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[Sturm Greif] Come Folgore dal cielo.
#9
IX

«Dunque signori miei! Ancora poche decine di minuti e saremo accostati alla nostra preda. State pronti con i rampini e le passerelle. Anche quest'oggi i Ruathen ci apriranno gentilmente la strada. Senza ovviamente togliere nulla a te mia dolce de la Muerte» il Capitano Morgan, nonostante avesse saputo parte della loro storia, provava uno strano gusto personale nel definirli ancora ruathen. Il suo tono, così come il suo attento sguardo, mutava in uno più meschino e provocatorio.
Erano tutti accovacciati dietro la balaustra di spesso legno di quercia. Tutti in rigoroso silenzio, con le armi sguainate, pronti per un violento e veloce arrembaggio.

Il bersaglio era un altro brigantino che fungeva da mercantile: l'Albatros. Il suo capitano, un tale di nome Roland, era un uomo molto ardito, che sfidava il Mare Senza Tracce senza l'ombra di una scorta. Il Capitano Morgan aveva sentito dire che era sorprendentemente ricco, che avrebbe potuto permettersi addirittura un galeone armato di tutto punto con innovative macchine da guerra naniche e gnomesche, ma che, nonostante il suo proficuo fatturato, preferisse percorrere le sue rotte con quel brigantino solitario, sguarnito di qualsivoglia protezione.

Il Capitano Morgan aveva deciso che era l'ora di accaparrarsi il bottino del capitano Roland. Aveva seguito una rotta specifica affinchè potesse riuscire ad intercettarlo.

«Mi raccomando Sturm, come l'ultima volta, tieniti dietro di me e Erlend. Abbatti chiunque riesca a passare tra le fila. Come un muro di scudi, chiaro? Carichiamo, combattiamo, trasciniamo nella folla. Trucidiamoli» Ffolk non tradiva alcuna agitazione, anzi, era chiaro fremesse dalla voglia di far piombare il suo nuovo martello a stampo rettangolare sulle costole o la testa di qualche sfortunato. Erlend si era rasato il capo ai lati, a pelle, lasciando un ciuffo ribelle e selvaggio nel bel mezzo del capo. Una belle cresta da gallo cedrone.

Poco più in là rispetto a loro, Bell de la Muerte affilava la sua micidiale ascia bipenne. Era una mezzorca slanciata, più alta di Ffolk. Temibile quanto lui. Aveva svariate cicatrici, una peculiare sul volto che le attraversava per verticale lo zigomo destro, fin sopra l'occhio. Sturm la fissò e lei parve percepirlo poichè alzò quel suo sguardo da predatore, puntandolo di rimando contro di lui. Aveva due occhi quasi del tutto bianchi. Il volto verdastro presentava un semplice tatuaggio tribale rosso, in diagonale, stilizzato poco prima con del sangue nemico mantenuto liquido.
Sturm deglutì. Quell'orchessa doveva essere una prescelta di Hela.
Scosse il capo, sospirando e attese che la Maelstrom si avvicinasse ancora all'Albatros.

[Immagine: 30tgtmx.jpg]

Il Capitano Morgan era in piedi, insieme a pochi altri brutti ceffi, dall'espressione stanca e annoiata. La donna capitano dava le spalle al resto della ciurma nascosta, stava ritta con le mani ai fianchi, la splendente scimitarra appesa tranquillamente al fianco, in rigorosa tenuta da corsaro. Aveva dato ordine di innalzare la bandiera con le effigi di Waterdeep non appena ebbe avvistato il bersaglio. L'Albatros aveva rallentato la sua andatura.


«State pronti» mormorarono tra loro i membri dell'equipaggio della Maelstrom.
[Immagine: Webp-net-resizeimage.png]
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RE: [Sturm Greif] Come Folgore dal cielo. - da cotoletta - 18-09-2017, 01:35

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