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[Daphne Ellsworth] Annotazioni, fatti, storie
#40
Non so come le cose si siano messe allo stesso così incredibilmente male...e allo stesso tempo, anche l'esatto opposto.

Con Theo e Hilda ho sbagliato tutto. Li ho messi in pericolo, e non solo loro. Ho messo in pericolo i miei amici e le loro famiglie, ho messo in pericolo Asher e la sua famiglia. Non credo che riuscirò mai a perdonarmi quel che è successo, vedere Theo senza un braccio è stato qualcosa che mi ha riempito di una rabbia così cieca e furiosa, come non avevo mai provato prima.

Posso davvero biasimarli se vogliono tornare da Trueshot? Posso davvero essere così ipocrita da imporre la mia visione di libertà con la forza? 

Se decidessi di farli restare al tempio della Triade, violerei la loro libertà e la loro autonomia.

Se acconsentissi a cederli nuovamente a Trueshot, li metterei nelle mani di un uomo viscido, che in passato ha abusato di loro - ma quantomeno non ha mai strappato braccia a nessuno.

Se facessi di testa mia e li liberassi, Trueshot non potrebbe comprarli...ma comunque non si fiderebbero di me, rifiuterebbero la mia ospitalità e tornerebbero per strada - come diceva Kurt con parole decisamente più colorite.

Insomma, non posso vincere.

La proposta di Asher - e per me è comunque questa, una proposta, non sono incline a imporre la mia volontà in caso di rifiuto - è l'ultima spiaggia, anche se non sono così sicura che il denaro sia una motivazione così potente di fronte al fatto che a tuo figlio hanno staccato un braccio davanti ai tuoi occhi.

E poi c'è stato l'invito a Mulmaster, ovviamente. C'era da aspettarselo. Speravamo di metterci in una situazione di vantaggio contattandolo noi, ma Danther è riuscito a ribaltare nuovamente la situazione e a porsi ancora in una situazione di superiorità rispetto a noi. Adesso non possiamo fare nient'altro che andare, ma dobbiamo essere cauti. Non sappiamo cosa vuole, e le considerazioni che ha fatto Nashan sono...quantomeno traballanti, secondo me.

Non riesco davvero a capire che tipo di persona possa considerare accettabile tenere schiavi come oggetti da collezione, picchiarli fino a riempirli di cicatrici, usare animali come ordigni, strappare arti ai bambini...per poi fermarsi all'omicidio. Non riesco a concepire una mentalità del genere...tranne in un caso, ma è troppo contorto da pensarci. E se Danther si credesse davvero un filantropo, un benefattore?

Ci vorrebbe una dissonanza cognitiva notevole, ma suppongo sia possibile che Danther veda tutto quello che ha fatto fino ad ora come...un danno a dei beni, a degli oggetti, a qualcosa di materiale, ma non una distruzione completa, perché dopotutto è un mercante. Magari gli orfani...li vede davvero come delle persone, e gli schiavi no.

E' una spiegazione orribile. Ma suppongo sia una spiegazione. 

Ah, e ovviamente le brutte notizie sono come l'uva, si trovano sempre in grappoli. Pare che Danther sia in ottimi rapporti con Zaat. Asher quasi si strozzava con il Soffio quando l'ha sentito. Nell'ottica di ciò che ha detto Raphael, suppongo che abbia senso: possiamo supporre che siano entrambi parte di questi misteriosi "mecenati", e sappiamo che Zaat ha rapporti col sottosuolo...potrebbe benissimo essere stato lui a procurare quella drow-drago a Danther.

Ma almeno, per il momento, nutro grande speranza per il futuro. Non pensavo che le cose potessero mettersi così...bene. Ho visto il momento più buio della mia vita, mi sono riempita le vene di Soffio (devo ricordarmi di ricomprare la bottiglia di Brandi, a proposito) e...il mio mondo si è improvvisamente ribaltato in un modo che non credevo possibile.

Ora capisco perché, nonostante tutti i problemi quotidiani, mia madre cantava sempre, e sorrideva anche dopo una giornata intera di lavoro, spezzandosi la schiena nelle case degli altri. 

Crescendo, smettiamo di vedere i nostri genitori come eroi, e iniziamo a vederli come persone. Non posso dire che abbiano fatto tutto bene, certo. Forse sono stati...egoisti, in un certo senso. Ma si amano, e ci hanno amato molto. 

Infilandomi in un mondo che non è il mio, non ho mai pensato di meritare niente del genere. Costantemente a metà, divisa tra la parte di me che si sente a suo agio al porto, chiacchierando con la pescivendola e insegnando a leggere ai figli delle prostitute e degli scaricatori, e la parte di me che ambisce alle biblioteche, alle scuole di magia, ai viaggi. Senza mai essere pienamente a mio agio in nessuno dei due luoghi. 

Ma forse, un luogo dove sentirmi a mio agio esiste.
[Immagine: daffy2.jpg]
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RE: [Daphne Ellsworth] Annotazioni, fatti, storie - da VivinC - 02-04-2024, 22:12

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