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[Q - DM Ignem - AQ] Drago feroce, Leone assopito
#11
Avanzava lento lungo la via di ritorno dall'Abbazia della Spada. Gli avevano detto che il sacerdote del Cavaliere, Graster, era andato ad Alberi Intrecciati per la cerimonia in programma di lì a breve. 
Perchè lo era andato a cercare? Se lo era ripetuto più volte ed alla fine la risposta era stata che aveva bisogno di risposte e di una voce credibile.
Sì, dopo tanto tempo stava capendo di essere più solo di quanto immaginasse. Forse non era in grado di costruire nulla, questo era il suo limite. Aveva sempre creduto che tutto ciò di cui aveva bisogno fosse una spada.
Non era così semplice, se aveva trovato più conforto in una bottiglia di vino che nella propria fede o in se stesso. Eppure troppe erano le domande ed ancora forte il senso di sconfitta, ma comprendeva che non era stata la semplice sconfitta al torneo a ridurlo in quello stato. Quella era stata solo la scintilla per riaccendere il fuoco di qualcosa con cui non aveva mai fatto i conti sino in fondo.
Purtroppo non era certo di esser pronto neanche adesso...

Aveva raggiunto nuovamente la locanda dell'Occhio Vigile. La guardò a lungo poi decise di entrare...

"Ma sì, c'è ancora tempo per raggiungere Alberi Intrecciati..."

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Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
Kal Strike
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#12
I raggi del sole filtravano attraverso gli alberi rendendo il sottobosco un luogo affascinante.
Bucefalo avanzava lento portando in groppa Leonides, che ogni tanto gettava uno sguardo intorno mentre cercava di riordinare le idee. Era partito da Ashabenford per Alberi Intrecciati dopo l'incontro avuto alla sede dei Trovatori, ma prima aveva fatto una deviazione al tempio di Kossuth per parlare con Davian che gli aveva inviato un messaggio urgente.
In fondo sia Davian che Darsa erano andati a cercarlo e lo avevano anche trovato in locanda, quindi meritavano almeno rispetto. La discussione naturalmente lo aveva messo di fronte alle sue responsabilità purtroppo. Ora infatti sentiva ulteriori sensi di colpa invece di diminuirli. E per finire anche Anthony ci aveva messo del suo.
Già i Trovatori.... doveva anche decidere come trattare questa questione. Alcune cose meritavano un chiarimento.
Posò istintivamente la mano sulla fiaschetta ricolma di liquore che teneva legata al fianco da quella mattina. Aveva deciso di legarsela addosso per misurare la sua capacità e per rammentare. La festa di alberi Intrecciati era la meta e il sacerdote Graster il suo obiettivo, non prima. Ritrasse lentamente la mano e diete due pacche a Bucefalo che nitrì soddisfatto.
Il cammino richiedeva attenzione e molte erano le domande che avrebbe posto al sacerdote...

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Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
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#13
Seduto sul letto osservava le fiamme del camino. Le mani stringevano la fiaschetta metallica contenente ancora tutto il liquore pregiato. Nel silenzio, assorto, ripensava alla cerimonia ad Alberi Intrecciati. Ricordava ancora gli occhi della Coronal che lo scrutavano miti. Poi quelle parole ed il piccolo seme in dono.
Gettare nuove radici, forse trovare un luogo da chiamare nuovamente casa, rendere solido quello che sembrava vacillare. 
Deporre quel seme gli aveva dato un senso di serenità, anche se per un breve momento, tuttavia ora qualcosa stava germogliando.
Guardò fuori dalla finestra, la luna era alta. Decise e salde le parole del sacerdote Graster attraversarono i suoi pensieri, mentre le mani stringevano più forte la fiaschetta metallica.

...
"La nostra Dea non condanna il fallimento, non siamo il Tiranno. Rendi questo il tuo punto di partenza e non vivere nel passato."

"Non temo la morte, ma il mio fallimento ha causato tante morti. Come posso non tener conto della mia incapacità?"

"Dimmi Leonides, se tu non fossi qui ora, quanti da allora sarebbero morti sino ad oggi senza di te? Sei disposto a barattare la loro vita per tornare indietro e perire con i tuoi vecchi commilitoni?"

"Avete ragione. Ditemi cosa posso fare per rimediare al mio comportamento?"

"Torna a combattere per ciò in cui credi. Se vuoi potrai far parte della Compagine Rossa. Vorrei che fosse stanziata qui ad Alberi Intrecciati, e se sarà così uno come te potrebbe esserci utile. Potrai servire anche semplicemente come riserva, in caso di necessità."

"Grazie. Farò quel che potrò per non deludere ne voi ne il Cavaliere. E quando ci rincontreremo controllerete questa fiaschetta, perchè essa dovrà esser ancora piena."

"Lo farò Leonides. E poi berremo insieme."
...

Si alzò lentamente dal letto dirigendosi alla finestra per prendere una boccata d'aria. Facendolo gli sembrò come di sentire l'odore della foresta percepito ad Alberi Intrecciati. Posò lo sguardo sulla fiaschetta e, ricolmo di una nuova prospettiva, sorrise. 
Sentì che non sarebbe stato facile rimettersi in sesto, ma probabilmente quella poteva essere la giusta strada.
I pezzi erano nuovamente sulla scacchiera ed una nuova partita avrebbe preso vita...

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Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
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#14
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Teneva tra le mani la medaglia ricevuta dal Comandante Nelyssa Shendean dei Cavalieri di Mistledale. Cercò di rammentare la motivazione declamata dal Comandante:


"Saer Leonides, per il vostro ausilio nella spedizione nel covo dei trafficanti di bestie magiche, i Cavalieri di Mistledale vi sono riconoscenti."

Non poteva negarlo, ricevere quella medaglia lo aveva riportato al passato. Al tempo in cui era una recluta e vedeva esperti d'armi o ufficiali ricevere attestati di stima come quelli.
Rammentava le battute che facevano tra recluta, sapendo tutti che in realtà ognuno avrebbe voluto essere al posto del medagliato.
Ora ne aveva ricevuta una e dentro se ne provava orgoglio, soprattutto perchè sentiva di aver reso un servigio a tanta gente che non sarebbe stata in grado di difendersi da sola.

Ripose con cura la medaglia raffigurante le due teste di cavallo, simbolo dei Cavalieri di Mistledale, e presa la fiaschetta metallica con incisa la testa del leone la pose sul tavolo. Sentiva che aveva ancora un gran percorso da fare per recuperare tutto se stesso.
Guardò a lungo la fiasca e, rinnovando a se stesso ed al Cavaliere Rosso il suo voto, si alzò dalla sedia per andare a coricarsi...

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Leonides Nathos

Sek Nefer
Ramses Amosis
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#15
Si rilassava nella vasca. Sentiva ancora la fatica dell'impresa sul corpo. Quando erano partiti per quella semplice perlustrazione dei boschi non avevano immaginato di trovarsi innanzi una prova tanto ardua. Attaccati all'improvviso da due manticore mastodontiche mentre erano impegnati già contro creature legate al mondo fatato. Quando si era visto quei due giganteschi esseri balzargli contro aveva deciso di agire nell'unico modo che sapeva. Usare la sue doti di guerriero e frapporsi tra i mostri ed i suoi compagni. L'unica speranza era riuscire a resistere abbastanza affinchè gli altri avessero il tempo di mettere in atto il giusto contrattacco per abbattere le manticore.
Lo scudo diventava sempre più pesante sotto i colpi di quelle bestie tanto enormi da oscurargli la luce del sole, incombevano come due montagne. Tuttavia si era ripromesso che non avrebbe ceduto fintanto che un pezzo del suo corpo fosse ancora in grado di combattere e così fece...
...e lentamente i nemici vennero abbattuti. Avevano vinto, aveva dimostrato di poter essere in grado di rialzarsi e sostenere il peso di qualcosa di molto più potente di lui. Non aveva vacillato mantenendo salda la propria volontà dove cento avrebbero esitato.
Aveva capito cosa poteva dare e cosa la Dea voleva da lui. Egli sarebbe stato l'argine alla marea, la barriera contro la valanga, la torre contro l'orda...

Uscì dalla vasca per andare a scaldarsi al fuoco mentre si asciugava. Lo sguardo andò alla sua armatura e poi si posò sulla fiaschetta con la testa di leone. Mentre la luce della luna, che entrava dalla finestra, illuminava la sua muscolatura imponente. 
Avrebbe mantenuto il suo voto, non sarebbe più caduto preda dello sconforto... solo la morte lo avrebbe abbattuto.


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(off gdr per DM: direi che l'esperienza concorda perfettamente con passaggio di livello ed acquisizione del talento: Anima indomita.)
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Leonides Nathos

Sek Nefer
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#16
Leonides guardava la scacchiera con sopra i vari pezzi. Purtroppo la torre ormai era perduta. Decise di lasciarla al suo destino portando in una posizione avanzata l'alfiere mettendo così sotto pressione l'avversario. Ora doveva solo capire se il vecchio seduto innanzi a lui avrebbe preferito prendere la torre oppure arginare l'evolversi dell'avanzata dell'alfiere....

Era da giorni che si muoveva tra le varie città ed aveva deciso di fermarsi un poco a Myth Drannor. Poter riprendere così lo studio dell'elfico. Tanto ad Ashabenford non si faceva che parlare di elezioni e per aituare Annette alla forgiatura di quella mazza mancava ancora qualche giorno, per non parlare l'inizio dei lavori per quella faccenda più complessa sulle armi propostagli da Victorya la donna alata.
Sentiva di star lentamente diventando parte del tessuto di quella Valle ormai, probabilmente avrebbe anche potuto passarci il resto della sua vita. 
E poi si era ritrovato seduto alla taverna a Myth Drannor con quell'anziano umano. Aron il suo nome, ma a parte quello non sapeva altro del vecchio se non che era davvero abile nel gioco degli scacchi...

"Figliolo credi davvero che mi lascerò guidare dalle tue provocazioni?" Il vecchio rise muovendo il suo cavallo. "Scacco! Credo tu ora abbia un altro problema, oltre a difendere la tua torre." 

Leonides guardava la scacchiera ancora incredulo e tenendosi la testa disse:

"Sono davvero tanto stupido? Bah temo che questa partita sarà dura da recuperare, ma non mi do per vinto sino alla fine vecchio."

"Ecco per questo mi piace la gioventù.... ha tanto tempo ed energia da investire anche in quello che sembra privo di uno scopo."

I due risero insieme mentre la partita sarebbe proseguita sino al suo epilogo...
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Leonides Nathos

Sek Nefer
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#17
"Stanno diventando un pò troppo frequenti gli incontri con i demoni ultimamente. Questo è almeno il terzo scontro in poco tempo." 

Pensò Leonides mentre si muoveva tranquillo per i viali alberati di Myth Drannor. Avanzava guardandosi intorno e fumando la sua pipa in una veste leggera adatta allo stile degli elfi. Si sentiva in un certo qual modo a suo agio, come quando a Cimbar nel Chessenta usava le tipiche tuniche. Doveva ammettere che stare a Myth Drannor gli piaceva, gli donava quella pace che durante le troppe battaglie aveva perduto.
Sedette su una panchina vicino un laghetto e si chiese se forse non fosse proprio affrontare demoni ed esseri simili la sua missione. Ed allo stesso tempo proteggere un luogo come quello.

"Aliel." 

Pronunciò il saluto elfico con il suo accento stentato ad alcuni elfi, che gentilmente ricambiarono sorridendo. 
Aveva ancora bisogno di molte lezioni nella biblioteca con la gentile novizia e forse non sarebbero neanche mai bastate, ma voleva imparare quella lingua. Magari un giorno avrebbe deciso di dimorare stabilmente lì a Myth Drannor oppure magari ad Alberi Intrecciati. Sempre che l'Alto Mago non avesse fatto ulteriori danni facendo esplodere tutto.
Sorridendo sbuffò del fumo e pensò a quella pioggia magica. Chissà se col tempo l'avrebbero considerata una disgrazia o una benedizione.

"Sì, in fondo potrebbe essere un buon posto dove invecchiare." 

Disse alzandosi e riprendendo la sua passeggiata mentre una graziosa elfa gli sorrise salutandolo...

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Leonides Nathos

Sek Nefer
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#18
Sperava di trovare un posto dove invecchiare.... ma probabilmente c'era il rischio che quelle Valli diventassero un cimitero per tutti! Un gelido cimitero!

Tuttavia aveva deciso di non lasciarsi andare alla disperazione come in passato. Si può scegliere se morire compatendosi o cercando di combattere per qualcosa o qualcuno.
Leonides aveva deciso di combattere ed aiutare quelle povere persone disperate. Lui poteva dare aiuto col suo braccio ed il suo scudo e quello avrebbe fatto. Forse sarebbe morto nel tentativo, ma almeno avrebbe deciso lui come morire e non lasciare che qualche vecchio elfo maledetto e rincitrullito decidesse per lui! Era un male antico? Beh avrebbe trovato qualcosa di vivo e giovane ad attenderlo e sicuramente qualche dente se lo sarebbe rotto almeno.

Sfiorando la fiaschetta ricolma di liquore sorrise guardando il cielo sin troppo buio.

"Beh caro Antico bastardo, col buio o meno non troverai un pasto facile qui!"

Si avviò per aiutare chi poteva nella città di Ashabenford e chiedere alle guardie quali erano i piani di azione della milizia.

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