Gentile sacerdotessa Annette,
vi scrivo per comunicarvi che mai, mai e mai più dovrà accadere che mettiate le mani addosso a mia figlia. Non mi interessano le vostre buone volontà, non mi interessa che facciate parte del clero di Torm, Tyr. Foste anche un dannatissimo arconte, non dovete mai più permettervi di mettere le mani addosso a mia figlia come a una volgare contadinotta.

Se avete qualche problema con il suo comportamento, comportatevi come la persona civile e adulta che dovreste essere e rivolgetevi direttamente a me, che sono suo padre e voglio certamente il meglio per lei. Non sto dicendo che abbia fatto bene a essere dove pare che l'abbiate trovata, ma certamente trascinarla per le strade di Ashabenford come una sgualdrina qualunque è un comportamento inammissibile.

Per questa volta, il vostro increscioso comportamento non sarà riferito né alle autorità né ai vostri superiori, ma se doveste ancora disturbare la mia preziosa bambina non esiterò a farlo.

In fede,
Linden Golkan

quando si va per venditori de sidro?
aho, mettete ggiù ddate.

Io faccio fatica questo venerdì, per il resto dovrei esserci più o meno tutte le sere

L'elfo, seduto su una roccia, osservava il grosso pipistrello cacciatore appollaiato qualche metro più in alto, sulla volta della caverna. 
Solo pochi minuti prima il pipistrello aveva tentato di azzannarlo, dopo aver emesso una specie di lugubre suono che avrebbe facilmente terrorizzato qualche malcapitato un pò meno esperto.   Amarthion , cercando di schivare gli affilati canini del cacciatore, era riuscito a calmarlo con gesti lenti e parlando con calma in silvano  (non era affatto convinto che gli animali comprendessero la lingua dei boschi, ma, dovendo scegliere, gli veniva istintivo usare quella per calmarli: non era artificiale e sgradevole come il comune e aveva qualcosa di più primitivo e naturale dell'elfico). Ed ora il grosso predatore se ne stava lì tranquillo, appeso a testa in giù alla volta della caverna, più interessato a catturare una pulce nascosta nella sua pelliccia che all'elfo che lo fissava qualche metro più in basso.

Era una creatura affascinante . Un predatore che dimorava nell'ombra e che faceva della paura la sua arma. Aveva un'apertura alare notevole ed artigli robusti che lo ancoravano alla roccia. Ma, visto così, ora che si era calmato, non era poi tanto diverso da un grosso topo alato. In modo sinistro e selvatico, anche quel pipistrello aveva della bellezza.
L'elfo era ragionevolmente sicuro che erano stati davvero pochi quelli che si erano soffermati a contemplare una creatura del genere: tra gli avventurieri andava di moda lo stile "prima ammazza e poi pensa". A volte era inevitabile, ma la maggior parte delle volte uccidere quelle creature era una crudeltà superflua ed inutile. Era facile far capire che un maestoso e fiero lupo aveva diritto a vivere, più difficile era far capire che lo stesso valeva per creature dall'aspetto più "malefico" e sinistro. Ma la scintilla di vita era la stessa.

Certo, richiedeva del sangue freddo: bisognava essere estremamente coraggiosi (o completamente folli) per tentare di calmare un grosso cinghiale che carica, un intero branco di lupi o un'enorme vipera furiosa.
Ma valeva la pena tentare, sempre. Una vita risparmiata era sempre preziosa. 

E, dentro di sè, Amarthion si era reso conto da parecchio tempo di sentirsi molto più a suo agio tra gli animali che tra gli umani: a volte sembrava più semplice per lui comunicare con un serpente, che con un essere umano. 
Guardò il taccuino dei suoi appunti: era pieno di note su come ammansire un'orsa con un cucciolo o cosa fare se si cade in un nido di vipere per errore. Note sulla struttura dei branchi di lupi ed annotazioni su dove trovare la tana di questo o quell'animale.

Forse, quelle informazioni potevano essere utili anche ad altri avventurieri. Non tanto per salvare loro la vita: per evitare che, a causa della loro superficialità o inesperienza, la togliessero ad altre creature. Sapeva che stavano lavorando ad un bestiario delle creature delle Valli, sapeva che Shedrimnes aveva una vasta cultura per quanto riguardava demoni ed aberrazioni, ma forse lui poteva fare qualcosa di diverso: poteva condividere con gli altri ciò che sapeva su cosa fare per risparmiare la vita alle altre creature, evitando di seminare morti inutili. Un "Manuale" sarebbe stato un termine eccessivamente pomposo ed impegnativo, ma forse un piccolo scritto con delle semplici note su come ammansire le creature più comuni poteva essere utile ai ranger delle Valli ed avrebbe contribuito a risparmiare qualche vita. Sicuramente c'erano ranger più esperti di lui in giro e l'aiuto di altri guardaboschi poteva essere utile in quel progetto, ma da qualche parte doveva iniziare.

Amarthion sapeva che l'effetto di quella sorta di ipnosi in cui era caduto il pipistrello sarebbe svanito presto ed il predatore l'avrebbe di nuovo attaccato, per cui lasciò il cacciatore a divorare in pace un millepiedi che aveva catturato e si avviò fuori dalla caverna.

Interessati:

Dm Ignem (ti ho mandato il pm con le richieste a Richard)
Davian
Vaghar
Darsa
Vizar
Schecht
più quelli che volevate coinvolgere di cui ognuno si occupa (leggasi Vizar contatta Julius)

Appena Ignem mi risponde vi aggiorno

*missiva inviata al Tempio di Ilmater a Waterdeep all'attenzione del Sacerdote Abel Leven*



Caro Padre e cara Madre,

mi auguro che questa missiva vi trovi in ottima salute e nel pieno delle vostre forze.


Dopo gli spostamenti, di cui vi ho raccontato nell'ultima lettera, sono ora giunto ad Ashabenford. Era una giornata piovosa quando a Naskell incontrai un giovane mercante proveniente dalle Valli. Raccontava di aver sentito di una rivolta in corso per spodestare quella che definì una tirannia.

Come si sa, i mercanti tengono sempre ad ingigarntire molto i dettagli dei loro racconti, ma io lo lessi comunque come un segnale.

Il mio compito come cerusico del villaggio era terminato. Albert e Nora, i signori che mi avevano ospitato amorevolmente, avevano anche appreso i rudimenti della medicina e potevano iniziare a cucare loro stessi gli infermi.

Il Piangente mi stava chiamando per lenire una sofferenza maggiore. Decisi quindi di partire di lì a poco.

Ed eccomi giunto ad Ashabenford, come dicevo.

La città è grande, ospita due Templi del Sofferente, in due quartieri molto diversi fra loro.

Ho conosciuto Fratello Ivor e Sorella Elaine. Il primo è un Pugno Sacro devoto a Ilmater e si prodiga verso il prossimo per assorbirne la sofferenza che vive, mentre la seconda è la Sacerdotessa del Tempio sito in un quartiere povero. Qui ha allestito anche una piccola mensa ed un'infermeria.

Con loro e presso di loro, mi sto prodigando affinchè le mie azioni possano fermare quell'emorragia di dolore che sono costretti a vivere molti abitanti della città.

Le azioni quotidiane sono umili, come nutrire i sentatetto o portare loro cure e medicazioni, ma come mi avete sempre insegnato Padre, la pianta si cura dal basso e per farlo bisogna inginocchiarsi.

Spero che le mie azioni in vita, e se dovesse servire anche la mia morte, possano aiutare a rimarginare anche solo in parte la ferita da cui sgorga la sofferenza di questo mondo.



Che il Piangente vegli sempre su di voi.

Vi abbraccio



Vostro figlio

Uskail

Cara Elaine,

ti scrivo per avvisarti che avremo un paio di braccia in più che ci aiuteranno nella distribuzione di cibo ai senzatetto.

Ti ricordi di Elmer Wayne, l'anziano che viveva per strada di cui ti abbiamo parlato io e fratello Ivor qualche giorno fa?

Bene, siamo riusciti a trovarlo e a risolvere il suo problema... o almeno indirizzarlo sulla giusta via.

Il gioco d'azzardo era la causa di tutto... quella malattia urbana che crea tanto... inifinito dolore a famiglie intere.

Ora ha di nuovo un tetto sotto cui dormire ed è circondato dall'affetto dei suoi cari.

Per stare lontano dalle tentazioni dei dadi... e per comprendere a fondo il dolore che questo può provocare, mi aiuterà, ogni giorno, nella distribuzione dei pasti ai senzatetto e... qualora io dovessi essere lontano, se ne occuperà in prima persona.

Che il Piangente vegli sempre su di te

Fratello Uskail

*una lettera viene lasciata al tempio di Ilmater nel quartiere nord*

Caro fratello Ivor,

con piacere ti informo che la questione di Elmer Wayne ha trovato una serena conclusione.

Parlando con il figlio e la nuora, io e la signora Mathlin, abbiamo scoperto che il vecchio, una volta ceduta l'attività al figlio, si è dato al gioco d'azzardo.

Un paio di giorni fa, uno gnomo si è presentato alla porta della giovane coppia chiedendo il pagamento del debito del padre.

Hanno saldato il debito e, in un attimo di sconforto, la nuora ha dato 1000 monete d'oro al suocero affinchè partisse per un viaggio per distrarsi e non pensare la gioco.

Purtroppo il vecchio si è giocato nuovamente i soldi e non è tornato a casa per vergogna.

Visto che il gioco d'azzardo è una malattia che non può essere curata con unguenti, bende e medicinali, abbiamo proposto alla giovane coppia una soluzione alternativa.

Hanno riaccolto in casa il vecchio, dandogli vitto e alloggio, ma niente denaro... mentre il vecchio mi accompagnerà ogni giorno a fare assistenza ai senzatetto.

Mi auguro che, vedere gente che soffre per svariati motivi.... anche a causa del gioco e un impegno che lo occupi giornalmente, possa distogliere la sua attenzione ed il suo desiderio dal gioco.

Colgo l'occasione per ringraziarti ancora dell'accoglienza che mi hai dimostrato.

Che il Piangente vegli sempre su di te.

A presto

Fratello Uskail

Auguri di buon Natale, Capodanno, Solstizio d'Inverno o qualsiasi altra cosa voi celebriate

*una missiva viene consegnata a Cristopher, Amarthion, Vaghar e Tanaquil* 

Riguardo la perla magica che abbiamo trovato, l'ho fatta identificare e valutare e pare si tratti di una rara Perla del Sangue di Santo: come il suo nome suggerisce essa si forma dal sangue di un puro di cuore quand'egli offre la sua vita come estremo sacrificio in nome della fede. Nella nostra chiesa veneriamo questi atti di eroismo al di sopra di ogni altro e per questo sono tentato di conservarla come una reliquia, prima ancora di pensare di impiegarne i poteri curativi.

Il Banditore d'Aste mi ha confidato che in passato ne sono stati venduti degli esemplari per più di 18.000 pezzi d'oro e credo che ad ognuno di voi spetti una giusta parte, di circa 3.600 monete d'oro.

Ciò che intendete farne poi, starà a voi.

Quando ci vediamo per continuare le nostre macabre indagini? Stasera andrebbe bene?