30-07-2020, 17:56
Luth, Darry, Haidar, Eric e Ignatius erano andati nella foresta per una normale esplorazione alla ricerca di risorse ma il gruppo, a cui presto si erano uniti Ariah e Xoavr, appena si inoltrò verso sud si trovò di fronte parecchi Goblin.
Erano gruppi non molto numerosi ma sembravano spuntare da ogni parte e li furono costretti continuamente ad ingaggiare battaglia per liberare la via, sui cadaveri trovarono un amuleto fatto con 4 lunghi canini.
Procedendo verso sud Luth individuò una zona che sembrava il passaggio dei Goblin provenienti da sud e diretti nella parte della foresta da cui stavano arrivando loro, verificò le orme e stimò che si trattava di parecchie decine di creature e vide che poco oltre le tracce sembravano dividersi in varie direzioni.
Proseguirono là dove si dirigeva il numero maggiore degli sgraditi ospiti e trovarono tracce fresche successive al loro passaggio che andavano in direzione delle rovine e decisero che potevano essere proprio quelle macerie l'obbiettivo del Goblin e che quindi meritavano una ispezione.
Arrivati nei pressi della vecchia torre e sconfitti i Goblin che bazzicavano là intorno Eric disse di percepire qualcosa di magico sotto alla torre, quindi aperta una porta si presentò a loro una scala che scendeva nei sotterranei.
Si prepararono a scendere su gradini scivolosi assicurandosi con la corda di Xovar e dopo che Luth raggiunse il fondo fu seguito dai
compagni che tra scivolate ruzzoloni arrivarono in fondo, solo Ariah restò fuori per proteggere l'eventuale ritirata.
Avevano ora davanti una porta chiusa con una serratura complessa oltre la quale non si sentivano rumori.
Dopo le verifiche di Luth e Xovar decisero che dovevano riuscire ad aprirla e toccò a Ignatius provarci e il risultato dei suoi tentativi non fu felice e dopo un boato furono investiti da una palla di fuoco.
Alla fine Xovar riuscì con un incantesimo di dissolvi magia a liberare la serratura da quelle strane linee colorate che evidentemente erano la trappola magica che proteggeva la serratura.
Anche liberata dalla trappola la serratura continuava a resistere ai tentativi di Ignatius quindi alla fine usarono la forza abbattere la porta e finalmente entrare in una stanza dove c'erano solo tre casse e due scheletri.
Senza perdere tempo Luth verificò una ad una le casse per ricercare eventuali trappole e Ignatius ebbe vita facile con dei lucchetti arrugginiti
permettendo quindi di prelevare il contenuto da ognuna: oro nella prima, un paio di guanti, una sfera e un anello nella seconda e alla fine nella terza fogli sparsi pieni di appunti.
Intanto Haidar aveva risalito la scala per aiutare Ariah visto che da sopra continuava ad arrivare il rumore della battaglia, così appena vuotate le casse uno ad uno ritornarono all'esterno.
Luth rimase per ultimo e ne approfittò per ispezionare con cura gli scheletri e oltre due mazze da guerra ormai rovinate dal tempo, trovò su ognuno un pugnale che prese e infilò nella cintura e recuperò anche un anello con una stemma, senza perdere tempo lo ficcò in tasca e si diresse verso la scala per risalire velocemente.
Fuori li attendeva una scena apocalittica, c'erano cadaveri ovunque, evidentemente Ariah aveva avuto parecchio da fare mentre i
compagni erano impegnati nel sotterraneo.
Ora non restava che tornare in città a riposare e curare le ferite ma soprattutto ad analizzare quello che avevano trovato per scoprire
se contenesse qualche indicazione per capirne la provenienza.
Erano gruppi non molto numerosi ma sembravano spuntare da ogni parte e li furono costretti continuamente ad ingaggiare battaglia per liberare la via, sui cadaveri trovarono un amuleto fatto con 4 lunghi canini.
Procedendo verso sud Luth individuò una zona che sembrava il passaggio dei Goblin provenienti da sud e diretti nella parte della foresta da cui stavano arrivando loro, verificò le orme e stimò che si trattava di parecchie decine di creature e vide che poco oltre le tracce sembravano dividersi in varie direzioni.
Proseguirono là dove si dirigeva il numero maggiore degli sgraditi ospiti e trovarono tracce fresche successive al loro passaggio che andavano in direzione delle rovine e decisero che potevano essere proprio quelle macerie l'obbiettivo del Goblin e che quindi meritavano una ispezione.
Arrivati nei pressi della vecchia torre e sconfitti i Goblin che bazzicavano là intorno Eric disse di percepire qualcosa di magico sotto alla torre, quindi aperta una porta si presentò a loro una scala che scendeva nei sotterranei.
Si prepararono a scendere su gradini scivolosi assicurandosi con la corda di Xovar e dopo che Luth raggiunse il fondo fu seguito dai
compagni che tra scivolate ruzzoloni arrivarono in fondo, solo Ariah restò fuori per proteggere l'eventuale ritirata.
Avevano ora davanti una porta chiusa con una serratura complessa oltre la quale non si sentivano rumori.
Dopo le verifiche di Luth e Xovar decisero che dovevano riuscire ad aprirla e toccò a Ignatius provarci e il risultato dei suoi tentativi non fu felice e dopo un boato furono investiti da una palla di fuoco.
Alla fine Xovar riuscì con un incantesimo di dissolvi magia a liberare la serratura da quelle strane linee colorate che evidentemente erano la trappola magica che proteggeva la serratura.
Anche liberata dalla trappola la serratura continuava a resistere ai tentativi di Ignatius quindi alla fine usarono la forza abbattere la porta e finalmente entrare in una stanza dove c'erano solo tre casse e due scheletri.
Senza perdere tempo Luth verificò una ad una le casse per ricercare eventuali trappole e Ignatius ebbe vita facile con dei lucchetti arrugginiti
permettendo quindi di prelevare il contenuto da ognuna: oro nella prima, un paio di guanti, una sfera e un anello nella seconda e alla fine nella terza fogli sparsi pieni di appunti.
Intanto Haidar aveva risalito la scala per aiutare Ariah visto che da sopra continuava ad arrivare il rumore della battaglia, così appena vuotate le casse uno ad uno ritornarono all'esterno.
Luth rimase per ultimo e ne approfittò per ispezionare con cura gli scheletri e oltre due mazze da guerra ormai rovinate dal tempo, trovò su ognuno un pugnale che prese e infilò nella cintura e recuperò anche un anello con una stemma, senza perdere tempo lo ficcò in tasca e si diresse verso la scala per risalire velocemente.
Fuori li attendeva una scena apocalittica, c'erano cadaveri ovunque, evidentemente Ariah aveva avuto parecchio da fare mentre i
compagni erano impegnati nel sotterraneo.
Ora non restava che tornare in città a riposare e curare le ferite ma soprattutto ad analizzare quello che avevano trovato per scoprire
se contenesse qualche indicazione per capirne la provenienza.