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Il viaggio a Sildeyuir non è andato come previsto, neanche lontanamente.
Tanto per cominciare, pare che gli elfi di Sildeyuir siano gli unici a preferire corazza e spada rispetto all'ostentazione di pelle nuda...il che non mi dispiacerebbe neanche particolarmente, se non fosse per il fatto che avevo fatto confezionare un abito per l'occasione, ed è stato tempo sprecato. Anche se ammetto che mi sarebbe piaciuto vedere Asher in quelle circostanze.
In secondo luogo, gli elfi sono stati estremamente sgradevoli. Ci hanno trattato come degli orchi, degli esseri inferiori, non c'è stato un solo sguardo amichevole in tutta la città per noi.
Non abbiamo neanche avuto il permesso di vagare per la città, siamo stati direttamente scortati alla biblioteca - e una volta lì, siamo stati anche approfonditamente controllati con la magia. Asher era estremamente a disagio per la faccenda, e neanche a me è piaciuto essere trattata così, come una criminale.
Se fosse stato un altro hillsfariano, avrei forse provato un po' di soddisfazione nel vederlo trattato come la sua gente ha per anni trattato gli elfi...ma questo Asher non lo merita. Nessuno di noi lo merita, in realtà, considerando i rischi enormi e la fatica enorme che stiamo correndo ANCHE per loro.
Per non parlare di quell'elfa che voleva appropriarsi del bastone di Jassin solo perché "la sua famiglia lo cerca da secoli"...lo vuole, e quindi dev'essere suo. Assurdo, con un'infanzia così prolungata, non riuscire a comprendere un concetto così semplice come la proprietà personale.
Una volta arrivati nella biblioteca, però...è lì che la faccenda si è fatta interessante. Non appena abbiamo aperto un libro, io e Asher siamo stati trasportati via. In un semipiano, penso il semipiano personale di Iggwilv, l'autrice del Demonomicon.
Il pavimento del semipiano era un cielo stellato, un gorgo sul soffitto sopra di noi...sei libri che fluttuavano al centro, e sfere intrise di potere, una per ogni dominio conosciuto e associato alle divinità del Toril.
Iggwilv ci ha rivelato cose che hanno cambiato sensibilmente le carte in tavola. Tharizdum non è né la sola né tantomeno l'unica preoccupazione adesso...al contrario. Il vero problema è il Portale Vivente, che a causa di Tharizdum è andato in pezzi...uno dei quali si trova attualmente nel Cormanthor, nella palude che ospita la tana di un drago nero.
Dobbiamo recuperare quel frammento e distruggerlo...ma non prima di averlo utilizzato per riportare Shadowdale, che a detta di Iggwilv è in stasi in un semipiano specchio, sul Piano Materiale.
Queste due azioni, insieme, daranno un significativo colpo all'influenza del Reame Remoto nel Cormanthor.
Mi sembra assurdo anche solo sperare di potere dare un contributo così significativo. Mi sembra incredibile pensare che Shadowdale potrebbe tornare, che le vite interrotte così tanti anni fa - in stasi - possano tornare nel Faerun.
Ma se succederà - e io farò tutto il possibile affinché accada, ovviamente - canterò questa storia, e farò sì che venga cantata, in ogni angolo del continente. Non mi interessa la gloria - non mi è mai interessata - ma mi assicurerò che vada dove deve andare. Mi assicurerò che diventi un piccolo mattoncino di una realtà nuova.
Ovviamente, non poteva essere tutto così semplice.
I nostri compagni non si sono accorti che Iggwilv ci aveva sostituiti con delle copie illusorie - pensavano davvero fossimo così silenziosi?!
E Iggwilv si è dimenticata di noi, lasciandoci nel semipiano che stava collassando su se stesso. Ho pensato che saremmo morti, l'ho pensato davvero. Ma...in quel momento, non avevo rimpianti.
Da quando Deneir mi ha concesso il suo favore, non provo paura nel senso stretto del termine. Questo non significa che non possa temere per la sorte altrui, preoccuparmi, provare ansia, disperazione, dolore, tristezza, angoscia.
Eppure in quel momento...beh, mi sarebbe dispiaciuto non riuscire a salvare Shadowdale, ovviamente, e lasciare a metà la faccenda di Danther. Ciò nonostante...ero serena. Aveva ragione Arya, possiamo morire in ogni momento e non voglio morire con dei rimpianti. Adesso non ne ho.
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E così ieri è stata una serata di segreti rivelati.
Asher mi ha detto cose che non affiderò neanche alla pergamena, perché tutto ciò che è scritto e destinato a rimanere, custodito a imperitura memoria nelle sale più remote dei templi di Deneir.
Non sono stata particolarmente sorpresa, probabilmente nei suoi panni non avrei agito in modo molto diverso. Ci sono dei mezzi che non possono giustificare nessun fine, dopotutto, e il mettere a rischio vite di innocenti rientra in questa categoria.
Tuttavia...siamo diversi, e so che verrà un giorno in cui questa diversità, come un nodo, verrà al pettine. Non è successo in sei anni, è vero, ma il futuro è incerto...specialmente quando ho accennato ai miei progetti futuri. Non potevo aspettarmi che li approvasse o che ne fosse felice, ovviamente, ma fa un po' sorridere vedere come due lati della stessa medaglia siano...così sospettosi l'uno nei confronti dell'altro.
Comunque, penso di avere ben chiaro come Nashan veda Asher. Non mi piace il fatto che sia disposto a usarlo quando gli conviene, quando serve la sua mente, per poi metterlo da parte perché "le sue priorità non sono quelle giuste".
Se si arriverà a quel punto - ed è comunque un "se" - e se Nashan solleverà il problema, allora so già quale sarà la mia scelta. Ho fatto mentalmente pace con il prezzo da pagare, ho preso la mia direzione e penso con la mia testa. Se le due cose saranno compatibili, bene. Altrimenti...andrà bene così, dopotutto ho ciò che mi serve nella vita.
Forse sono più fredda e disposta a sporcarmi le mani di quanto non dovrei essere, dopotutto. Non sono un'ilmaterita né una paladina. Combatterò il Reame Remoto e proverò con tutte le mie forze a salvare Shadowdale perché è la cosa giusta da fare, ma questo non significa che - una volta fatto tutto - non pro
E a tale proposito...forse Asher pensava di sconvolgermi con i suoi segreti, e alla fine è andata esattamente al contrario.
Anche qui, ci sono cose che non ho mai espresso ad alta voce, cose che non ho mai scritto. Ma rimango ferma in ciò che ho detto: nessuna relazione significativa può essere basata sulle bugie, sul dovere mentire per l'altro.
Tenere i segreti è un conto...mentire è un altro.
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Credevo che le cose non potessero mettersi peggio di così...ma evidentemente mi sbagliavo.
Siamo ricercati a Mulmaster, sulla nostra testa è stata messa una taglia per il tentato omicidio di Samus Danther e l'omicidio della sua guardia del corpo. E non abbiamo fatto niente di tutto ciò.
Sapevo che sarebbe stata una trappola...ma non immaginavo che Danther fosse disposto a uccidere due persone e a danneggiare la propria casa, pur di rovinarci.
Doveva prevedere che saremmo riusciti a scappare, lo scopo non poteva essere quello di ucciderci o catturarci...solo di rovinarci, come evidentemente ritiene che noi abbiamo rovinato lui.
Non credo che esistano parola per descrivere la rabbia che provo.
Continua a giocare con la vita delle persone come se fossero oggetti, continua a lavare le sue mani sporche di sangue facendosi passare per filantropo e brav'uomo - tutto quello che non è.
Non posso credere che abbia definito le persone che teneva nella sua magione "animali". Secondo Asher vuole solo insabbiare la vera natura di ciò che aveva imprigionato, ma io la penso diversamente...credo che li consideri davvero animali. Non umani. Non degni di libertà, rispetto, istruzione, di un futuro.
Ripensarci mi fa venire le lacrime agli occhi, lacrime di rabbia e di frustrazione. Ancora una volta, il nome degli Hargrave è stato trascinato nel fango. Ma così come l'abbiamo ripulito una volta, lo faremo di nuovo, fosse l'ultima cosa che faccio.
E Danther...Danther dovrà morire. Asher parla di rovinarlo come lui ha rovinato noi, ma questa volta non posso concordare. L'unica fine, per lui, è la morte.
Un giorno lo guarderò negli occhi e gli dirò di come meriterebbe di essere fatto a pezzi a partire dai piedi...di come meriterebbe ogni singolo taglio, ogni singola ferita, di come meriterebbe di urlare per ore, mentre tutte le parti del suo corpo vengono tagliate a una a una. Lasciando le orecchie per ultime, così che possa ancora sentire le sue stesse urla di dolore.
E poi gli darò una morte rapida, una lama nel cuore, senza torture né agonie. Non perché lui si meriti di meglio, ma perché noi siamo migliori di così.
Ma questo è un problema per il futuro. Adesso dobbiamo rimettere insieme i cocci di questa storia, per cercare di riprenderci la nostra vita e la nostra reputazione. Non credo che a Mulmaster ci riusciremo mai, ma francamente, Mulmaster può allegramente bruciare per quel che mi concerne. Hillsfar è ciò che mi preoccupa.
Abbiamo i bracciali...ma dobbiamo trovare il modo di collegarli in modo inequivocabile a Danther.
Abbiamo Jason e gli altri mannari...ma siamo nel Mare della Luna, e Danther non è l'unico a vederli come bestie, tutt'altro.
Dobbiamo aspettare Melinda e capire il da farsi, suppongo, e stilare un piano.
Io vorrei scrivere. Vorrei scrivere e gridare ai quattro venti la verità, perché è questo che insegna Deneir: l'alfabetizzazione, la parola scritta come baluardo di luce contro le malelingue che vogliono distorcere la verità.
Ma in questo momento la mia parola vale meno di niente, e anche Asher pensa che dovremmo essere cauti, e pensare attentamente a cosa scrivere.
Già, Asher.
Quando, di fronte a Danther - o a chiunque fosse la persona con cui abbiamo parlato - ha detto che conosce la schiavitù, e che non è in linea di principio contrario, mi sono sentita come se mi avessero accoltellato al cuore con un pugnale di ghiaccio.
A volte mi chiedo cosa sto facendo. A volte mi chiedo perché proprio lui. Non c'è una risposta razionale, semplicemente. Se Raphael la piantasse con i suoi giochetti, potrei chiedere consiglio a lui, ma ha deciso di fare lo gnoll e persiste nel negare di avere mai sguinzagliato Arya per fare avvicinare me e Uskail.
In tutto questo non c'è alcuna razionalità. Eppure non ci penserei due volte, se mai avessi la fortuna di essere posta davanti alla scelta che pensavo di desiderare, ma per ottenerla dovessi rinunciare a lui...sceglierei Asher.
Se dovessi scegliere un consigliere per Hillsfar, sarebbe lui.
E, adesso penso sia chiaro, ha sacrificato altrettanto per me. Questa storia...poteva tirarsene fuori. Poteva rifiutarsi. E non l'ha fatto, anzi.
L'unica cosa che non gli ho detto, l'unico segreto è quello in cui non penso di credere più.
Ma la libertà...la libertà è una canzone che risuona troppo forte nelle mie orecchie, e non so come conciliare queste cose. Dovremo trovare un compromesso, ma che compromesso si può trovare di fronte alle catene?
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15-04-2024, 15:22
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-04-2024, 15:23 da VivinC.)
<<Il concetto è che tu possiedi quella persona, ma non ne possiedi la dignità. Hai uno schiavo, che lavora per te.>>
<<Non credo che queste due cose siano scindibili.>>
<<Possono esserlo. Occorre lavorarci su.>>
Quando la ragione pianifica, il cuore se la ride. Non ci sono altre spiegazioni.
Per il resto abbiamo il biglietto da visita di un mercane, un omicidio misterioso da parte di una creatura con grossi artigli, e una flotta di uccelli da addestrare.
Mi toccherà parlare al paladino Drake.
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Come hanno fatto le cose a mettersi così male?
Non dormo più. Non mangio più. Sono consumata dai sensi di colpa. Dicono che la strada per i Nove Inferi sia lastricata di buone intenzioni, e a me sembra di starci scivolando dentro con entrambi i piedi.
Cosa abbiamo fatto?
Asher ha ragione. Abbiamo sbagliato tutto.
Abbiamo liberato il drago...il drago ha distrutto la villa...e ciò ha fatto sì che i prigionieri rinchiusi lì dentro, già torturati e sottoposti a sperimentazione, morissero di fame, stenti, fossero costretti a mangiarsi tra loro.
C'erano anche bambini.
Ogni volta che chiudo gli occhi, rivedo quelle scene. Rivedo le gabbie, gli estrementi, i cadaveri mangiati. Rivedo quel bambino, e non riesco a darmi pace.
Eppure...abbiamo sbagliato tutto, ma non posso dire che non avremmo dovuto farlo. Non posso dire che avremmo dovuto lasciare stare Danther. Quello che sta facendo è troppo pericoloso, troppo sbagliato, troppo dannoso.
Non posso neanche esprimere l'orrore che provo adesso, non posso neanche fermarmi un attimo a pensarci, perché dobbiamo risolvere la situazione prima che degeneri ulteriormente. E per questo devo essere lucida, pronta, razionale.
Devo ricacciare tutto dentro, almeno per il momento, e mi sta corrodendo dall'interno.
Comprendo perché i tyriti pongano così tanta enfasi sul punire i colpevoli. Sono colpevole - non importa quanto buone fossero le mie intenzioni, ho le mani sporche di sangue e devo pagare. Chiederò a Uskail di potere fare ammenda, troverò il modo.
Ma prima dobbiamo porre fine a ciò che Danther sta facendo, e riprenderci il nostro buon nome.
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18-04-2024, 13:58
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-04-2024, 14:00 da VivinC.)
Quest’onda enorme è già sopra di me
È grande e non sto respirando
Provo a sentire la mia voce che
Pian piano sta ormai crollando
Ma io so già
Che se vacillo e tremo
Chiunque saprà
Zittirmi, levarmi il fiato
Io voglio urlare
Forte come il mare
E tu non mi puoi fermare
Questa voce nessuno la spegne
Levarmi il fiato sofforcarmi
Non ti basta per fermarmi
Questa voce nessuno la spegne
Mi hanno cresciuta in modo ch’io fossi
Lì al mio posto e zitta
Ed è da prima che io nascessi
Che questa storia è scritta
Lo sai, se accetti non hai scampo
E tu non potrai umiliarmi così mai più
Io voglio urlare
Forte come il mare
Tu non mi puoi fermare
Questa voce nessuno la spegne
Puoi rinchiudermi
Tanto non mi importa
Non temo quella porta
Questa voce nessuno la spegne
Certo non mi piegherai
Nessuna gabbia fermerà
Le mie ali pronte per condurmi
E il mondo ascolterà
Quel che l’eco urlerà
Non puoi stare
Rinchiusa per sempre
È il tempo per volare
Questa voce nessuno la spegne
Levarmi il fiato e soffocarmi
Non ti basta per fermarmi
Questa voce nessuno la spegne
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E così, Danther è morto.
A quest'ora, Jassin e gli altri avranno già portato la testa ad Alakai, che presto avviserà le autorità di Mulmaster...troveranno il villaggio, le prove della fede di Danther e Nigel, e - si spera - la taglia sulla nostra testa cadrà. Il tenente ha anche promesso che ci darà il merito di avere risolto il problema della droga nelle diverse città, il che dovrebbe aiutare la nostra reputazione...
...ma Nigel è scappato. L'abbiamo sottovalutato, forse, ci siamo lasciati manipolare dai suoi giochetti fino all'ultimo.
E' stato un successo, ma un successo amaro. Troppe persone sono morte, e troppe ancora moriranno. Quanti soldati di Mulmaster cadranno contro i mannari di Westfir? E cosa ne sarà dei bambini?
Sono passati ormai cinque anni da quando Asher mi ha detto che non tutti i nemici si possono sconfiggere o uccidere, con alcuni bisogna solo convivere. Brucia ancora come la prima volta, ma nel caso di Nigel...non credo che sia vero. Non si può convivere con un cyrita. Bisogna solo portare pazienza, e un giorno arriverà il suo momento.
Abbiamo fatto tutto ciò che era umanamente possibile, dopotutto. Abbiamo avvertito le persone appropriate, evitato i danni collaterali al massimo delle nostre possibilità. Adesso bisognerà lasciare che le cose si sistemino da sole, e incrociare le dita.
Quanto a me ed Asher, ci siamo presi qualche giorno solo per noi. Abbiamo preso una stanza al Principe Stanco, credo che sia la locanda più costosa della città. Nulla che potessi permettermi, prima. Ma adesso...voglio semplicemente che abbia l'impressione migliore possibile di Procampur, per tante ragioni.
E' vero, al porto ci sono i mendicanti - ogni città ha una zona così, credo, anche Hillsfar dopotutto. Nelle mie mani non mancherà mai una moneta per chi ha bisogno, dopotutto chi mai si ridurrebbe a mendicare se non per estrema necessità? So che Asher non la vede così, crede ancora che la dedizione e la costanza possano aprire tutte le porte...ed è vero, ma solo se le proprie necessità primarie sono soddisfatte. Se ogni energia, ogni moneta serve a metterti un tetto sopra la testa e a pagarti il pane quotidiano, semplicemente non c'è abbastanza per tutto il resto, e anche studiare diventa un'impresa impossibile.
So di essere fortunata, da tantissimi punti di vista. Sono fortunata perché ho potuto studiare e diventare una sacerdotessa, perché ho dei buoni amici, e soprattutto perché ho Asher. Sarebbe bastato pochissimo, sarebbe bastato un minimo cambiamento nella mia vita affinché non avessi niente di tutto questo, e io non posso dimenticarlo.
Adesso è qui accanto a me, a dormire dopo tutte le fatiche che abbiamo affrontato, ed è semplicemente la cosa più bella che io abbia mai visto. Non potrei essere davvero più felice di così. E pensare che, stando a ciò che dice, se fosse dipeso da lui non avrebbe mai fatto il primo passo! Arya ci ha visto lungo, dopotutto. Vorrà dire che, se mai arriverà il momento, un anello dovrò comprarglielo io? Penso di essere un po' più tradizionalista di così, in realtà.
Dovremo goderci al massimo questi giorni, anche se so che uscire dalla camera richiederà un grande sforzo di volontà da parte di entrambi. Ma voglio mostrargli ogni angolo di Procampur, ogni cibo tipico, ogni vino, ogni tempio. Anche perché poi, quando torneremo a Hillsfar...ci aspetteranno altri problemi, altre fatiche.
La faccenda di Shadowdale è ancora da risolvere, e Jason e Reya sono ancora nelle mani di Zaat.
Ma oggi...oggi ci siamo solo noi due.
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Anche il frammento del Portale Vivente che si trovava nel Cormanthor è stato recuperato. Un'altra missione in cui abbiamo rischiato la vita, tutti quanti... specialmente Asher. Mi è mancato un battito del cuore quando il drago l'ha preso tra i suoi artigli.
Cos'è il coraggio, dopotutto? Io ricordo ancora quando, prima di Deneir, la paura mi paralizzava e il terrore dominava le mie azioni. Deneir mi dà la forza di affrontare il mondo a testa alta, di non lasciare che il panico mi tolga la voce o il respiro...ma posso ancora temere per la vita di chi amo. Posso ancora temere per il futuro.
Ancora una volta, siamo vivi. Più passa il tempo più siamo capaci, forti, più ci muoviamo come una cosa sola. Non mi riferisco solo a me e ad Asher, ma anche a tutti i nostri compagni.
Sbaglia a non fidarsi pienamente, sbaglia a pensare che ci sia disprezzo nei loro occhi. Abbiamo obiettivi diversi, e quindi? Ci supportiamo a vicenda superando le differenze.
E a volte, nel cercare di superarle, le differenze si finisce per appianarle. Asher stesso ha detto che, qualche mese fa, avrebbe lasciato gli schiavi nel sottosuolo a se stessi. Invece ha scelto la via più difficile, ha scelto di risalire a piedi invece che con un teletrasporto...e non l'ha fatto per me. L'ha fatto per se stesso, ed è questa la cosa più importante.
...non credo che abbia davvero capito, quando gli ho detto che verrà il giorno in cui venderò la Voce a una persona degna, che possa continuare ciò che io ho iniziato, per dedicarmi ad altri progetti.
Ovvio che aprire la prima Università di Hillsfar, la prima del Mare della Luna, mi piacerebbe. Competere con una grande capitale come Suzail è qualcosa che va oltre ogni mia rosea aspettativa. Ma sarebbe sciocco negare che un'università sarebbe anche...qualcosa di non controverso, non schierato. Qualcosa di adeguato, affinché le mie ambizioni non mettano i bastoni tra le ruote a quelle di Asher.
D'altra parte, lui scegliendo me ha fatto delle rinunce. Perché dovrebbe essere solo lui a dare qualcosa, quando posso farlo anche io?
Non mi pesa sapere che, un giorno, arriverà il momento di fare questa scelta. Anzi, se ci arriveremo vivi, sarà il mio più grande traguardo.
Adesso, dovremo recarci sui piani esterni in modo da recuperare dei materiali...e poi, se tutto andrà bene, Shadowdale sarà libera.
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Le cose continuano a muoversi, lente ma inesorabili, e con ogni frammento della nostra avventura, il giorno della liberazione di Shadowdale si avvicina sempre di più.
Siamo stati su Pandemonium, dove abbiamo rischiato la vita e bevuto...beh, lasciamo perdere che cosa abbiamo bevuto nello specifico.
Su Celestia, dove ha avuto il permesso di abitare un mago che cerca la redenzione - non con enorme successo, se devo essere onesta.
E così abbiamo ottenuto i due metalli che cercavamo, e con essi siamo tornati da Tharmyr a chiedere aiuto e consiglio.
Ci ha dato un dono per la capoclan di un villaggio sui monti Earthspur, un'ascia nanica di eccellente fattura e rara bellezza...ma il benvenuto che la capoclan ci ha dato mi ha fatto pensare che avrebbe preferito di gran lunga che a presentarsi fosse Tharmyr in persona, e non un dono.
Ma non è questa la parte più interessante! Pare che i nani di questo clan, quelli di Dwalrak e gli gnomi del sottosuolo siano intenzionati a costruire dei portali che collegheranno i tre insediamenti: l'oro di Tharmyr, i metalli dei monti Earthspur, e la conoscenza arcana degli gnomi.
Potrebbe essere un'occasione anche per Hillsfar, un modo per rendere più forte il commercio tra le varie città e rifornirla di metalli preziosi. Tutto quello che Asher e io avremmo potuto desiderare, insomma.
O per meglio dire, quasi tutto...perché quello che abbiamo trovato accompagnando Jassin alla ricerca di Nonno Albero è andato al di là di ogni nostra aspettativa.
E dire che Asher non voleva neanche venire! Quanto si sarebbe mangiato le mani, se alla fine si fosse tirato indietro perché pensava fosse qualcosa di poco interessante!
E' stata una scelta ardua. Siamo stati messi davanti alle pergamene di Nether. LE pergamene di Nether, in tutte le loro forme.
E non le abbiamo nemmeno toccate. Nemmeno sfiorate, nemmeno dato uno sguardo curioso.
Asher era tentato. E mentirei se dicessi che non sono stata tentata nemmeno io.
Ma gli dei hanno deciso di celare questa conoscenza per un motivo. Nemmeno Deneir ritiene che queste siano il tipo di informazioni che vadano diffuse e condivise. E cosa posso fare io, se non chinare la testa di fronte al volere degli dei?
Stando a ciò che dice Nonno Albero, neanche Elminster - davanti all'occasione - le ha lette. Se neanche un eletto di Mystra l'ha fatto, chi siamo noi per ritenerci al di sopra delle regole, al di sopra della conoscenza?
Ho visto negli occhi di Asher uno sguardo che non avevo mai visto prima. Anelava quella conoscenza. E la mia fiducia in lui non ha confini, so che non la userebbe male. Ma...alcune cose sono troppo per gli esseri umani, per ogni essere umano. Quelle pergamene hanno già causato troppo caos, troppo dolore, troppa morte.
Per quanto mi dispiaccia, è giusto che finisca così.
Quanto al resto...Asher ha accettato la mia proposta; ho lasciato a lui l'incarico di definire ogni dettaglio, perché a me onestamente non importa. Pensavo a Uskail, al nuovo tempio, se accetterà. Ma mi rendo conto che Asher possa preferire qualcosa di...più adatto alla sua ricchezza, alla sua personalità.
Vedremo.
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Shadowdale è stata salvata e riportata sul piano materiale, grazie a noi. Una grande vittoria, una che sono fiera di avere compiuto al fianco di Asher e dei miei compagni.
Adesso...sarà difficile per la gente che vive lì, suppongo, accettare di avere "perso" sette anni della propria vita. Chi aveva figli o persone care altrove li avrà ritrovati cresciuti, diversi. O...morti, c'è anche questa possibilità.
Ma è stata comunque una vittoria, e di questo dobbiamo gioire. Ne ho scritto sulla Voce, cantando le lodi dei partecipanti alla spedizione - ammetto di avere forse calcato un po' la mano con le lodi per Asher, ma ne è valsa la pena.
E Uskail è anche riuscito a inaugurare l'infermeria, grazie anche al nostro contributo - economico e non solo. Io e Asher abbiamo deciso che ci sposeremo lì. E' una scelta sensata e ponderata dal punto di vista sociale e politico - non solo nel tempio ci sarà una sala che riporterà i nostri nomi come finanziatori del tempio, ma contribuirà anche a cementare Asher come persona che si occupa dei "pesci piccoli", le persone più modeste, quelle che fino ad ora sono state ignorate.
C'è anche una ragione diversa, più emotiva se vogliamo. Il culto di Ilmater insegna che il matrimonio sia un'unione di due persone che si sostengono vicendevolmente e superano insieme difficoltà, avversità e dolori - e cosa più di ciò potrebbe descrivere il rapporto tra me e Asher? Ne abbiamo passate tantissime, e ne passeremo ancora molte.
Certo, non mi aspettavo che tra le "difficoltà e le avversità" ci fosse anche una cena di famiglia. I miei genitori, fratelli e sorelle sono arrivati a Hillsfar per il matrimonio, e naturalmente ho organizzato una cena per fare conoscere loro la famiglia di Asher - avvisandoli di non prendere l'argomento del padre, per nessun motivo.
Sua madre e Roland ci hanno presentato una lista lunga un miglio di persone a cui secondo loro non si può assolutamente negare un invito, tra cui...Zaat. Zaat! Ci rendiamo conto? Non credo di essere stata in grado di mantenere una faccia impassibile.
Per qualche ragione, sua madre era convinta che non volessi prendere il cognome di Asher - anche Talan pensava di punzecchiarmi e irritarmi dicendomelo, non so davvero da dove possa venire questa bizzarra idea, specialmente visto che per Asher non era neanche particolarmente importante e sono stata io a proporglielo. So quanto sia importante per Asher il suo cognome, e - anche se sua madre sembrava non ricordarselo - ho messo anche personalmente a rischio la mia vita per aiutarlo a riportarlo agli antichi splendori (e per riportarle a casa il figlio, ma ehi, non è una gara dopotutto). Niente mi rende più felice che condividere con lui una cosa per cui entrambi abbiamo lavorato così duramente e rischiato così tanto.
Mia madre...non mi ha detto niente, ma pensa che non l'abbia vista guardare Asher con aria da indemoniata toccandosi la pancia? Almeno li facesse a me, certi discorsi.
E come se non bastasse, Roland mi ha proposto di fare rientrare la Voce sotto il cappello delle "attività Hargrave". Evidentemente non deve averne letto nemmeno un numero, perché se l'avesse fatto, capirebbe che è un'idea assolutamente terribile. Tanto più che nemmeno Asher voleva mettere il suo nome su un'eventuale tipografia, quando pensavo di espandermi. Se Asher non lo desidera, che diritto ha suo fratello di proporlo lui stesso? Tra l'altro, prima o poi la Voce dovrò venderla, probabilmente. Lo so, lo capisco, e me ne sto facendo una ragione. Rimarrà la scuola, suppongo, magari anche un collegio o un'università come a Silverymoon.
E vogliamo parlare di Aveline? Asher me l'ha sempre descritta come una ragazza forte e determinata...com'è finita tra i suniti? Forse ha dovuto mettere troppa forza, fin da troppo giovane, e ora è stanca e vuole vedere solo il bello della vita. Mi ha chiesto di rinnovare le promesse al tempio di Sune, davanti a Raphael. Anche qua, ammetto di non avere avuto esattamente un'adeguata faccia di bronzo, e le ho detto che ne avrei parlato con Asher. Credo che preferirebbe bere di nuovo quel vino del Pandemonium piuttosto che accettare...ma allo stesso tempo, non credo avrà il cuore di dire di no a sua sorella.
Vedremo.
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