20-07-2023, 22:08
(20-07-2023, 01:38)Kickapoo Ha scritto:Dopo la lunga chiacchierata al tempio di Tymora, Erevan decide quindi di prepararsi a dovere.Indossa abiti eleganti e raffinati con un taglio semi-informale, il colore del tessuto è tra il blu notte e il viola cercando di dare alle sua figura un aria di mistero e fascino, raccoglie i capelli in una coda di cavallo tenendoli però mossi cosi da donargli un aria ribelle. Compra al mercato un profumo con note calde e sensuali, come vaniglia, muschio o ambra, quando è pronto quindi bussa alla porta e se viene accolto da Emelia le sorride raggiante.
[...]
Al termine quindi le porge l'invito per la festa e con un elegante mezzo-inchino, attende la reazione della donna.
Ad aprire la porta è in realtà un anziano servitore in livrea, dall'aria molto compita, che squadra Erevan dall'alto in basso, poi per sicurezza di nuovo dal basso verso l'alto, rimanendo evidentemente soddisfatto di ciò che vede: la richiesta di vedere la signorina Emelia viene accolta, ed Erevan viene accompagnato da una governante in un salotto molto ben curato, dal tocco evidentemente femminile. Viene fatto accomodare e gli viene servito da bere, chiedendogli di attendere che la signorina si sistemi adeguatamente per ricevere ospiti.
Uscendo dalla stanza, la governante borbotta qualcosa che suona molto come "alla sua età dopotutto non è che possiamo più essere schizzinosi".
Erevan aspetta. E aspetta. E aspetta ancora un po'. In tutto passa più di un'ora prima che la signorina Emelia si faccia viva, perché dopotutto le signore devono farsi aspettare.
Emelia è una donna tra i trenta e i trentacinque, ma probabilmente più vicina ai trentacinque. Non è brutta: ha una figura formosa, lunghi capelli neri raccolti in un'acconciatura elaborata, occhi castani e un viso simmetrico e regolare. Tuttavia, ciò che le impedisce davvero di essere attraente è l'espressione, annoiata e con l'aria di superiorità e disgusto di chi ritiene che gli altri debbano baciare il terreno dove cammina, e l'eccessiva ricchezza dei vestiti e dei gioielli, più adatti a una grande festa che a una chiacchierata pomeridiana.
Dietro di lei, seguendola con aria rassegnata, entra un'elfa piuttosto attraente, con i capelli d'argento. Tiene gli occhi bassi, e porta un collare piuttosto spesso al collo. E' vestita molto semplicemente con una tunica arancione scuro: il colore che probabilmente le sta peggio, e la scelta è probabilmente intenzionale, dal momento che l'elfa è sensibilmente più attraente di Emelia.
Quando Emelia entra nel salottino, squadra Erevan da capo a piedi, assottigliando gli occhi come cercando nel suo sguardo segni di noia, insofferenza, insoddisfazione per l'attesa. Se, come è prevedibile, non li nota...ci rimane male, facendo una piccola smorfia di disappunto.
Tuttavia, si presenta e con estrema cortesia offre da bere all'ospite - ovviamente è la schiava a versare da bere, prima di tornare in piedi all'angolo della stanza - e offre tutti i convenevoli del caso.
Ignora del tutto Morwen in veste di guardia.
Mostra un tiepido apprezzamento della serenata, anche se rimane un po' delusa quando si rende conto che alla canzone non corrisponde alcun dono materiale, e accetta con altrettanta tepidità l'invito alla festa - specificando che si aspetta che la sua presenza venga maggiormente apprezzata.