Solo qualche anno prima, alla giovanissima mezzorca pareva essere crollato il mondo addosso.

La sua tribù annientata e lei salvatasi per miracolo.

Non aveva trovato nulla di meglio se non recarsi in terre umane e sfruttare la sua forza, quella che l'aveva resa una femmina più unica che rara. 

Ed a un certo punto era arrivata a Hillsfar, aveva conosciuto un bruto dai modi che gli ricordavano così tanto un maschio orco, uno di quelli il cui tocco le mancava così tanto... e guarda caso era un mercenario.

Non volendo rivelarsi, aveva inventato un passato fasullo, da schiava... in una città che aveva visitato ma in cui nessuno l'aveva tenuta prigioniera. Chi poteva contraddirla, dopotutto?

Ora era circondata da compagni bizzarri... una stramaledetta elfa impicciona e altezzosa, e una mezza elfa che le stava appiccicata come una piattola, tanto svampita da lasciarla contemporaneamente irritata e perplessa. Ma per ora le andava benissimo così, i soldi arrivavano in quantità e se poteva imparare da questi individui... meglio così, le sarebbe servito per il futuro.

Aveva dovuto ingoiare bocconi amari aiutando persino gli ORECCHIE A PUNTA! Ma guadagnava comunque in rispetto ed aiuto.

Ora le sue giornate erano piene come non mai, si allenava con quel Darry, la mezza elfa Lanè le stava facendo imparare a leggere e scrivere...

... e ora lavorava persino come buttafuori per quel Lucas, quel gustoso mezzorco gestore della locanda al porto. Ahkkra si mise a lavorare per lui quando poteva, non ne aveva bisogno ma la possibilità di stare vicina a quel maschio era quanto di meglio osasse sperare per ora...

Prese dimora alla locanda, e ogni fine giornata difatti la mezzorca non mancava di ammiccare invitante verso il suo datore di lavoro, avendo sempre premura di lasciare la porta socchiusa per lui.

Una lettera scritta elegantemente viene lasciata in locanda per il nano.

Salve Tharmyr!
Con i Lupi di Ferro stiamo organizzando una spedizione archeologica per conto della Gilda dei Maghi, visto che la zona in questione pare sia infestata dai drow ci farebbe piacere avere il tuo supporto, che ne pensi?
Un abbraccio,
Taylor

   La figura ammantata di nero se ne stava seduta in alto, su una sezione leggermente franata delle mura che proteggevano la città.
   Irraggiungibile dall’esterno ed estremamente complicato dall’interno.
   Se non eri abbastanza abile e stupido per arrampicarti su lungo le mura, certo.
   Lauro se ne stava appollaiato lì, sul camminatoio abbandonato, seduto; un ginocchio verso l’esterno, l’altra gamba a dondolarsi penzoloni dal muro sul vuoto sottostante.
   Circondato dalle scure merlature malmesse, respirava l’odore della polvere delle pietre e della vegetazione che cresceva a ciuffi tra i mattoni sconnessi e che si mescolava all’odore pungente della salsedine portato dalla brezza del mare che si levava da nord e lo raggiungeva lì, agitata, in alto.
   L’atteggiamento e la posa di un ragazzino che si rilassava sulla riva di un fiume.
   Se non fosse che quella non era la figura di un ragazzino, ma una persona adulta, stretta un’armatura di metallo e cuoio, avvolto in un mantello lacero, sporco di fango e di quelle che sembravano stinte macchie di sangue, una figura inquietante e repulsiva.
   Cosa che a lui piaceva da morire.
   Gli piaceva essere l’elemento fuori posto, il fastidio in una sala, il rumore in una conversazione; amava quella sensazione, il chiodo fuori posto nell’ingranaggio, l’insetto nell’olio, la mosca sul tuo bicchiere.
   Certo, pensò, tutto molto divertente finché la mosca o l’insetto veniva schiacciato.
   Cosa che stava per avvenire o sarebbe avvenuta a breve.
   Stava lì, seduto sull’orlo del vuoto dondolando il piede ed osservando con occhi sereni e soddisfatti i tetti della città tingersi di rosso nell’ora prima del tramonto.
   Era giunto in quella cittadina murata da poco, aveva conosciuto la gente giusta, aveva fatto incazzare la gente giusta e, forse, era già tempo di andare. Aveva fatto in questo modo così tante volte prima; giungere in un posto nuovo, racimolare qualche moneta, insultare gli idioti di turno e poi dileguarsi. Forse era il momento di rifarlo ancora.
   Oppure no?
   Non era mai tornato sui propri passi prima, non era mai tornato da dove era partito, ma ora si trovava lì, di nuovo nel Cormanthor senza sapere perché. Di norma non ci avrebbe pensato, di norma se ne sarebbe già andato e invece voleva restare un altro poco, perché?
   Immagino che vedere il sole sparire dal cielo per un anno possa spingerti a riconsiderare un mucchio di cose. Pensò.
   Forse sarebbe rimasto, forse avrebbe messo un'altra maschera oltre quella che portava in quel momento. Era il momento di giocare la parte dell’elfo buono e più moderato.
   Forse si sarebbe fatto pestare da qualcuno, giusto per dare una motivazione al suo “calmarsi un po’ ”, una spiegazione al suo comportamento più umile e rispettoso.
   Avrebbe richiesto tanto ma aveva la sensazione che qualcosa di molto divertente sarebbe capito, non subito e avrebbe dovuto aspettare molto.
   La maschera di Lauro si increspò in un sorriso.
   Ma per lui, il tempo, non era mai stato un problema...

Gilda dei Maghi di Hillsfar
Membri: 200, effettivamente in città e frequentanti un centinaio (60% maghi - 25% stregoni - 15% altro; 40% livelli compresi tra 1 e 3; 30% compresi tra 4 e 7; 20% compresi tra 8 e 10; 10% livello 11+)
Gerarchia: per lo più rigida
Allineamento: tutti
Segretezza: nessuna
Simbolo:  una stella a otto punte che simboleggia le otto scuole di magia

Storia 

La Gilda dei Maghi di Hillsfar si configura come uno dei pilastri accademici e culturali della città; fondata qualche decennio dopo la fondazione della città, anche grazie ai legami con la corte elfica, nel corso del tempo ha attraversato moltissimi cambiamenti: luogo di aggregazione sociale e culturale di elfi, mezzelfi e umani prima della Ritirata, in seguito alla stessa ha perso parte del prestigio che derivava dalla sua multiculturalità, pur rimanendo essenzialmente l'unica fazione "buona" della città sia nel periodo di caos e corruzione precedente al 1357 CV, sia dopo la presa del potere di Maalthiir, che però ha avuto l'effetto di costringere tutti i non umani a lasciare la gilda.

La precedente rettrice della gilda era una maga di nome Glinda Scatterstar; circa 15 anni fa, Glinda è scomparsa e dopo circa un anno si è presentata alla gilda sua sorella Girella, che dopo qualche iniziale attrito con i membri più anziani ne ha preso il posto con l'approvazione di tutti. Alcuni in realtà pensano che Glinda abbia finto la propria morte e sia tornata come Girella, ma non ci sono prove al riguardo. Girella ha guidato la gilda in modo sostanzialmente analogo alla sorella; nel tempo, però, l'organizzazione ha iniziato ad allinearsi sempre di più alle politiche cittadine, accogliendo membri sempre più vicini alla politica dell'occupazione Zhent, e non distanti dagli ideali di Maalthiir. Ufficialmente la gilda continua comunque a professare una spiccata neutralità di fronte alla politica della cittadina, e all'interno della gilda non è consentito discutere ufficialmente di politica. Sebbene adesso l'ammissione dei non umani sia consentita, o quantomeno non vietata, la stragrande maggioranza dei membri è comunque umana - riflettendo la popolazione della città.

Organizzazione

La gilda è organizzata in modo rigidamente gerarchico in base alla cerchia padroneggiata dai vari membri; i membri che padroneggiano le cerchie più alte hanno accesso a laboratori, uffici, sezioni della biblioteca più estese rispetto ai membri che padroneggiano le cerchie più basse. Vi sono però altri modi per ottenere prestigio all'interno della gilda, come ad esempio decidere di prendere sotto di sé un apprendista, svolgere servizi per la gilda e gli esterni (a pagamento - es. creazione di bacchette od oggetti magici) oppure ricoprire un compito specifico necessario al funzionamento della gilda - bibliotecario, responsabile dei laboratori, etc.

La gilda non organizza corsi formali di magia, sebbene occasionalmente vi siano seminari o lezioni magistrali organizzate dai membri nell'aula magna - ad esempio, per presentare i risultati di una ricerca oppure un nuovo incantesimo inventato. Tuttavia, è consuetudine che i membri più anziani e capaci prendano sotto di sé - se lo desiderano - uno o più apprendisti a cui insegnare l'Arte.

Affiliarsi alla gilda

L'affiliazione alla gilda costa 100 monete d'oro (PO) l'anno, e permette di godere dei seguenti benefici:
- accesso ai laboratori e alle biblioteche adeguate alle proprie capacità magiche
- possibilità di usufruire della foresteria e dei pasti per chi si ferma in città solo qualche giorno (privilegio da non abusare), vitto e alloggio per chi svolge anche funzioni per la gilda (vedi sopra)
- possibilità di scambiare incantesimi con gli altri membri della gilda; dato un incantesimo di cerchia N, vi è il (100-N*10)% di probabilità di trovare qualcuno alla gilda che sia disposto a scambiarlo con un incantesimo di pari livello. (Tira il DM; non è possibile ritirare per lo stesso incantesimo)

A coloro che si affiliano alla gilda viene data una spilla con il simbolo della gilda e il proprio nome inciso; le spille sono rosse per i maghi, blu per gli stregoni, viola per i bardi, nere per i warlock (estremamente rare). Per ogni cerchia conosciuta dal membro, una delle punte della stella è di colore argenteo. Per i membri (rari) che conoscono la nona cerchia, la stella argentea ha un ulteriore bordo dorato. 

Se il membro ricopre una specifica carica all'interno della gilda - ad esempio bibliotecario - al centro della stella viene inciso un piccolo simbolo, es. un libro per i bibliotecari e così via.

Non avendo piu avuto notizie della su amata, Darry chiese ad Eric di inviarle un messaggio mentale.
Quella sera, sapendo che aveva il limite di sole 25 parole, si mise a studiare la frase migliore da poterle recapitare.

Per il DM, Echo, Ruaryl, Luth, Darry e gli altri interessati. Quando ci sareste?

Per Ahkkra, Taylor, Lauro, DM Q e chiunque si voglia unire
Domani sera sareste in caso disponibili?
Altrimenti scrivete pure le vostre disponibilità qui sotto!

*un ragazzino porta la lettera a stef*

Salute Stef Ghevan,

sono Morgan Jacks, cantore e sacerdote di Valkur,
vorrei prendere un appuntamento con voi in quanto membro della gilda dei pescatori. Potrete rispondere questa missiva trovandomi o al porto o alla locanda il Diamante nel Letame.

Morgan Jacks
Cantore del Possente

osserva la lince le luci del fuoco...
la caverna rifugio ne è illuminata...
le pelli ambrate ne assorbono il calore...
mentre il giaciglio attende colui che ricerca ristoro...
un sospiro lento esce dalle narici..
mentre osserva la compagnia distendersi affianco a lei...
un ultimo sguardo prima di perdersi nell oblio...
l avrebbe vegliata anche questa volta..
come ogni notte da molte lune...

guarda lince il volto del tasso..
mentre esso si distende piano...
perdendosi nel sonno piu profondo...
tutto tace...
tutto immobile...

la mente attenta lo osserva in ogni piccola piega..
la memoria riporta agli occhi le immagini di qualche giorno prima...
nelle narici aleggia ancora il profumo dell incenso...
lui inchinato di fronte a lei..
mentre le sue mani offrivano a lei il suo favore..
il potere del cielo stellato...
la luce colma di speranza...
ricorda lince la confessione in ogni suo passo...
la pelle si scuote appena al ricordo..
la signora onirica era li...
come lo è adesso nella sua mente..
il corpo lo sapeva bene...
lo percepiva allora come adesso...
la luce invase il mezz elfo in cerca di risposte...
che arrivarono inaspettate ...

un fiore non sboccia prima del giusto tempo
neanche se lo implori
neanche se provi ad aprire i suoi petali
neanche se lo inondi di sole
la tua impazienza 
ti spinge a cercare la primavera
quando avresti bisogno solo
di abbracciare il tuo inverno

distrutto il tasso piega il suo volto alle parole della lince...
il dispiacere pervade anche l animo della giovane..
ma ciò è inevitabile...
il suo posto non è piu quello..
e sospinti i suoi passi dal vento
esce in silenzio da quella che era fino
a poco prima il suo amato branco...

Quando finalmente il pericolo legato ai fantasmi fu risolto, il sacerdote tornò alla propria dimora, passando un po' di tempo con la sua compagna, parlandole dell'avventura appena vissuta e di qualche preoccupazione che rimaneva riguardo alle incognite non ancora risolte sul guscio legato al piano del fuoco e a chi potesse aver messo così tanto potere nelle mani del gigante.

L'indomani, dopo una nottata di riposo e tranquillità, andò poi dagli anziani per parlare del suo progetto per organizzare una festa all'insediamento.
Spiega che, visti i tempi un po' travagliati passati nella zona, vuole creare un momento più conviviale, lontano dai problemi delle città più grandi e che possa regalare un paio di giornate in cui potersi divertire.
Aggiunge che intende organizzare dei banchetti a base di pesce e prodotti delle coltivazioni locali, che pagherà di tasca sua, facendo arrivare quanto potrebbe mancare da Elmwood e chiedendo in questo caso se hanno già dei contatti di fiducia da cui magari fanno approvvigionamenti per i prodotti su cui l'insediamento non è autosufficiente.

Spiega poi le idee, per ora abbozzate e da definire, riguardo a giochi e gare, che saranno di svariato tipo per adattarsi sia agli adulti che ai bambini.