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[L] A Thorin Normerthal
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[affisso firmato dal Capitano Walerts] |
Inviato da: DM Ignem - 09-06-2017, 12:38 - Forum: Voci e Annunci
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Cittadini,
abbiamo ricevuto segnalazioni di alcuni annunci messi in giro per spaventare la gente. Non abbiate timore, la città è sicura come lo è sempre stata e i miliziani hanno tutto sotto controllo.
Se avete dubbio o domande importanti venite pure in caserma e chiedete del tenente Wilmar. Risponderà alle vostre preoccupazioni.
Firmato,
capitano Walerts
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[Affisso nelle locande e nei locali pubblici di Ashbenford Sud est] |
Inviato da: Legion - 09-06-2017, 01:15 - Forum: Voci e Annunci
- Risposte (1)
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*Gentili messeri, profumate madame, fate attenzione a muovervi da soli nelle zone di "Nordash" durante la notte!
Talune voci parlano di un individuo che approfitta dell'oscurità per commettere misfatti degni di nota.
Non avviatevi in quelle zone se siete da soli, non viaggiate con borselli o collane, anelli o oro in vista.
Affidate la vostra sorte a uomini che possano proteggervi oppure rimanete nelle vostre case!*
*Anonimo*
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[Organizzazioni] Enclave di Smeraldo |
Inviato da: Nightmare - 08-06-2017, 13:08 - Forum: Guide Ambientazione
- Risposte (1)
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L'Enclave di Smeraldo, il cui quartier generale e' situato sull'isola di Ilighon al largo del golfo di Vilhon, è un organizzazione di druidi e di altri individui che proteggono le risorse naturali del golfo stesso e delle terre vicine. I membri dell'Enclave, fondata nell'anno dell'Uomo Pensoso (374 CV), ha influenzato da allora le vite sia degli umili che dei potenti. L'Enclave è organizzato in una gerarchia di circoli, e ad ognuno viene attribuita una responsabilità diversa. I tre membri del Circolo degli Anziani sono gli Eletti di Eldath, Mielikki e Silvanus. Il gruppo accetta sempre nuovi membri purchè non siano asserviti a una forza del bene o del male, non siano gia membri di altre organizzazioni (eccetto le chiese delle divinità sopraccitate), non si siano macchiati di crimini contro la natura e abbiano compiuto un atto che abbia favorito la crescita della natura del Golfo di Vilhon. Sei sono le leggi dei Curatori: preservare la natura in tutte le sue forme, controllare l'espansione degli umani, comprendere che la natura va ben oltre le isole foreste, accettare che la magia non deve essere usata per la distruzione di massa, prevenire l'uso della magia su larga scala per paura di eventuali effetti collaterali imprevisti, e presentarsi come un fronte unito al mondo esterno. Molti membri adorano Eldath, Mielikki e Silvanus, e tutti indossano una sorta di simbolo verde. Viaggiano spesso, in cerca di potenziali minacce alle risorse naturali del Golfo e di potenziali alleati nelle terre. Anche se l'obiettivo primario dell'Enclave di Smeraldo è quello di preservare la natura, i suoi membri non si oppongono a priori al progresso. Preferiscono lavorare assieme alla gente civilizzata per promuovere il benessere del mondo naturale, piuttosto che ricorrere alla violenza per intimorirla. E' usanza comune che i druidi permettano ai taglialegna di lavorare in alcune zone della foresta che necessitino di essere sfoltite, anche se continuano ovviamente ad opporsi al disboscamento indiscriminato. Di recente L'Enclave ha fondato nuclei più piccoli dell'ordine in altre zone che potrebbero essere in pericolo, come la Grande Foresta, Cormanthor, il Wealdath e le foreste della Grande Valle. Questi gruppi sono più piccoli e spesso sono composti solo da un individuo o due, che osservano attentamente le organizzazioni che potrebbero minacciare i loro obiettivi, come la chiesa di Talos o il Popolo del Sangue Nero.
Organizzazione
Capo: Il Circolo degli Anziani
Allineamento: Neutrale Puro
Base: Ilighon
Codice dell'Enclave
- Preservare la natura in ogni sua forma
- Controllare l'espansione umana
- Riconoscere che la natura è molto più che solo le foreste
- Accettare che la magia non dovrebbe essere usata per la distruzione
- Mettere in guardia contro l'uso della magia su larga scala per paura di effetti collaterali imprevisti
- Presentare un fronte unito dell'Enclave al mondo esterno
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I pronomi di cortesia |
Inviato da: Nightmare - 08-06-2017, 13:05 - Forum: Guide GDR
- Nessuna risposta
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Come dice l'Accademia della Crusca:
Rispondiamo a coloro che hanno posto domande sull'uso dei pronomi di cortesia riproponendo il testo di Paolo Belardinelli pubblicato su La Crusca per voi (n. 35, ottobre 2007, pp. 13-14)
Sui pronomi di cortesia
«Nicola De Prisco chiede da dove derivi l'utilizzo dei pronomi di cortesia voi e lei e consigli su quale forma sia preferibile.
Per rispondere alla prima parte della domanda, esaminiamo anzitutto il caso del voi, la formadi uso più antico e insieme la meno problematica dal punto di vista funzionale dei tre pronomi di cortesia della lingua italiana (voi, lei per il sing. e loro per il plur., accanto a un indistinto voi). Infatti l'uso della seconda plurale per rivolgersi ad una singola persona è ampiamente diffuso nella maggior parte delle lingue europee fin dalle loro prime testimonianze scritte e pare trarre la propria origine dal tardo latino. Una leggenda ampiamente diffusa fino a tutto il Medioevo sovrappone la nascita della forma di cortesia latina vos all'ascesa al potere di Giulio Cesare (a lungo considerato erroneamente primo imperatore romano). La diffusione di questo mito eziologico, falso ma di grande suggestione, è talmente ampia da trovarne traccia perfino in Dante: «Dal 'voi' che prima a Roma s'offerie» (Paradiso: XVI, 10-11).
Una spiegazione di tipo non paraetimologico e occasionale, ma scientificamente fondata mette il vos in stretta relazione con il nos maiestatico, ben testimoniato già nel latino classico e ancora oggi impiegato negli atti ufficiali di papi e monarchi. Nel caso del voi quindi l'italiano non si comporta diversamente da altre lingue, europee ed extraeuropee, che ricorrono all'impiego del plurale al posto del singolare per denotare rispetto, senso di gerarchia, deferenza, stima, distanza, cortesia. Tale uso del plurale non è altro che una intuitiva metafora per il potere. In alcune lingue quest'uso è talmente diffuso da aver scalzato in tutto o
in parte la forma originale tu. Si pensi al più forte senso di intimità (o di disprezzo) che il tu ha in francese rispetto all'italiano, ma soprattutto all'inglese moderno, dove you copre lo spazio sia del tu che del voi, essendo scomparsa la forma thou, che era ben testimoniata fino al periodo elisabettiano (è ancora nelle opere di Shakespeare) e oggi sopravvive esclusivamente in poche formule liturgiche e di preghiera.
Non bisogna confondere questo uso reverenziale del voi con altri usi particolari dello stesso pronome che non sono di cortesia, anche se possono talvolta sembrare tali. Ad esempio: nella corrispondenza commerciale: "Vogliate prendere nota..." dove voi è un vero e proprio plurale "associativo", usato verso persone intese come gruppo di lavoro omogeneo, alle quali singolarmente si darebbe del lei, ma che non vengono trattate, nel loro insieme, con il Loro, oggi sentito troppo formale; oppure negli annunci al microfono in ambienti pubblici (p. es. ai passeggeri in aereo) "Collocate il bagaglio nelle cappelliere o sotto il sedile davanti a voi".
Più complesso invece il caso del lei che non è mai testimoniato nell'italiano delle origini. Si deve partire dalle locuzioni reverenziali del tipo Tua o Vostra Signoria, Magnificenza e simili, seguite da pronomi allocutivi: inizialmente sono usati pronomi di seconda persona, sia voi che tu, ma a un certo punto, nella seconda metà del Quattrocento, viene usato un pronome anaforico, che richiama quella locuzione, e quindi è di terza singolare, del tipo essa, quella, questa, codesta e lei. Quest'ultimo, dapprima nei casi preceduti da preposizione (così in una lettera di Lorenzo il Magnifico, del 1465) e solo più tardi come soggetto (un esempio è in una lettera dell'umanista Pontano, del 1476, per la cancelleria aragonese di Napoli). In questi primi esempi, quindi, il lei appare ancora in bilico fra l'essere un semplice richiamo (pronome anaforico) alla formula di cortesia presente a capo lettera e il divenire una nuova forma allocutiva di cortesia a sé stante.
Lentamente nel Cinquecento e nel Seicento, ma soprattutto nel Settecento la foma Ella / Lei conquista definitivamente terreno e si affianca, come possibile scelta alternativa al voi, con un valore intermedio tra la forma estesa Vostra Signoria e il più comune voi. Proprio nel Settecento, però, il lei, ritenuto a torto di origine straniera, perché diffuso nel Seicento momento della massima influenza sull'Italia dei costumi e della
cultura di provenienza spagnola, subisce l'attacco di Pietro Verri dalle colonne de Il Caffè, forse il più vivace e ancora oggi godibile fra i numerosi attacchi portati al lei; ben diverso dal noto tentativo di abolizione da parte del regime fascista nel 1938. Si noti inoltre che la lingua italiana riutilizza come forma di cortesia il pronome già esistente lei, attribuendogli nuove funzioni (di qui la sua natura talvolta ambigua); a differenza dello spagnolo che, partendo da una locuzione astratta come Vuestra Merced, ha invece dato vita a un nuovo tipo di pronome di cortesia nella forma contratta Usted, con il verbo alla terza persona singolare.
Simile la soluzione data, indipendentemente, da molti dialetti italiani, che da Vostra Signoria o Vostra Eccellenza hanno tratto le forme pronominali di cortesia Vossia, Suria, Voscenza alle quali si associa, di norma, il verbo alla terza persona singolare. Sarà bene aggiungere che la terza persona di cortesia, singolare e plurale, nell'uso scritto richiede l'iniziale maiuscola per evitare confusione con l'uso delle terze persone ordinarie, e che tale uso si estende alle forme degli aggettivi possessivi (Suo, Sua, Loro) e dimostrativi clitici (La, Li) e alle forme pronominali oblique (Le, Loro; rarissimo il plurale Glielo e simili).
Venendo alla seconda parte della domanda del nostro lettore, riguardante la possibile scelta tra il voi e il lei, osservo che nella lingua scritta, standard, ufficiale, la scelta oggi possibile sembra essere solo quella tra il tu e il lei, mentre il voi, riferito ad un singolo, appare sempre più relegato ad usi marcati per arcaismo e regionalismo (più diffuso tra gli anziani e nelle regioni meridionali) o, addirittura, per calchi mal riusciti in traduzioni dal francese o dall'inglese, dove andrà sempre sostituito con Lei. Per la ragione opposta, appare ormai in regresso il Loro, altamente formale e quasi esclusivamente burocratico. Curiosa invece, anche se ormai poco più di un relitto e in parziale regresso, è la massiccia presenza del voi in gran parte dei fumetti di produzione italiana contemporanea. Nessun obbligo, in definitiva, di abbandonare il voi, purché si abbia la consapevolezza che si tratta ormai di un uso socialmente e geograficamente ben delimitato.
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Notizie dalle Valli |
Inviato da: Nightmare - 08-06-2017, 12:45 - Forum: Memorie del Passato
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Un posto vacante
DM Artemis - Martedì, 19 Luglio 2016
Nessuno, dalle parti di Elven Crossing e di Oakengrove, era rimasto particolarmente sorpreso dalle dimissioni di Targen Holdfast. Il burbero ranger era infatti un tipo molto sulle sue già nei momenti migliori, e dopo l'elezione di Lilien Wooodsong aveva iniziato a farsi vedere in giro sempre meno. D'altra parte, l'elfa si occupava in modo eccellente degli interessi di quella parte della valle, facendo un lavoro decisamente migliore del suo. Dopotutto, Targen era un ranger, un ex avventuriero, non un politico di professione.
Nel frattempo, nel resto della valle tutti si chiedevano chi sarebbe stato il nuovo consigliere. A Glen nessuno ha dubbi: da troppo tempo il consiglio non sente la voce della fortezza nanica. Gli abitanti della cittadina vogliono che Kugnar Ironmold, sconfitto da Lilien Wooodsong alle scorse elezioni, conquisti finalmente un posto da consigliere.
A Sharin Freehold invece si mormora che John Hillmight, dopo aver fallito con la sua raccolta di firme, si candiderà ugualmente.
Nel resto della valle, qualcuno invece si pone un problema nuovo: con un'elfa nel consiglio e la possibilità che vi entri un nano, bisognerà rivedere la regola per cui i consiglieri siedono a vita nel consiglio?
Il futuro di Sharin Freehold
DM Artemis - Venerdì, 13 Maggio 2016
Dopo una lunga attesa, sembra che il complesso di fattorie di Sharin Freehold abbia trovato un nuovo proprietario: l'insediamento, promesso dalla consigliera Ulwen Sharin a coloro che avessero trovato e debellato la causa dell'anomalo freddo a Mistledale, è il secondo complesso di campi coltivati più grande della valle dopo il Covone Dorato, con i suoi 30 campi da 25 acri ciascuno. Dopo una lunga discussione, sembra che gli avventurieri responsabili della risoluzione del problema - Tya ed Hector del Laboratorio dei Sogni, Kevamros e Nathaniel della Buona Sorte, la Stella Rivelata, i Draghi d'Argento e i Manti Scarlatti - abbiano deciso di lasciare Sharin Freehold a Rain, tiefling facente parte della Stella Rivelata.
C'è chi si dichiara contento della decisione, chi mormora che la tiefling non abbia mai visto un campo coltivato da vicino in vita sua, e chi ancora si chiede quanto durerà il suo interesse nell'insediamento...
Un ponte per Ashabenford
DM Artemis - Domenica, 17 Aprile 2016
Una squadra di operai è arrivata ad Ashabenford e ha cominciato i lavori per la costruzione di un ponte, che prenderà il posto del guado tra la locanda del Cervo Bianco e le stalle di Kaulveras. Sembra che anche il guado stesso verrà scavato, in modo da consentire un più agevole passaggio delle imbarcazioni...
Primavera a Mistledale
DM Artemis - Giovedì, 24 Marzo 2016
Da quando, nelle ultime settimane, a Mistledale è finalmente arrivata la primavera quasi tutti i cittadini sono tornati alle loro attività. I contadini stanno preparando i campi, resi umidi e fertili dalla neve che si è sciolta, per la semina...ma per molti questa attività si accompagna all'amarezza: a causa dell'impossibilità di vendere i prodotti invernali, molte famiglie non hanno abbastanza denaro per comprare i semi che vorrebbero, per migliorare i propri campi o semplicemente per acquistare stoffe, olio per le lampade e tutto quello che non possono produrre in casa. Nessuno è morto di fame, ma Mistledale non è più la valle ricca che era fino all'anno precedente.
Nel frattempo, gli anziani che si erano rifugiati a Myth Drannor sono tornati alle loro case, mentre il malcontento dei giovani non accenna a diminuire: il contadino John di Sharin Freehold, già noto ai più per i suoi infiammati discorsi in locanda, ha infatti iniziato a viaggiare per la valle parlando anche con i contadini e i cacciatori delle altre zone. Sembra anche che si sia recato a Glen per parlare con Kugnar Ironmold, il nano ex candidato al consiglio di Mistledale.
Neve su Mistledale
Dm Artemis_ - Domenica, 24 Gennaio 2016
Negli ultimi giorni le temperature a Mistledale sono ulteriormente calate: nell'ultima decade gli abitanti di Ashabenford ed Elven Crossing si sono già svegliati due volte con le loro cittadine coperte di neve, ma fino a ieri la neve si era sempre sciolta prima di mezzogiorno...
Oggi, invece, i mistrani si sono svegliati sotto una coltre di neve che non accenna a sciogliersi: Ashabenford ed Elven Crossing sono, per la prima volta da decenni, coperte da una coltre bianca che non sembra intenzionata ad andarsene. Come se non bastasse, l'Ashaba è ghiacciato, rendendo impossibili i collegamenti commerciali via fiume con la vicina Shadowdale.
Sebbene le temperature siano più rigide del normale, fino ad ora la neve non sembra avere raggiunto Glen e Peldan's Helm, ma tutti i contadini della Valle stanno iniziando a prepararsi al peggio...
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[DM Artemis] Il tocco di Auril |
Inviato da: Nightmare - 08-06-2017, 12:38 - Forum: Memorie del Passato
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Il minatore e la dama di basalto
C'era una volta un giovane minatore che, essendosi da poco sposato, voleva procurare per la sua giovane sposa ogni tipo di agi e comodità. Per questo motivo si alzava ogni mattina all'alba, che fosse estate o fosse inverno, con la pioggia o con la neve, per andare nelle miniere vicino alla sua casa e cercare fortuna.
Un bel giorno vide qualcosa scintillare tra le rocce, e pensò che fosse un diamante...il giorno più bello della sua vita, ingenuamente pensò. Così l'uomo alzò il piccone verso la roccia e lo abbassò con tutta la sua forza...facendo rompere il cristallo in mille pezzi. Ebbe appena il tempo di maledire la sua fortuna prima che un pezzo del cristallo lo colpisse, insinuandosi nel braccio, appena sotto il gomito.
Subito un innaturale freddo penetrò nelle sue viscere, facendolo rabbrividire. Preoccupato, si diresse verso casa, deciso a dissimulare il proprio male per non preoccupare la moglie. Tuttavia, giungendo a casa trovò la sua sposa in lacrime: il proprietario della casa dove vivevano era venuto a reclamare l'affitto, e la donna non aveva di che pagarlo. Il giovane minatore era frustrato e furibondo, e in un gesto di rabbia scagliò un pugno contro la parete. Subito venature di ghiaccio si diramarono dal suo pugno, congelando a tratti il muro.
La moglie urlò dal terrore, e l'uomo guardò la propria mano, incredulo...cosa gli stava accadendo? Scoprì così che riusciva a manipolare lievemente il freddo, e da allora la vita per lui e la sua sposa migliorò: iniziò a vendere ghiaccio alle massaie e alle taverne, e ben presto l'affitto fu pagato e la sua tavola si riempì di ogni leccornia.
Ma la moglie vedeva qualcosa che sfuggiva al marito: mentre la loro fortuna cresceva, la sua bontà sfioriva...era sempre più freddo e distante, a tratti addirittura crudele. La pelle del braccio era sempre più fredda al tocco, e la donna semplicemente non riconosceva l'uomo semplice e buono che l'aveva sposata.
Così un giorno raccolse le sue cose e si diresse da un anziano saggio...ma egli non seppe aiutarla. Allora viaggiò ancora per miglia e miglia, e quando le scarpe le si consumarono camminò scalza, graffiandosi i piedi nelle rocce dei boschi e scottandoseli sulle sabbie ardenti del deserto.
Viaggiò, viaggiò finché non si fu messa alle spalle tutto il mondo, e allora giunse al cospetto di una donna di basalto, dall'aspetto terribile ma dall'animo benevolo.
![[Immagine: s378048256469131171_p216_i1_w300.jpeg]](http://www.talltalegaming.com/uploads/7/2/5/4/7254685/s378048256469131171_p216_i1_w300.jpeg)
[i]La donna di basalto la sottopose a difficili prove: le impose di camminare tra i carboni ardenti, di attraversare fuoco e fiamme, e le chiese tutto ciò che il suo cuore poteva dare e anche di più. Ma la giovane sposa gioì del suo sacrificio, poiché lo faceva per il suo sposo.
Quando ella si fu dimostrata degna, la donna di basalto si fece condurre dal suo uomo, e sciolse il ghiaccio che gli aveva attanagliato il cuore.
Da allora, l'uomo visse fino alla fine naturale dei suoi giorni...[/i]
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![[Immagine: 2014%2B-%2B1]](https://lh6.googleusercontent.com/-VQvEfJToMkE/VFGenCwc_LI/AAAAAAAADwI/GLD7eCHLNdU/w506-h750/2014%2B-%2B1)
19 Eleint 1377, l'Anno dell'Ossessione
Garlak non sembra particolarmente influenzato da quel corpo estraneo nel braccio. Difficile però dirlo, è sempre stato un tipo freddo e distaccato.
Non ho trovato abbastanza informazioni in biblioteca.
Non so come, Galak è venuto a conoscenza di oggetto in mano ad Alister: una cosa piccola, bianca e pelosa. Non sa cosa sia ma ha fretta di andare alla Stella, ultimamente siamo sempre li.
21 Eleint 1377, l'Anno dell'Ossessione
Garlak mi ha permesso di fare alcuni studi sul suo braccio con il supporto di Mamy. Nel mentre era più concentrato a chiederle del libro e a come contattare un esterno del fuoco.
Note degli studi:
Utilizzando del fuoco sulla ferita, il calore da sollievo e rimpicciolisce il cristallo mentre è in atto, ma una volta terminato torna com'era. Non vi sono effetti collaterali visibili. Applicando preventivamente una resistenza elementale su Garlak, il fuoco non sortisce più alcun effetto. I frammenti sciolti sono inerti, solo quelli innestati presentano auree appartenenti alla Scuola di Evocazione e Necromanzia.
22 Eleint 1377, l'Anno dell'Ossessione
L'oggetto peloso è dunque un codice per novizi di Auril già studiato da Seregon e totalmente inutile per noi. Eppure Garlak vuole controllarlo personalmente... strano, di solito lascia a me queste cose. Alister non sembrava entusiasta ma gli ha permesso di leggerlo. Abbiamo notato una certa insistenza così che Seregon ha deciso di metterlo al sicuro, fuori dalla portata di entrambi. Solo Zhes non sembra interessato particolarmente.
Mi sbagliavo, Garlak sta venendo influenzato eccome. Lo conosco abbastanza bene da notare in lui i piccoli cambiamenti del suo carattere. E' molto più brusco, insofferente e sempre più ossessionato.
Ho dovuto preso io il comando temporaneamente, per quanto ormai sia mera formalità tra noi, devo far leva sul suo senso di obbedienza e dovere per frenarlo.
23 Eleint 1377, l'Anno dell'Ossessione
Garlak e Alister sembrano sempre più ossessionati dal libro e non lasciano Seregon un istante. I poteri legati al gelo sembrano evolversi, le ferite sono cristallizzate. Anche le loro menti vengono influenzati troppo velocemente, inutili le Protezioni dal male, tenterò con Eroismi continuativi.
Il sacerdote di Chauntea non sembra avere grandi soluzioni ma tenteremo le vie preposte.
Nota sulla storia:
La moglie ha chiesto aiuto a una creatura o sacerdotessa di una qualche divinità legata al fuoco. Nonostante fosse benevola ha sottoposto la moglie a dure prove legate al fuoco per dimostrare di essere degna, solo allora la Dama di Basalto ha guarito il marito. Viene sottolineato che diede volontariamente tutto ciò che il suo cuore poteva dare e anche di più, per amore. Forse è stata disposta a diventare una serva del fuoco, poichè non si parla di una sua morte e non viene inclusa nella vita felice che il marito ebbe per il resto dei suoi giorni.
25 Eleint 1377, l'Anno dell'Ossessione
Oggi Garlak sembra più calmo e meno ossessivo, lontano da Seregon. Tende a combattere in modo leggermente più irruento, ponderato al mimino indispensabile e più individualista. Il dolore non sembra neanche più infastidirlo, so che lo sente seppur abbia un'alta sopportazione, semplicemente se ne frega finchè può.
Nonostante sia solo un palliativo, Zhes ha voluto fuoco magico sulla sua ferita per avere sollievo. Non ha risentito del bruciore in apparenza, come Garlak. Sembra meno influenzato mentalmente e molto più combattivo.
Non credevo fosse umanamente possibile ma ho reso Viola più silenziosa con la mia interpretazione della storia. Io non farei mai un sacrificio simile neanche per Garlak.
"Dai Alister, in fondo il freddo è una vendetta che va servita piatta..."
"Per gli Dei, Mamy!"
Salvare Alister, Garlak e Zhes non sarà per niente semplice, inoltre Alister inizia ad avere seri problemi, segue Seregon continuamente illuso che lui abbia il codicillo di Auril, ma non sa che è stato già trafugato all'interno della stella.
Un passamano necessario e un ottimo piano di Seregon in caso di problemi che coinvolgano un grosso cacciatore arrabbiato e un piccolo mago elfo con le ossa rotte.
Rain sta raccogliendo le sfere infuocate, ma molte di queste sono andate praticamente perdute insieme ai possessori che non sembrano più calcare il suolo di queste valli.
Cosa potrei fare per dare una mano?
Se le cose iniziano a mettersi male dovrò cercare di dominare la mente del cacciatore per tenerlo buono, questo ci farà guadagnare un po di tempo, ma la soluzione è ancora lontana.
Il frammento influirà su di voi, fino a quando riuscirà a trasformarvi.
Per ora quella storia gli era costata un taglio sulla caviglia ed una bruciatura sul petto. Cicatrice più, cicatrice meno. Se non altro, quel ridicolo tatuaggio ormai era scomparso, Vee ne sarebbe stata contenta. Ma aveva importanza?
I suoi compagni, i suoi amici, persone con le quali ora faticava a capire perché avesse intessuto certi legami, si erano inventati una soluzione tramite alcune sfere, che non sapeva perché fossero disperse tra una quantità di gente, e non gli era stato chiaro a cosa servissero, fino a quando non vide l'efreeti. Ma non doveva essere una donna di basalto?
Qualcuno doveva sacrificare qualcosa, ma in fondo non gli interessava. L'unica cosa che voleva assolutamente era il codicillo, che ingenuamente aveva consegnato, ed ora gli era stato nascosto. Era un suo bottino di guerra, spettava a lui, ed a nessun altro.
Gli dissero che doveva opporsi al tocco del gelo, comportandosi in modo opposto. Doveva essere appassionato. Vi era però un problema di fondo: in tutta la sua vita, aveva provato passione per solo due cose, la caccia e le donne. Ed ora non la provava nemmeno per quelle...
Un sacrificio, per chi? Per Alister, Garlak e Zhes?
Dovrei essere franca non capisco perchè dovrei farlo, priva della necessaria conoscenza dei fatti passati, sono purtroppo per loro, priva della memoria che mi ha portato a non odiare tali persone.
Perchè oltre a non ricordare perchè non dovrei odiarle, non ricordo nemmeno perchè dovrei ammirarle, perchè dovrei tenere a loro.
Forse con la memoria è scomparso anche altro, emozioni, sentimenti? Solo ora mi accorgo che molto mi è stato rubato.
E ora dovrei sacrificare qualcosa di mio per salvarli dalla bastarda divinità del gelo.
Cosa dovrei fare mia signora?
Io, ora..
non
provo
niente.
![[Immagine: Fire+Cat.jpg]](https://lh6.googleusercontent.com/-PAtp9-Ojxi4/UBofG1_slpI/AAAAAAAAADw/nEXqTK25WpA/w640-h400-p-k/Fire+Cat.jpg)
18 Marphenot Foglie Cadute - 1377, l'Anno dell'Ossessione
Perché ti chiamai Luna? Eri più piccola della mia mano, tutta nera come una notte buia con quegli occhietti così sporchi che neanche li aprivi, miagolavi affamata e i tuoi dentini brillavano come piccole stelle. Ti chiamai Luna per completarti e ti nascosi li nel mio armadio, già traboccante dei fin troppi vestiti e balocchi che si danno ad una bambina adottata. Come me eri una piccola orfana ed io volevo darti una casa ed una famiglia. Di nascosto ti portavo il latte della mia colazione, dividevo con te la mia carne e il formaggio ma le verdure no, quelle neanche tu te le mangiavi. Il mio Patrigno e Maestro probabilmente già sapeva della tua presenza nella mia camera, quando ruzzolasti fuori dall'armadio in una intrepida lotta all'ultimo sangue contro il mio più bel vestito di tulle rosso. Rotolasti proprio li fin contro i suoi mocassini, mentre io sbiancavo e tu sorpresa e curiosa ti fermasti a guardarlo. Baldanzosa e irriverente lo salutasti con un sonoro mao, ed io dovetti rassettare tutta la biblioteca quel giorno per punizione. Poi mi fu permesso di tenerti ad una condizione, dovevi essere il mio Famiglio... neanche sapevo cosa volesse dire al tempo, finché non sentii per la prima volta i nostri cuori battere all'unisono.
Ed ora dove sei? Che cosa ho fatto... perché l'hai fatto? Non eri tu il sacrificio che avevo programmato di fare e per cui mi ero preparata. Avevo chiamato tutti in Biblioteca perché ognuno ponderasse per se stesso un'adeguata scaletta graduata di sacrifici da compiere uno alla volta senza essere costretti a strafare necessariamente, cadendo nel "gioco" dell'efreeti. Impossibile quantificare la loro preziosità ma vedendo le loro reazioni, la mia scelta divenne chiara. Con una sorta di risentimento custodivano ancora gelosamente il diritto di un possesso su un qualcosa che non era più loro, come se qualcuno potesse rubarlo loro solo a parlandone, come se i miei intenti fossero dettati da egoismo più che razionalità. Qualcuno pareva addirittura sentirsi un eroe per quanto stava compiendo. I loro sentimenti erano del tutto comprensibili e di certo non li biasimavo poiché perdevamo tutti qualcosa di prezioso.. ma era anche un chiaro segno che non erano tutti pronti ad accettare una vera perdita. Una rinuncia umile e serena di dare tutto in ogni caso, fregandosene se era troppo, nulla è mai troppo per chi si ama. Anche se in questo modo avrei fatto proprio ciò che volevo evitare in tutti i modi, capii che dovevo farlo. Non potevo rischiare, il mio sacrificio anche da solo doveva bastare almeno per Garlak.
Vi era una sola regola certa su cui basarmi per quantificare tale scelta: lo scambio equivalente. La base di tutta l'Alchimia si fonda sulla regola per cui nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma mantenendo il suo equilibrio. Dunque si trattava di dare una vita per averne salva una. Ma io ero un'orfana, il mio patrigno malato non aveva altri figli o parenti, ne io conoscevo altro uomo. Avevo solo Luna e Garlak come pari compagni. Te lo dissi onestamente mentre gli altri cominciavano a scendere per richiamare il genio. Ti chiesi di farlo per noi e tu ti sei ritratta, amareggiata e delusa. Ti accarezzai per rassicurarti che non eri obbligata, non ti avrei mai cacciata e rinnegata per un rifiuto. Nemmeno un istante ti sentii dubitare se per lui ne sarebbe valsa la pena. Non hai mai mostrato grande affetto per lui ma forse ne vedevi l'importanza per me. Eri così triste quando accettasti di farlo, soltanto per me, perché non rimanessi sola. Il cuore mi salì in gola pieno di gratitudine e dolore e ti sciolsi dal nastro rosso che adornava il tuo piccolo collo. Ti accarezzai un'ultima volta mentre Garlak mi richiamava. Era l'ora.
Fissavo le fiamme che ti avrebbero portata via da me per sempre, stringendoti con forza tra le braccia, mi avvicinavo lenta e titubante. Non volevo farlo. Arrivata a pochi passi mi fermai per compiere il sacrificio più grande, ma esitai persuasa quasi ad entrare con te tra le fiamme. Ti stringevo al petto, i nostri cuori ancora uniti battevano all'impazzata per la paura. Sentii il tuo fremito lungo la schiena e allargai le braccia sperando che fuggisti via lontano tutto questo. Invece mi sei rimasta fedele e capendo che non ce l'avrei fatta sei saltata tu via da me, verso la più atroce delle morti per amor mio. Compresi allora uno delle più grandi lezioni del mio Patrigno e Maestro. Parole incomprensibile per me prima d'ora: era più facile sacrificare la propria vita che quella di chi si ama.
Mi sentivo un mostro e mi voltai per non vedere come le fiamme della Fontana eterna ti consumassero inesorabili. Ma non potevo ne volevo evitare in alcun modo di sentire tutto il tuo tormento, il tuo terrore e la sofferenza così forti da farmi quasi impazzire. Sentivo il tuo morbido e minuto corpicino come fosse il mio, impotente mentre le fiamme più ardenti lo divoravano. Si consumava lentamente nutrendole della tua stessa preziosa vita fino a spegnerla nel silenzio. Senza lasciar nulla al suo posto se non un grande vuoto incolmabile. Per un tempo che mi parve eterno non c'era più niente e nessuno intorno a me, neanche il calore, non sentivo ne vedevo più nulla. Tutto ciò a cui riuscivo a pensare in quel silenzio rimbombante era perché mai ti avessi chiamata Luna.
Dobbiamo aiutare Alister, tu non ti ricordi ma ne ha passate tante e siamo gli unici amici che ha."
Parole accorate quelle di Seregon, parole che mi hanno convinta più del colloquio con mia madre.
Gli unici amici che ha, gli unici su cui può davvero contare.
Sono una di quelli, è innegabile, questo non è qualcosa che dipende dalla mia scelta ma un fatto, innegabile, che mi ha dato la possibilità di prendere una posizione vera.
Non mi fido del tutto degli altri che ci hanno accompagnati in questa disavventura, il mio sacrificio era per uno e uno soltanto.
Sacrificio, coraggio e passione, il mio liuto magico era l'unica cosa che mi ha accompagnata mentre vagavo solitaria e senza ricordi.
Ed ora è cenere, insieme ai doni degli altri, tra chi ha donato la propria fede nuziale e chi ha gettato nelle fiamme persino il suo famiglio, chi la propria vista addirittura.
Speravo che dopo tutto la tranquillità sarebbe tornata alla sede ma presumo che questi doni abbiano persino complicato i rapporti tra alcuni.
Se sperano che mi metterò a risolvere problemi esistenziali si sbagliano di grosso.
La ballata del gelo è infine completa.
05-12-2017, 08:29 AM
In tutto questo Soloth mi sento come Rain.. sostanzialmente cieca..
Sono stata sorda alla richiesta di aiuto ed incapace al primo disinteresse generale di ergermi di emergere al di sopra delle voci e approfondire i dubbi emersi sotto forma di timide domande.
Darylia ha rinunciato a qualcosa di intimo per riavere Garlak, lei che per prima temeva un gesto insensato di altri ha fatto dono alla fiamma purificatrice di qualcosa di immenso.
Perché piccolo mio amico non mi sono soffermata su Rain? io credo sapesse di quale misura doveva esser il dono .. perché è andata oltre?
L'unica cosa che mi conforta è il sentimento vero che ci lega, ci aiuteremo e troveremo il modo di proporzionare lo scambio.. ritenuto oltremodo sbilanciato dallo stesso Sultano.
Ha detto che la Fiamma Purificatrice renderà ciò che è stato donato oltre.. ma non oggi.
Si so a cosa stai pensando con quell'anello si è dissolta anche una parte di me.. cioè di noi, per quanto Seregon si è dimostrato consenziente e ragionevole credo ne sia profondamente dispiaciuto .. come del resto ne sono addolorata io stessa.. ma stavo per sacrificare più di quanto dovevo, sono certa che la Signora dei Sogni mi abbia guidata verso una scelta meno ..drastica e profondamente più dolorosa per me.. per Seregon .. per Alister e per tutti quelli a cui tengo, Mamy e Rain fra le prime, per quanto la piccola Hin giustamente fatica a riconoscermi.
Legewien Le'dwetheren
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[AQ] Eiko e i genitori perduti |
Inviato da: Nightmare - 08-06-2017, 12:33 - Forum: Memorie del Passato
- Nessuna risposta
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Il padre le sorrideva dolcemente, mentre le braccia della madre la stringevano, il profumo di fiori selvatici, la nebbiolina del primo mattino e infine le due figure che prendono il sentiero, dietro di lei c'è confusione, la compagnia di Tymora si sta alzando, si sentono le prime risate dei gemelli Hafling e i primi ordini dati dal Sacerdote Aragar, lei e sola, rimane ferma con la sua bambola Kokensai, la stringe anche se ormai e grande per quelle cose, ha passato quattordici cicli, attraversato le mura del drago per arrivare nelle terre barbare, ancora non conosce nulla, però quello e l'ultimo ricordo dei suoi genitori, i primi sei mesi il sacerdote l'aveva rassicurata, raccontando le avventure vissute col padre, Senatoki Meada era un bushi molto abile con la katana, silenzioso e letale, come molti membri del suo clan, questo rassicurava la giovane e fece passare il primo anno inizialmente tranquillo, un anno dovendosi muovere per molte leghe poteva essere accettabile, ma il vero dilemma era perché erano partiti? lei questo non lo sapeva e il sacerdote pareva non volerlo dire o forse ne era all'oscuro pure lui, durante il primo anno Eiko cercò di rendersi utile, cucinando e pulendo le armature, non le fu permesso di combattere o partecipare ai lavori presi dalla compagnia, non era mai stata una scansa fatiche, anche se timida conservava dentro una grande vivacità, convivere con il piccolo popolo fu la parte più divertente, tanto che imparò la loro lingua e continuò ad allenarsi nelle arti furtive, che inizialmente aveva imparato dagli zii, il secondo anno fu diverso, Aragar non le dava più speranze, ma sembrava propenso a farla inserire nella compagnia, Eiko più volte cercò di convincerlo a cercare i propri genitori ma non ci riuscì, la compagnia aveva diversi lavori e lo stesso Aragar non nutriva speranze..
Fu così che la piccola Katayana intraprese l'inizio del suo viaggio, fu equipaggiata e addirittura scortata per arrivare fino alle valli, prima però di entrare i gemelli la lasciarono, con tutte le raccomandazioni del caso e dandole dei soldi, sola e inesperta Eiko si accingeva a intraprendere una ricerca assai complicata, ostacolata dalla sua stessa inesperienza.
Così mentre il primo passo solcava la terra delle valli ripensò alle figure combattive dei suoi genitori, non si spiegò perchè ma li vide pronti a lottare, come quando il clan rivale colpì nel distretto di Nakamaru... e con quella immagine si diede coraggio.
[b]Il monaco Shaven
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![[Immagine: 180px-Shaolin_Monk.jpg]](http://www.dandwiki.com/w/images/thumb/c/cb/Shaolin_Monk.jpg/180px-Shaolin_Monk.jpg)
Eiko osservava Martin e Lupo di ferro combattere, era iniziato poche ore prima in taverna, il monaco voleva probabilmente far integrare il mezz'orco o in qualche maniera conquistare la sua fiducia, questo pensava la ragazza di quello scontro, ma con Ila era iniziata una piccola scommessa, vinta poi dallo stesso e da Lupo di ferro, fu in quella sera tranquilla, sotto le stelle che la giovane Katayana vide un viso orientale, meno marcato del proprio ma indistinguibile nella forma degli occhi...
Quando lo vide provò un profondo sollievo, convinta di aver trovato qualcuno del proprio popolo in grado di darle informazioni.. o semplicemente di condividere quella sensazione di estraneità che provava..
Con massimo rispetto così come le era stato insegnato si era rivolta a Shaven, famoso nella valle e conosciuto da molti avventurieri, rispettato per la sua saggezza e il suo passato ormai lasciato alle spalle, fu così che cominciò a parlarle con il monaco..
La prima cosa che notò e che non capiva la lingua madre del Katay, il racconto di Shaven era ricco di colpi di scena, raccontato con la calma tipica dei monaci Eiko seppe che era stato abbandonato dalla madre e successivamente recuperato da un monaco, il suo maestro, anche lui originario del Kara-tur, lo scambio fu piacevole e se pur non conoscesse le usanze katay Eiko apprezzò molto la calma che trasmetteva, il suo sorriso sembrava rassicurarla e le parole di commiato anche, dopo la richiesta della ragazza di informazioni per i propri genitori, avrebbe cercato notizie per conto di Eiko, oltre al fatto che poteva tranquillamente fermarsi all'abbazzia di Coven,
così si lasciò alle spalle la figura del monaco, con il suo cappello di paglia, le mani dietro la schiena e il passo di chi cammina leggero nel mondo.
La sua permanenza nella valle era appena iniziata, incontrando molti avventurieri che avevano promesso aiuto, non si era confidata con molti, mentre iniziava le sue prime esperienze in piccoli gruppi, mentalmente ripensò alle figure con cui aveva parlato, direttamente o indirettamente.
Il Mago Kevamros, con il suo atteggiamento ambiguo che Eiko non riusciva a cogliere, temeva il Wu-jen, era stato gentile ma anche sgarbato, le aveva fatto diversi scherzi, che avevano spaventato la giovane e nello stesso tempo alternava continuamente atteggiamenti profondamente diversi, le aveva promesso che un giorno avrebbe usato i suoi poteri per aiutarla, il rispetto verso questa figura così strana era dovuto in parte alla paura e in parte alla consapevolezza che forse non era così male.
![[Immagine: images?q=tbn:ANd9GcSWMYIalb4CreZ-HgCl8G5...2pn1ZvOjgN]](https://encrypted-tbn2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSWMYIalb4CreZ-HgCl8G5EHsxIMEyPpTXvUfOpJi2pn1ZvOjgN)
Lana, la prima che le aveva rivolto la parola nelle valli, era arrivata nella città principale, bagnata e stanca si era fermata alla locanda, lì un gruppetto di avventurieri mangiava e beveva allegramente, Eiko era nell'angolo sola, in effetti doveva apparire molto spaesata e avendo speso quasi tutte le monete anche affamata, l'elfa l'aveva chiamata, offerto da bere insieme ad altri e ridendo e scherzando la portò prima in esplorazione e poi a casa propria, di fatto cominciò a prendersi cura di Eiko, questa fu una grande dimostrazione del tocco di Hsing Yong dio della fortuna che qui veneravano nella sua parte femminile Tymora, probabilmente la piccola Katayta doveva la vita alla strana elfa, la sua pelle infatti era bianca come la neve e i capelli argenteei, oltre all'aspetto che agli occhi di Eiko appariva quasi eterea aveva un carattere estroverso e allegro alternando battute davvero spinte e momenti seri, era mutevole ma già la ragazza orientale sentiva di volerle molto bene, naturalmente le raccontò tutto e lei promise il suo aiuto.
![[Immagine: 572197_1475833674_33240607_n.jpg]](https://ddteams.files.wordpress.com/2012/04/572197_1475833674_33240607_n.jpg)
Derek, campione di Tymora, scanzonato e affabile e compagno dell'elfa Lana, vivendo nella stessa casa Eiko cominciò ad apprezzare le parole bonarie e il senso dell'umorismo di Derek, abile guerriero anche lui promise aiuto alla ragazza, sapere di poter contare insieme a lana della loro protezione tranquillizzò molto Eiko, facendola sentire più sicura e diminuendo il disagio che provava in quel posto straniero.
![[Immagine: paladin_by_shroedinger-d4j6m52.jpg]](http://th01.deviantart.net/fs70/PRE/f/2011/349/a/4/paladin_by_shroedinger-d4j6m52.jpg)
Isaac, inizialmente Eiko pensava sapesse qualcosa dei propri genitori, conosceva la sua cultura e ne era affascinato, aveva già trattato con gente del Katay e questo incuriosiva molto la ragazza, nonostante il suo aspetto inizialmente aveva intimorito la ragazza cambiò molto presto quando mangiò i piatti tipici di Kara-tur fatti dal ragazzo, chiedendo informazioni il ragazzo probabilmente capì che tipo di ricerca stava facendo Eiko e il suo viaggiare molto era un possibile aiuto prezioso, infatti sperava che Isaac sentisse notizie nel suo pellegrinare vendendo giocattoli e utensili come pettini e anelli
![[Immagine: Restless_Soul__Male_by_butterfrog.jpg]](http://th03.deviantart.net/fs71/PRE/f/2010/037/a/3/Restless_Soul__Male_by_butterfrog.jpg)
[i]
Ila, il loro primo incontro era stato decisamente fuori dal comune, il giovane e biondo Ila l'aveva letteralmente inondata di domande, non lo conosceva e di fatto non si fidava ma il suo fascino e i suoi modi avevano in qualche maniera un forte ascendente su Eiko, aveva raccontato tutto, pur non conoscendolo bene e insieme a lui c'era la sua amica Kymiriel e il Calimshita Muqqadim, l'avevano coinvolta in una festa per decidere la più bella della valle e oltre a questo avevano di fatto appreso molte informazioni su di lei, ancora oggi Eiko si chiedeva se poteva fidarsi di Ila, ogni volta che lo guardava non sapeva guardare oltre la sua bellezza e i suoi modi.. probabilmente la ragazza sperava nel suo aiuto nonostante qualcosa la turbava in quell'uomo, l'elfa dai modi mutevoli era molto simpatica e anche lei aveva udito la sua storia, ma che gli desse peso era un'altra storia, Muqqadim sempre gentile pareva interessarsi ma non sapeva bene quanto.. possibili alleati che si aggiungevano alla lista.[/i]
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