Importanti

-Castel Cormanthor: questo imponente castello dalle mura scure domina il centro della città ed è formato da numerosi complessi aggiunti nei secoli alle tre torri principali: La Torre della Corona, la Torre della Spada e la Torre dell'Arte. Questo castello è la residenza ufficiale del regnante e della corte ed ospita la sala del trono dove Lady Ilsevele Miritar da abitualmente udienza ai suoi sudditi il primo giorno di ogni decade.

-L'albero delle vie: quest'albero sacro a Corellon Larethian è stato donato dalla Regina di Evermeet in persona ed è germogliato da un albero omonimo dell'Isola, pare sia dotato di notevoli poteri magici.

-Speculum: Quest'ampia sala situata di fronte al castello viene utilizzata come mercato, storicamente era dedicato a prodotti arcani ma di questi tempi ci si trova di tutto, e sala dimostrativa per spettacoli magici.

-Warrior's Gate: Questo complesso cimiteriale ospita le spoglie mortali dei caduti dell'Akh'Velahr e di tutti quelli che sono morti combattendo al servizio del Regno. Sfortunatamente però in questi giorni è infestato da non morti.

-Gilda dei Naturalisti: Queste rovine ospitavano la famosa gilda omonima un tempo impegnata nello studio delle bestie selvagge e dei mostri provenienti sia dal resto del Faerun sia da altri Piani. Oggi queste rovine sono infestate dai vecchi soggetti di studio e da nuovi mostri giunti attraverso i Portali abbandonati.

-Sala delle Gemme: Questo imponente edificio nanico era un tempo chiamato Onaglym ed era utilizzato dai gioiellieri nanici come luogo di lavoro e deposito sicuro per le loro opere in attesa di essere vendute. Si racconta che alla caduta della Città i nani avessero attivato un sistema di sicurezza che ha parzialmente allagato l'edificio.

-Incanistaerium: Queste rovine abbandonate un tempo erano una famosa scuola di magia..

-La Torre della Mano: Quello che un tempo era uno dei più importanti templi di Azuth è attualmente ancora chiuso ed in attesa che il clero dell'Altissimo lo riporti all'antico splendore.

-Casa del Canto: Questo tempio di Oghma è famoso per la sua ampia biblioteca particolarmente fornita quando si parla di spartiti musicali, ballate e leggende.

-Irithlium: Questo imponente complesso era un tempo una scuola di magia particolarmente dedita alla manipolazione degli elementi e frequentata dai migliori tra gli evocatori e gli invocatori della città. Durante la guerra fu teatro di un sanguinoso scontro tra gli invasori e gli arcanisti e si racconta che i segni di quella battaglia sono ancora presenti all'interno.
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