Valutazione discussione:
  • 0 voto(i) - 0 media
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
[AQ CdP/Q DM Nyx] L'unione di Arte e Scherma
#1
Jelene sembrava quasi sorpresa, Dervel era riuscito nel compito che gli aveva affidato, consegnando la spada del pirata Van Leef dopo averla analizzata e rilevato ogni caratteristica di quella sorprendente arma...

Sembrava quasi che la donna si aspettasse che il giovane mago si sarebbe tenuto quell'oggetto, visto il valore, la potenza e la difficoltà nel recuperalo.
L'unico pensiero di Dervel era ben diverso, quell'arma era solo una prova, una dimostrazione di essere degno di imparare, gli insegnamenti del Cavaliere Mistico valevano per lui molto più di oro e di una spada, per quanto potente potesse essere.

La donna indossava i soliti bracciali incantati che Dervel le aveva già visto usare, portava inoltre sempre con sè l'enorme spada, talmente grande da sembrare fisicamente impossibile maneggiarla con la tecnica da lei usata...

[Immagine: b4c66d227c9ca694eba2faeaddf21691.jpg]

Per puro caso Dervel era in locanda con Darry quando la donna giunse per ricevere la Spada, lei lo aveva avvisato di portare una spada da allenamento e prepararsi ad un primo allenamento...

Il giovane mago si trovò così nella sala degli allenamenti della Gilda degli Avventurieri con i suoi due mentori, il Maestro Fabbro che, tra i primi, l'aveva accolto in città, concedendogli di lavorare per lui, migliorando le sue doti come fabbro, ed addestrandolo al combattimento come solo un guerriero del suo calibro avrebbe potuto fare, e la donna che aveva incontrato tempo prima, giunta da molto lontano e a cui aveva offerto il suo aiuto, contribuendo a salvarla da un destino nefasto, che era riuscito a convincere a prenderlo come suo apprendista, avendo visto in lei esattamente l'unione di Arte Magica ed Arte della Spada a cui lui ambiva da quando aveva memoria...

Darry si limitò ad osservare, con sguardo quasi paterno, il dialogo e le dimostrazioni della tecnica e dell'unione di arte della spada, di cui lui stesso era un maestro, e magia, arte nella quale non eccelleva certamente.

Jelene spiegò come la via che univa spada e magia era complessa ed offriva infinite potenzialità, andando a sfruttare incantesimi spesso sottovalutati da molti incantatori per potenziare corpo ed armi dell'incantatore fino a renderlo abile nella mischia quanto un guerriero esperto, porse la sua enorme lama a Dervel, il quale venne quasi fatto cadere a terra dal peso incredibile di quell'enorme blocco di adamantio finemente lavorato...
Neppure concentrandosi e aumentando la sua forza con la magia il mago di Halarahh riuscì a sollevare l'arma, solo a quel punto la donna prestò lui i suoi bracciali incantati; dopo qualche istante che li aveva indossati, quella spada grande quanto lui sembrò diventare una piuma, riuscendo a sollevarla con una sola mano e maneggiandola con la stessa facilità con la quale poteva far roteare una spada corta, Dervel non aveva mai percepito un incantamento di tale potenza sul suo corpo...

Dopo vari esempi di applicazione della magia arcana al combattimento da mischia, giunse il momento del vero e proprio allenamento, dalla borsa magica che portava al fianco Jelene estrasse una spada di legno che sembrava più il tronco di un giovane albero, viste le dimensioni, per poi prepararsi ad uno scontro diretto...

Dervel sfruttò ogni briciolo di potere magico a sua disposizione, facendo appello anche a tutta la sua abilità con la spada, molti dei colpi della donna di fronte a lui andavano a segno, superando le barriere magiche che aveva eretto, lui evocò globi di energia, richiamò una serie di lame per far abbassare la guardia all'avversaria, potenziò la sua velocità e infuse di potere magico anche la semplice spada da allenamento che stava usando.

Ben pochi colpi del giovane mago andarono a segno, dopo aver incassato molte sferzate di Jelene fu costretto a cedere terreno e cadde in ginocchio, non riuscendo a reggersi più sulle gambe, ogni singolo muscolo del suo corpo era intorpidito dallo sforzo e dai colpi subiti, lo scontro era durato molto più tempo di quanto si aspettasse; La donna sembrava piacevolmente sorpresa dai pochi colpi che, nonostante tutto, Dervel era riuscito a mettere a segno...

Dopo aver entrambi ripreso fiato, la donna disse al mago che aveva affittato una piccola abitazione vicina al Faro di Elua, avrebbe attrezzato il granaio li presente per l'addestramento che sarebbe stato, a suo dire, devastante per mente e corpo, ma anche stremato, Dervel, come suo solito, sorrideva contento per aver avuto l'occasione di confrontarsi con un avversario così formidabile...

Molto presto il suo addestramento per l'unione delle due Vie sarebbe davvero iniziato, il giovane mago non vedeva l'ora di potersi mettere davvero alla prova in questa impresa, pensando, per un momento, che i suoi genitori avrebbero scosso il capo con affetto vedendo il loro figlio, studioso della Trama come la madre, combattente in cerca di migliorare la sua tecnica come il padre, impegnarsi tanto per padroneggiare entrambe quelle vie, così diverse per loro, così simili per lui...
Dervel Redhearth 
 [Immagine: Dervel-Rd-V.png][Immagine: Runa-Dervel.jpg]
Cita messaggio
#2
Jelene era in piedi, di fronte al giovane mago, in mano aveva un bastone da allenamento, usando la magia ne muoveva altri due alle spalle di Dervel...

"La concentrazione è il primo requisito...
Se non sei in grado di usare con perizia la magia durante una battaglia, mantenendo la concentrazione, qualunque cosa succeda, non sei altro che un apprendista incantatore...."

Il mago di Halarahh annuì appena, riprendendo fiato, stringeva la spada da allenamento nella mano destra, con la sinistra stava materializzando un'illusione sul soffitto del granaio, un cielo stellato, solcato da velieri volanti che emanavano aure di colori sgargianti, simulando il suono del vento che le sospingeva tra le poche nubi.

L'incantesimo richiedeva una concentrazione costante, doveva tenerlo attivo più a lungo possibile, senza che si distorcesse, mentre si difendeva dalle tre armi che lo circondavano, l'illusione più volte aveva perso di nitidezza, quando la mano esperta del Cavaliere Mistico infrangeva le sue difese e colpiva le braccia e le gambe del giovane mago...

Le spalle gli dolevano, piene di lividi, il dolore era parte della prova, la sua mente doveva mantenere la calma più assoluta, focalizzata sull'incantesimo in corso e mantenendo la guardia vigile, sopportando i colpi subiti senza cedere alla distrazione delle minacce che lo circondavano...

Jelene fece un passo indietro, i due bastoni alle spalle di Dervel lo colpirono infrangendo le sue difese, il cielo stellato perse di chiarezza per un istante, ma venne mantenuto attivo.
La donna sorrise appena, per poi richiamare un piccolo globo di fuoco che scagilò contro il suo apprendista, colpendolo in pieno e facendolo capitolare a terra, bruciacchiato e ferito.
Il cielo stellato e le navi volanti scomparvero, rivelando il soffitto del granaio che Jelene aveva attrezzato per gli allenamenti.

Dervel tossì, alcune gocce di sangue rivelavano che le ferite subite erano più gravi di quanto sembrasse, rialzandosi a fatica...

"Dovrai fare molto meglio di così, se intendi percorrere questa strada..."

Il dolore era intenso, la sfera di fuoco l'aveva colpito in pieno petto, la carne viva sanguinava appena, mezza bruciata, Dervel raramente aveva sperimentato un dolore ed una stanchezza tali nella sua vita, erano ore che l'allenamento proseguiva.
Quella prova era oltre le sue capacità attuali, ciò non fece che rinnovare la sua ambizione, si rialzò, sputando sangue a terra e guardando Jelene con un sorriso pieno di aspettativa.

"Ancora, mia Signora!"

Dervel sorrise appena, concentrandosi e ricoprendo nuovamente il soffitto con la sua illusione.

"Se mi chiami un altra volta mia signora, userò la mia Spada anzi che questo bastone.."

Il mago scoppiò a ridere, un rivolo di sangue gli scorreva sul mento, bagnando la barba madida di sudore, e si rimise in posizione di guardia...
Dervel Redhearth 
 [Immagine: Dervel-Rd-V.png][Immagine: Runa-Dervel.jpg]
Cita messaggio
#3
Quello che Dervel stava affrontando era un percorso ad ostacoli che doveva simulare uno scontro, barriere di legno e sistemi di attacco erano piazzati in modo ogni volta differente, in modo da non permettere al mago di memorizzarne il percorso...

I bersagli erano manichini animati dalla Telecinesi di Jelene, alcuni raggiungibili con la spada, altri in posizioni lontane e che scagliavano frecce verso il mago di Halarahh.

Le barriere del mago erano notevolmente migliorate da quando aveva per la prima volta conosciuto il Cavaliere Mistico, tuttavia non erano ancora sufficientemente durevoli nel tempo, nello scontro singolo aveva raggiunto un buon grado di protezione e potenziamento d'attacco, ma non era ancora abbastanza per ritenersi soddisfatto.

Abbattuto l'ennesimo manichino con un preciso colpo di spada Dervel girò l'angolo, su una passatoia sopra di lui tre balestre scagliarono i loro dardi, i quali rimbalzarono sulla protezione del giovane, il quale tuttavia non si era preparato per così tanti bersagli lontani, tutti i suoi incantesimi a distanza erano già esauriti, rinfoderò rapidamente la spada e prese l'arco lungo che portava sempre con sè, muovendosi cercando riparo abbattè una ad una le balestre animate; il percorso era finito, Dervel riprendeva fiato mentre Jelene gli si avvicinò camminando con passo calmo.

"Stai migliorando, anche se speravo di vedere qualcosa in più da parte tua...

Hai ancora troppo poco potere magico per usare abbastanza incantesimi a distanza, in uno scontro prolungato, dove le tue protezioni non durano a sufficienza, puoi contare solo sull'arco a quanto vedo, però diciamocelo... non sei certo un grande arciere..."

Dervel annuì appena, con ancora il respiro pesante, stremato dal percorso che ogni volta era più complesso e irto di "avversari" da abbattere.

"Esistono delle tecniche particolari per noi manipolatori della Trama, che permettono di attingere all'energia degli incantesimi di cui disponiamo senza però consumarne l'intera potenza, sfruttando un particolare tipo di potere per manifestarne una versione inferiore, ma si tratta di un effetto magico che può essere utilizzato finchè c'è un incantesimo abbastanza forte affine a quella particolare tecnica..."

"Si, ho visto incantatori sfruttare tali tecniche in molti contesti..." Dervel iniziò a riflettere, spesso si trovava a poter fare affidamento solo su quell'arco, con il quale era nettamente meno abile che con le lame...

Jelene lo guardò mentre si rialzava a fatica, ancora tutto indolenzito, il Cavaliere Mistico si voltò verso uno dei manichini appoggiati alla parete del granaio, pundandovi contro la spada un fulmine scaturì dalla punta, incenerendolo in un solo istante.

Dervel, osservando la manifestazione magica, comprese che non si trattava di un incantesimo, ma della tecnica di cui stava parlando, aveva attinto al potere di una magia di fulmine per crearne uno meno potente, senza però esaurirne l'energia.

"Ci sono varie tipologie di tecniche di questo tipo, le quali sfruttano l'energia elementale o altri fonti di potere per manifestare questi effetti magici, lo studio di questa tecnica permette di compensare, almeno in parte. la tua scarsa riserva di incantesimi attuale..."

Dopo un bagno caldo Dervel si diresse alla Forgia per il suo solito turno di lavoro, aveva i muscoli indolenziti ma la sua mente vagava nei ricordi e negli studi all'Accademia di Halarahh per ricercare tutto ciò che ricordava di quelle tecniche, Jelene gli avrebbe insegnato il principio di quella tecnica, avrebbe quindi dovuto capire a quale dedicare le sue ricerche per padroneggiarla...
Dervel Redhearth 
 [Immagine: Dervel-Rd-V.png][Immagine: Runa-Dervel.jpg]
Cita messaggio


Vai al forum:


Utenti che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)