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[Sturm Greif] Come Folgore dal cielo.
#40
XL

Aveva deciso di attuare la stessa strategia dello scorpione anche se il ronzare costante degli insetti rendeva il tutto molto più difficile. Rimanere in pazienta attesa fu una sofferenza ma alla fine lo scorpione si mosse. Passo dopo passo l'animalaccio s'avvicinò inerpicandosi di nuovo sul volto del giovane.
Percorse un breve e lento tragitto. Dalla tempia si mosse sull'occhio chiuso, poi sul naso ed infine scese sulla bocca.
Fu allora che Sturm spalancò la bocca per poi richiuderla subito con un sonoro schiocco, strappando via la coda dello scorpione. Questo rimase appeso alla faccia del ruathen con le proprie zampe a tenaglia, chiudendole e facendo zampillare un pò di sangue. Sturm urlò dal dolore ma si costrinse a non dimenarsi troppo per non farsi scappare la preda.
Sputacchiò per liberarsi del resto della coda dell'aracnide, quindi scosse la testa in maniera tale da far finire l'animale nella bocca. Grugniva ed ansimava ad ogni scossa, ruggendo di dolore ad ogni pinzata dello scorpione che incideva la carne e la portava via a piccoli frammenti.

Alla fine però lo scorpione cadde preda dei denti che lo schiacciarono, fino a tritarlo e farlo diventare una massa pastosa informe.
Sturm masticò cercando di respingere la repulsione di vomitare bile. Era a digiuno chissà da quanto che diamine poteva mai vomitare se non la propria anima? Sicuramente dopo aver ingurgitato parte dello scorpione avrebbe sofferto la febbre e ancor più deliri.

D'improvviso un bramito squarciò l'aria. Un verso che Sturm trovò rassicurante e alquanto speranzoso. Ma proveniva da dietro la nuca, a qualche metro da lui.
«Dai bello! Vieni qua! Continua bello dai... dai» il battito del cuore accelerò talmente tanto che a Sturm sembrava di vedere i granelli di sabbia vibrare ad ogni pulsazione del cuore. Il respiro si fece più affannoso nella bruciante attesa di rivedere un maledettissimo cammello che poteva significare una sola cosa: salvezza.

«Non te ne andrai da qui. Morirai solo, lentamente, di stenti. Brucia. Che l'oscurità di colga!»
Ancora Majuk.
Sturm volse il capo di lato per squadrare quell'ennesima allucinazione ma l'oscurità lo colse veramente.
Potè vedere con la coda dell'occhio la tiefling alzare un piede e farlo ricadere sulla sua testa con forza.
L'oscurità esplose in tanti piccoli cerchi colorati, un dolore incredibile s'irradiò dalla nuca fino a tutta la testa.

E i sensi vennero meno, ancora una volta.
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RE: [Sturm Greif] Come Folgore dal cielo. - da cotoletta - 21-12-2017, 17:12

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