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[Nota off: ovviamente questi si devono considerare *estratti* perché non ho il tempo di scrivere un'intera edizione xD]
Kythorn 1398 - Un nuovo tempio a Hillsfar
La città di Hillsfar accoglierà presto un nuovo tempio: fratello Uskail di Ilmater, proveniente dal tempio della Triade che si trova a poche ore dalla città, lungo la Strada del Mare della Luna, ha infatti recentemente acquisito un immobile che presto ospiterà non solo un piccolo santuario di Ilmater, ma anche un'infermeria che presterà cure e allevierà la sofferenza di tutti coloro che ne avranno bisogno.
L'edificio prescelto per la nuova infermeria si trova al porto, di fronte alla locanda di Lucas e nelle vicinanze della caserma; si tratta infatti della cosiddetta "Casa Silenziosa", che da molto tempo era inabitata - ma che ciò nonostante era sempre in perfetta condizione, grazie a ciò che aveva fatto il precedente proprietario, l'arcanista Effir Mantogrigio della Gilda dei Maghi di Hillsfar.
Fratello Uskail, che presto - ponendo sulle sue spalle l'intera responsabilità di un tempio - prenderà il titolo di Padre Uskail, intende offrire le propri doti di cerusico e sacerdote a tutti coloro che ne avranno bisogno, indipendentemente dalla loro possibilità di pagare, e preservando al massimo la riservatezza di tutti coloro che si affideranno a lui.
Sebbene certamente gli sforzi di fratello Uskail siano stati i più importanti in questa storia, l'edificazione del tempio è possibile solo grazie al contributo economico di due generosi donatori: Asher Hargrave, proprietario dell'omonima distilleria nonché astro nascente della Gilda dei Maghi di Hillsfar, e Jassin degli Oakstaff, considerato dai più il secondo in comando della Gilda degli Avventurieri.
La nascita di un tempio del Piangente, con annessa infermeria, è un passo importante per Hillsfar ed in particolare per la zona del porto, dove fino ad ora non vi era alcun tempio in grado di offrire cure e ristoro a chi ne ha bisogno: è proprio nel quartiere più modesto della città, quello dove si concentrano i lavoratori meno abbienti e la povera gente, che la mano tesa di Ilmater è la più necessaria.
Certo, è anche vero che una città prospera e fiorente come Hillsfar dovrebbe ambire - nel tempo - a migliorare le condizioni di vita di tutti i suoi cittadini, indipendentemente dal quartiere in cui vivono. Come si dice, però, Waterdeep non è stata costruita in un solo giorno: ci vorrà tempo, e soprattutto - considerando l'astensione dei cittadini delle fasce più modeste alle scorse elezioni del consiglio - ci vorrà un candidato che sia in grado di farsi apprezzare e che abbia la fiducia dei piccoli bottegai, dei lavoratori, di chi ha meno - ma non per questo contribuisce meno alla crescita di Hillsfar.
Ma sicuramente, l'infermeria di Ilmater sarà un notevole passo in avanti verso una Hillsfar più giusta. Nell'attesa dell'inaugurazione, possiamo solo fare a Uskail i migliori auguri.
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23 Flamerule 1398
"Il salotto di lady Allicent" Rubrica di attualità con tocco satirico. Articolo Primo
La vita è uno stato d animo e la morale il suo carceriere.
Non prendiamoci in giro, spesso assistiamo ad avvenimenti incredibili, oppure solamente ne udiamo voci riportate e ci mordiamo la lingua per evitare di
dire realmente cosa ne pensiamo. Abbiamo timore di essere additati da quel giudice della buon costume che mantiene stretto il guinzaglio dei comportamenti da seguire, pronto a distruggere una vita con una semplice etichetta preconfezionata; una lettera scarlatta cucita addosso che rende il portatore un emarginato della società che vale.
Ma tra queste mura di certo non abbiamo peli sulla lingua e siamo liberi da questo collare stretto alla gola; alla porta c'è un bel cartello con scritto "qui regna la libertà di parola" senza che nessuno venga imputato davanti al tribunale del precetto mondano.
Vi siete mai ritrovati a vivere situazioni in cui il vostro buon nome non poteva rispecchiare il vostro reale pensiero? Parlatene con noi e noi saremo la vostra voce. Questo è il salotto di Lady Allicent miei cari lettori, dove le menti sono libere di cambiare aria alle loro teste senza che nessuno si indigni di ciò che ne esce fuori.
Avete aperto la finestra di recente? sicuramente si, la calura estiva rende insopportabile l aria all'interno delle mura domestiche. Mi meraviglio che i cervelli che animano quella grande torre chiamata "gilda dei Maghi" non abbiano ancora pensato a qualcosa per tenerci freschi nelle sere d'estate.
Ma non è di questo che voglio parlarvi; per le strade della città una notizia corre veloce di bocca in bocca tra i salotti bene, e lo spostamento d aria che provoca non riesce a tenerci al fresco nemmeno per qualche minuto. Anzi anche le lingue iniziano a sudare dando alito a strani pensieri e supposizioni.
Normalmente la stagione piu indicata per questi avvenimenti è la delicata e fiorente primavera dove, come la natura si sveglia dal torpore e si veste di colori, anche le donzelle in cerca di marito si animano, cedendo alle piu sfrenate fantasie matrimoniali con il rampollo più di moda del momento.
Sarà la scelta del periodo sbagliato che frena l entusiasmo? sarà la particolare situazione familiare dei due prossimi sposi? Non è questo lo stato d'animo dei giovani rampolli di due famiglie importanti che hanno appena annunciato il loro matrimonio.
Due famiglie rivali da generazioni hanno trovato l occasione di sotterrare l'ascia di guerra ed unirsi in un unica e grande famiglia; il rumore di vasi rotti però ci fa pensare che questo annuncio sia cosi carico di aspettative da mandare in agitazione La signora rossa in persona.
Siete mai stati colti dalla freccia del suo arco? Immagino di si e conoscete bene quali sono le conseguenze: mani sudate, un nodo allo stomaco, la testa perennemente tra le nuvole mentre corre per mano al suo amato o amata in un campo fiorito pieno di farfalle colorate. Pare che però la sposa non cammini tre metri sopra il cielo ma che si stia occupando dell'organizzazione del matrimonio in modo rigoroso ed austero, tanto che pettegolezzi la vogliono segnalata a Lord Valen in persona come candidata perfetta per le nuove leve del Tempio.
Miei cari lettori, non prendiamoci in giro: una novella sposina desidera il meglio per il giorno etichettato *il più bello della vita* e viene colta da sbalzi d'umore tra disperazione ed euforia peggio di una signora in gravidanza!e questo non è il nostro caso.
Quest'unione rappresenta la fine di capitolo molto doloroso per la faida tra le due famiglie e necessiterebbe di maggior supporto e sostegno da parte di chi si innalza come Paladino dei sentimenti e della comprensione sentimentale. Ma aihmè, la nostra eroina è lasciata da sola in balia delle liste infinite di invitati, innumerevoli prove abito, moltissime fette di torta da assaggiare per scegliere quella giusta...Nessuno che la distolga qualche minuto dalle faccende per chiederle come si senta, se sia davvero pronta ad un passo del genere, se comprenda bene quali siano i dogmi matrimoniali, o semplicemente che le dia quel conforto di cui una sposa ha bisogno per prepararsi al grande passo.
Un indiscrezione confermata ci informa che sia stata persino lei a recarsi da un membro di una chiesa locale in cerca di aiuto per non deludere le aspettative del futuro marito. Scherziamo?! E' stato annunciano il matrimonio del mese ed è la sposa a doversi recare da chi del matrimonio ne fa mestiere per avere supporto?
Mia cara sposina, a te ed al tuo promesso vanno i nostri migliori auguri per la creazione di una nuova e grande famiglia, che cambierà in qualche modo l assetto delle più grandi casate Hillsfariane.
A voi cari lettori materiale per riflettere sul fatto che non basta essere una persona dal grande cognome per non soffrire da ansia da prestazione: chiedete aiuto se siete in difficoltà; ed un suggerimento non molto velato a coloro che si proclamano "custodi dei sentimenti" che a quanto pare, hanno come unico pensiero quello della scelta dell'abito per presenziare alla festa.
Lady Allicent
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12-06-2024, 20:20
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-06-2024, 20:23 da PhobicLaiLai.)
4 Eleasis 1398
"Il salotto di lady Allicent" Rubrica di attualità con tocco satirico. Articolo Secondo
Bentrovati miei cari lettori, anche voi siete provati dalla calura estiva?
Ebbene si, come voi la mia estenuante ricerca di un po' di refrigerio conduce i miei passi verso ogni piccolo vicolo ed anfratto dove anche solo una piccola e flebile brezza fresca possa alleviare la patina sudaticcia che ricopre la mia pelle..per non parlare degli abiti appiccicaticci che indossiamo.
Alle volte mi rammarico del fatto di non aver ricevuto un invito ad un qualsiasi palazzo di famiglia elfica per ottemperare alle loro usanze in fatto di ospitalità; e per chi non lo sapesse, le loro tradizioni prevedono l invitato "nudo come mamma l ha fatto" come massima espressione di fiducia verso l ospitante. Ma aihmè nessuna casata elfica degna di nota mi ha ancora invitato.
Ma non voglio tediarvi con lezioni di etichetta dalle orecchie appunta bensì condividere con voi un pensiero nato nella giornata piu calda della settimana.
L arsura era cosi alta che le mura del salotto scottavano quanto un alto forno di un mastro armiere, stare la dentro era insopportabile e decisi cosi di sfidare la calura del pomeriggio in cerca di un paradiso cittadino dove riprendere fiato.
Il mio assistente suggerì un luogo ben preciso, dove l aria sarebbe stata allietata dallo spruzzo di fontane e dal cinguettio degli usignoli, bhè miei cari..le fontane erano piuttosto a corto d acqua e degli uccelli nemmeno l ombra, forse migrati anch'essi verso lidi piu freschi (oppure ormai arrostiti nei loro nidi)
Ma ormai eravamo a zonzo tra le vie cittadine e decidemmo di proseguire la passeggiata.
Questa città è fantastica! sapete ogni palazzo, ogni vicolo, ogni angolo racconta ai suoi cittadini episodi belli e brutti di cui sono stati testimoni, la memoria storica di Hillsfar è proprio sotto i nostri occhi e mentre proseguivamo la mente ricordava agli occhi che scrutavano, un episodio accaduto proprio in quel luogo.
La Voce di Hillsfar ha sempre portato alle orecchie di tutti le voci piu disparate e chi descrisse il vicolo dove tempo fa venne aggredito un giovane da una bestia di grossa taglia lo aveva fatto alla perfezione: era esattamente come era narrato; sono ancora li, nell esatto posto descritto, gli sprazzi di sangue del povero malcapitato!! Tralasciando la discutibile mancanza di igiene cittadina di alcune zone, ricorderete tutti voi il timore che ci assalì in quei giorni, la paura di uscire di casa e l ansia di trovare un luogo sicuro per nascondersi non appena il sole iniziava a calare.
Il vicolo si trova nella zona nord della città e per i piu resistenti di stomaco la scena del delitto è ancora ben visibile...anche la torta alle fragole che avevo mangiato per merenda voleva osservare la scena, ma non era il caso e per questo non mi sono soffermata a lungo sulla questione.
Bhè le prime impressioni diedero la colpa a qualche signorotto locale, incapace di tenere a bada il suo bestiario domestico ma quando le aggressioni aumentarono da parte di "animali", non vi nascondo che anch io ho iniziato a guardare il mio Fuffy con occhi diversi, tanto che dissi al mio servitore di portarlo nella villa in campagna per un pò, finché non si fossero calmati gli animi.
Tutti iniziarono ad incolpare un certo Luogo di Culto, dedito alla bestialità ed io per prima mi domandai come mai le autorità locali non iniziassero una vera e propria indagine sull'accaduto.
Tra i salotti non si parlava d'altro, delle aggressioni che si espandevano a macchia d'olio nelle città del nostro mare tanto che i signorotti bene della città, iniziarono ad uscire di casa con guarnigioni di soldati anche solo per andare al mercato a comprare il pane!
Il timore stava dilagando e come ben sapete, esso viaggia a braccetto con la fantasia e le menti piu stolte, ne danno alito facendole viaggiare come verità assolute, senza prima farsi delle opportune domande.
Tra un thè alla menta ed un bignè alla crema, tutti si ipotizzavano investigatoti sentenziando svariati colpevoli e lasciandosi a stravaganti supposizioni; ma un pomeriggio comparve lei, la signora de "è cosi ve lo dico io!", la cui saggezza ed intuizione facevano sfigurare le divinità in persona....vorreste sapere di chi parlo vero? il detto dice chiaramente *si dice il peccato e non il peccatore* ed io rispetto sempre i detti perché hanno fondamenti di verità.
"ve lo dico io chi sono i colpevoli!!me l ha detto mio cugino Tymotheo che vive a Mulmaster! Pare che quei cialtroni della gilda
degli avventurieri abbia creato caos ingiustamente alla villa del brillantissimo signor Samsun Danther, un mercante della
città molto famoso ed altruista di Mulmaster! un uomo dal cuore d'oro tanto che, una volta riconosciuti i colpevoli dell
esplosione della villa, li abbia anche invitati per fare pace ..e loro che hanno fatto? hanno tentato di ucciderlo!!
Il consiglio dovrebbe chiudere quella gilda, non è altro che un covo di malavitosi che porta in cattiva luce la nostra bella
e amata cittadina...
mia cara signora "so tutto io", per rimanere all altezza della sua alta e lungimirante saggezza, le riporto un altro detto: "non è tutt'oro ciò che luccica" e se le autorità hillfariane non hanno dato alito alle sue fantastiche supposizioni, un buon motivo ci sarà stato e fortunatamente esso venne reso pubblico qualche tempo dopo, dove si smascherava l immacolato uomo costruttore di orfanotrofi.
Egli era in verità legato a doppio filo alle aggressioni animalesche che hanno attanagliato la nostra cittadina; grazie al suo commercio illegale di stupefacenti rendeva le persone bestiali, liberando i loro istinti primordiali e lasciando che essi li sfogassero sui malcapitati passanti. Sono stati proprio gli incriminati a svelare al mondo la vera natura del nostro stinco di santo!
Una nostra fonte verificata ci ha informato anche sul motivo per cui egli stava creando il caos nelle città piu importanti del Mare della Luna: essere visto come campione dalla sua divinità devota! lascio a voi le opportune considerazioni su quale possa essere visti i dettagli della vicenda.
Vi riporto direttamente uno stralcio dell avviso che circolò tra le capitali in quel periodo:
Grazie all'intervento degli stessi avventurieri da lui "denunciati" in precedenza, tale traffico è stato portato a galla e fermato
prima che potesse causare ulteriori problemi. Danther ha cercato la fuga ma è stato fermato dalle guardie
di Mulmaster: nello scontro che è seguito il mercante ha perso la vita insieme a diversi abitanti del villaggio che la
sua famiglia gestiva. La taglia sui suddetti avventurieri è stata stralciata e la città di Mulmaster ha porto scuse ufficiali.
Le città di Hillsfar, Tenthia e Melvaunt, d'altro canto, ringraziano pubblicamente l'operato di queste coraggiose persone.
Ah signora "lo sa a mio cugino", deve lavarsi la bocca col sapone prima di parlare ancora della nostra Cara Gilda di Eroi, e continuare a tenere alto il consumo di trucchi per tenere nascosta la vergogna per aver dato alito alle falsità di un Malavitoso.
La nostra strabiliante dama da salotto avra capito la lezione? io temo di no come non l ha fatto tutta Hillsfar stessa. Questa vicenda ci ha posto un sacco di domande sulla libertà di culto che vige nella nostra città..ma cosa accade se questa libertà mette in pericolo la vita stessa? bestie hanno portato il panico tra le nostre strade ed ucciso diversi cittadini solo per la bramosità di un individuo, nemmeno nostro concittadino...ed Hillsfar che fa? lascia che questo diventi un racconto per tenere buoni i bambini mentre giocano all ombra del tempio sacro al nostro Malfattore. Vi ricordate la zona nord della città
descritta all inizio dell articolo? bene, il luogo di culto è ancora li senza che nessuno si sia domandato se fosse il caso di ringraziare i suoi sacerdoti per il servizio svolto fino ad ora ed accompagnarli alla porta.
A voi miei cari lettori materiale su cui riflettere
la vostra Lady Allicent
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Eleint 1398 - Sezione Annunci
La sacerdotessa di Deneir Daphne Ellsworth, fondatrice della Voce di Hillsfar, e il mago e mercante affiliato alla Corporazione del Soffio di Drago Asher Hargrave, proprietario dell'omonima distilleria, sono lieti di annunciare le loro imminenti nozze, che saranno celebrate al santuario di Ilmater in fase di costruzione a Hillsfar. Al momento non è stata fissata una data per la cerimonia.
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Shadowdale è di nuovo tra noi
Sono passati otto anni dal fatidico giorno in cui il Faerun ha pianto la perdita di Shadowdale, la Valle delle Ombre, dimora di Elminster e di più d'una tra le Sette Sorelle.
Otto anni in cui ciò che rimaneva della vivace e gioiosa cittadina era soltanto un lago, talmente corrotto dal Reame Remoto da non permettere nemmeno agli animali selvatici di avvicinarsi.
Un cataclisma che si credeva irreversibile: famiglie spezzate avevano pianto i loro cari perduti, lasciando un vuoto non soltanto geografico ma anche nel morale di tutti coloro che lottavano contro la corruzione del Reame Remoto.
Se Shadowdale era caduta, che speranze potevano avere il resto del Cormanthor, il resto delle Valli? Come mai avremmo potuto mitigare le ondate di aberrazioni che infestavano, e infestano tutt'ora, le nostre foreste?
Eppure, a otto anni dall'evento che sembrava avere cambiato per sempre la conformazione delle Valli, un gruppo di eroi è riuscito a riportare Shadowdale sul piano materiale.
Non è stato facile, non è stato indolore, e gli effetti di ciò che è stato continueranno a riverberare negli anni: affrontando pericoli di ogni tipo, viaggiando nei piani per ritrovare ciò che li avrebbe aiutati, e seguendo il saggio consiglio di arcimaghi e studiosi, degli eroi non hanno esitato a mettere a rischio la propria vita contro la corruzione, contro il Reame Remoto, per la propria terra e per regalare alle generazioni future un mondo migliore.
Tra questi eroi ricordiamo Horva di Moradin, Jassin degli Oakstaff e Morwen delle Pietre Danzanti: un nano e due elfi, fulgidi esempi di coraggio, perseveranza e dal fatto che Hillsfar e il Mare della Luna tutto hanno soltanto da guadagnare dalla presenza di chi, a causa della propria ascendenza, fino a pochi decenni fa era ingiustamente scacciato. Ricordiamo Arya e Krugan della Gilda degli Avventurieri, Raphael di Sune, persone che non sono nate qui né tantomeno nel Cormanthor, e che ciò nonostante non hanno esitato a mettersi in prima linea contro un pericolo che sembrava più grande di loro.
Ma a tale missione, che forse qualcuno avrebbe addirittura definito "suicida", ha partecipato anche un figlio di Hillsfar, un cittadino nato e cresciuto qui, un mago di grande potere e incredibile devozione non solo a Hillsfar, ma alla magia stessa: Asher Hargrave, della gilda dei Maghi, che non ha esitato un attimo nell'affrontare pericoli inimmaginabili affinché non solo Shadowdale potesse essere libera, ma Hillsfar stessa potesse prosperare, in un mondo che possa respirare un po' più facilmente. Una missione e dei pericoli che posso dire di avere avuto l'onore e il privilegio di condividere con lui, e con tutti gli altri eroi che hanno contribuito a salvare Shadowdale.
Purtroppo, come anticipavo, il ritorno di Shadowdale non è esente da conseguenze: la Valle è rimasta per otto anni immobilizzata e sospesa nel tempo, e la Shadowdale che oggi è di nuovo tra noi è - a tutti gli effetti - la stessa di otto anni fa. Otto anni in cui il tempo si è fermato, in cui noi abbiamo pianto i suoi abitanti, ma per loro - per loro non è passato che un momento.
Si tratta di un fenomeno che non ha precedenti nella storia; gli abitanti di Shadowdale avranno bisogno di tutto il loro coraggio e la loro resilienza per superare una difficoltà così importante, ma sono certa che ce la faranno - come ce l'hanno sempre fatta.
Intanto, oggi ne celebriamo il ritorno.
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Myrtul 1399
Discorso sulla schiavitù
di Daphne Hargrave
Cari lettori, è giunto il momento - fin troppo a lungo rimandato - di esprimere pubblicamente il mio pensiero sulla schiavitù, una pratica radicata nella legge e nella cultura di Hillsfar. Come i lettori sapranno, sono nata e cresciuta a Procampur, nella Distesa - una città che rifugge la schiavitù, a tal punto che ogni schiavo condotto in città viene automaticamente considerato libero. Nel Faerun, moltissime città e regni prosperano e si arricchiscono senza ricorrere alla schiavitù - Waterdeep, Neverwinter, il Cormyr, il Tethyr, e le città della Distesa come la già citata Procampur, Raven's Bluff, Tantras.
E' mia opinione che, come società, dovremmo porci una domanda fondamentale: in base a quale diritto ognuno di noi può dirsi giustificato nel rendere schiava un'altra persona? Se A può provare, a rigor di logica e oltre ogni ragionevole dubbio, di poter legittimamente rendere schiavo B, perché B non potrebbe utilizzare le medesime argomentazioni, ribaltandole per provare che, in vero, è lui a potere trarre in schiavitù A?
Potreste dire, dipende dalla provenienza - A è di Hillsfar, e B è uno straniero. E' il luogo in cui si nasce a renderci superiore a qualcun altro, dunque? Badate bene: chiunque potrebbe decidere che un individuo non nato nella propria città meriti di essere ridotto in schiavitù.
Forse vorrete parlare di intelletto, di istruzione. Sostenete che le persone di intelletto superiore possano trarre in schiavitù quelle di intelletto inferiore? Di nuovo, prestate attenzione. In base a questa regola, sareste voi ad essere schiavi del primo individuo che incontrerete, che abbia un intelletto superiore al vostro.
Forse vogliamo parlare di denaro; sostenete che le persone più ricche, con maggiori possibilità, abbiano il diritto di trarre in schiavitù quelle più povere? Significherebbe per voi la possibilità di essere resi schiavi da chiunque sia più ricco di voi.
Un'argomentazione che ho sentito sovente è quella che sostiene che gli schiavi, a Hillsfar, vivano meglio di come non faccia la povera gente in altre parti del Faerun - una vedova a Waterdeep, un mutilato a Neverwinter, un indigente a Suzail, per fare degli esempi. Al di là del fatto che ciò - come spiegherà meglio il paragrafo successivo - è estremamente dipendente dal buon cuore del padrone, e nient'affatto una garanzia, quale città può dirsi prospera e ricca se per proteggere i propri abitanti dall'indigenza deve ridurli in schiavitù? Sarebbe come dire che un individuo trasformato in pietra se la passi meglio di uno che soffre la fame, non essendo il primo ormai più toccato dalle necessità materiali: tecnicamente vero, eppure nessuno suggerirebbe di ingaggiare un esercito di maghi per trasformare la gente in pietra, come rimedio per una carestia.
La legge di Hillsfar, direte voi, protegge gli schiavi: non possono essere uccisi né mutilati, e per il padrone è obbligatorio fornire loro vitto e alloggio "adeguati" (anche se non è precisato cosa ciò voglia dire), e mezza giornata di riposo ogni dieci giorni.
Eppure, nessuna legge stabilisce che gli schiavi non possano essere picchiati e sottoposti a sevizie fisiche - basta che non abbiano una mutilazione permanente.
Nessuna legge stabilisce che gli schiavi non possano essere oggetto di violenza carnale.
Nessuna legge stabilisce che gli schiavi non possano essere condizionati mentalmente, insultati, degradati giorno dopo giorno finché non smetteranno anche solo di vedere la libertà come qualcosa di possibile.
Nessuna legge stabilisce che abbiano diritto ad avere una famiglia, anzi - i figli delle schiave sono anch'essi schiavi, e come tali possono essere venduti e separati dalle loro madri.
Nessuna legge stabilisce che abbiano diritto alla dignità di un nome.
Gli schiavi possono essere addirittura regalati, costringendo coloro che aborriscono questa pratica a farne parte, proprio come è successo a me. Sebbene la mia provenienza - così come la mia posizione su questo argomento - non siano mai stati un segreto, mi sono ritrovata - contro la mia volontà - ad essere proprietaria e responsabile di due schiavi, sottoposti non solo a un forte condizionamento mentale (perfettamente legale) e a un incanto volto a piegarne ulteriomente la mente (anche questo, perfettamente legale), ma anche privi della più banale dignità che ci distingue dagli animali, quella di un nome: per proteggere ciò che rimane del loro decoro e riservatezza, dirò solo che a loro sono stati imposti nomi di oggetti, e che tale è il modo in cui sono stati privati di ogni volontà propria che, seppur invitati ripetutamente a farlo, non hanno voluto indicare - o scegliere - un altro nome per riferirsi a loro stesso. Tale è il modo in cui è stata inculcata in loro una vita di servitù, che quando - non volendo sfruttare il loro lavoro e la loro persona - ho rifiutato di assegnare loro degli incarichi, hanno iniziato a soffrirne e a ferirsi fisicamente.
Direte voi, ma non tutti i padroni trattano così i loro schiavi. Anzi, sono convinta che la maggior parte di coloro che, tra i lettori di questo giornale, possiedono schiavi siano inorriditi all'idea di negare loro un nome, all'idea di violarli nel corpo e nello spirito. Eppure, tutto ciò che ho descritto è avvenuto alla luce del sole, nella legalità. Quando si dà ad un individuo il potere di rendere schiavo un altro individuo, di renderlo alla propria mercé, non si può prevedere a priori cosa farà con tale potere. Ogni gentilezza, ogni premura che riceverà non sarà risultato di un diritto ma dell'aleatoria volontà del padrone.
Direte voi, allora basterebbe dare ulteriori diritti agli schiavi. Ma dare agli schiavi tutti i diritti delle persone libere - diritto di scegliere il proprio nome, il proprio mestiere, i propri affetti, diritto all'integrità fisica e mentale - non significherebbe forse renderli liberi?
Se c'è una cosa che i miei anni a Hillsfar mi hanno insegnato, è che il problema della schiavitù è di difficile soluzione. Dal punto di vista meramente economico, non è certo possibile dire agli abitanti di Hillsfar "Vedi quel bene che hai comprato legalmente? Te lo toglieremo, senza alcun risarcimento" - né sarebbe possibile per le casse cittadine risarcire ciascun padrone. Dal punto di vista sociale, gli schiavi liberati si troverebbero improvvisamente per strada, privi di una casa e dei mezzi per sostentarsi - privi di una quotidianità che, per quanto sbagliata e priva di libertà, molto spesso rappresenta l'unica che conoscono. Tuttavia, una soluzione va trovata.
Ho visto con i miei occhi schiavi rifiutare l'offerta di essere liberati, preferendo tornare da un padrone che li picchiava piuttosto che esporsi all'incertezza, ai rischi di una vita da persone libere. Ho visto schiavi così spezzati nella mente e nella volontà da non volere nemmeno la libertà. Si tratta dei frutti di un albero malato che vede alcuni individui prevaricare sugli altri per diritto di nascita o di conquista, non per crimini, non per meriti. E quando l'albero è malato, è necessario abbatterlo.
E se non è possibile abbatterlo tutto in una volta, si possono almeno fare dei passi avanti: garantire la libertà ai figli e alle figlie di schiavi, impedire la vendita e l'importazione di nuovi schiavi. Non sarà ideale, non sarà immediato, ma sarà indubbiamente un passo nella giusta direzione.
La schiavitù a Hillsfar è una tradizione, così come lo è stata la Grande Legge dell'Umanità sotto Maalthiir; e così come ci siamo liberati di quest'ultima, dobbiamo adesso porre il nostro sguardo verso la prima. Non sarà semplice, non sarà immediato e indubbiamente ci sarà la necessità di un periodo di transizione; ma bisogna iniziare a percorrere questa via, affinché Hillsfar possa prendere il posto che le spetta tra le grandi metropoli del Faerun, al pari di Waterdeep, Suzail, Neverwinter.
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