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I Ricordi e il Cristallo
#2
ELIONNA

La brezza soffia tiepida, facendo ondeggiare pigramente i rami degli alberi che circondano la radura, illuminata dall’argentea luce della luna.
In piedi sotto la chioma di un grande acero, illuminato a sprazzi dalla luce che filtra tra le fronde, vi è qualcuno: vesti in pelle e stoffa, seguono le curve di un corpo femminile, esile e non molto alto, le braccia intrecciate appena sotto al petto, vengono sfiorate da una lunga e spessa treccia che scende fin oltre i seni. Del volto non si distinguono con chiarezza i lineamenti, ma gli occhi brillano, guardando attentamente chi le parla.
L’elfa appoggia la schiena contro l’albero, tacendo, ai suoi piedi appoggiati tra le radici un arco e una lama racchiusa nel fodero.
 
Con lei è facile, non ho quasi bisogno di parole, basta solo uno sguardo, intuisce quello che sto per dire, come prevede la direzione in cui scarta il cervo prima di scoccare la freccia.
 
Elnae è in piedi, appena fuori dall’ombra proiettata dal grande acero, la luce della luna lo avvolge, mentre la brezza strattona col suo respiro il mantello. Tende la sinistra verso la figura nell’ombra, qualcosa di luminoso poggia sul palmo, o che forse solo cattura e riflette i raggi lunari.
Le parole di Elnae riempiono lo spazio tra i due, mentre lei con attenzione ne segue ogni gesto.
 
So di mancare a lei e alla mia famiglia, si sono chiesti cosa è successo al Tempio. Dovevo spiegare.
Avevo deciso di uscire dalle mura che mi proteggevano per conoscere meglio ciò che ci circonda e di riflesso conoscere me. Scopro che le lezioni sono dure, ma mi sia data lezione su quello che necessito e non quello che voglio.
 
Elnae tace, ripone la pietra nella tasca dove la custodisce. Lei rimane immobile, in silenzio per qualche attimo, poi si stacca dal tronco, cammina piano, avanzando verso di lui, uscendo dall’ombra. Le braccia intrecciate sulla vita si sciolgono, lei lo raggiunge e lo abbraccia, posa il suo volto nell’incavo tra il collo e la spalla.
Lui ricambia l’abbraccio, stringendola.
Sente le sue lacrime sulla pelle, l’odore forte della polvere di mallo dei suoi capelli. Il volto si rialza verso di lui, un sorriso sincero e due occhi bagnati di lacrime. Estremi che si incontrano.
 
Ha capito, che ti dicevo? Sa che mi serviva qualcuno vicino, con cui piangere la perdita e qualcuno con cui ridere per averti ritrovata.
 
Le strette si allenano, le mani di lei si posano sul petto di lui il sorriso si piega assumendo una piega volutamente antipatica, poi lo spinge indietro, infilando un un piede tra quelli di Elnae. “Giù“
La radura si riempie di risa, l’elfa è una sagoma contro le stelle e la luna, che si allontana per recuperare le sue armi.
“Dovresti accompagnarmi invece di poltrire li a terra, magari ti riesce pure di fare un centro con quei sassetti” il tono è deciso, quasi ruvido.
“Allora?”
 
Sapevo che l’avrebbe fatto. Ti assicuro che lo sapevo…
Credo di dovere una buona parte della mia pazienza a lei.

[Immagine: a44i9f.jpg]

Non piangere perchè è finito qualcosa, sorridi perchè accade qualcosa
Alyssa Azurflame

Zynira Ju'Ent

Brandi Feydove, Bardhin Pensionata
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I Ricordi e il Cristallo - da Pickwich - 29-06-2017, 16:14
RE: I Ricordi e il Cristallo - da Pickwich - 02-07-2017, 17:45
RE: I Ricordi e il Cristallo - da Pickwich - 11-07-2017, 19:14

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